Quantcast
Channel: I Pasticci dello Ziopiero
Viewing all 248 articles
Browse latest View live

Pandolcini alle Pere (Clonazione Bis)

$
0
0
Disceeee.... Zipie', che ci fai oggi?

No, guarda, oggi proprio non voglio fare niente. So stanco.

Ma scusa, il ciambellone più buono del mondoè finito stamattina, gli ultimi due Cicciccci te li sei sbafati a cena ieri sera, mica vorrai che domani a colazione ci mangiamo i biscotti di Banderas?Piuttosto sto a digiuno!

Ma quale Banderas e quale digiuno!!! 
Lo sai che anche a colazione bisogna mangiar sempre qualcosa, no?
Dai, fammece penza' 'mpochetto....anzi famme accenne er piccì!

Stump....zzzzzz.....prrr prrrr.....

♫ ♪ Tadadan dan dan ♫ ♪


(che poi sarebbero, nell'ordine, il rumore del pulsante del pc, il disco fisso che parte, il disco esterno che arranca,  la musica di quando si apre windows, una delle musiche più ascoltate e contemporaneamente più odiate del ventunesimo secolo!)

ticche-tacche ticche-tacche... Click

Apri cartella.
Si ma quale?

Cose da cucinare (che domande!)

La cartella contiene 13.457 files.

mmmmm.... Il solo pensiero di fare una selezione mi stronca.

Facciamo così: guardo solo le ultime 10 inserite in lista.

Questa no, questa neanche....mmmmm Pandolce alla pere.

Dunque da dove l'ho presa? Ah, si! Da Gambetto. Che poi a sua volta l'ha presa da Nannibis

A occhio mi sembra pure rapida da fare...Quindi schiaffiamoci subito l'etichetta Buoni e Veloci e vediamo cosa serve...
Le pere le ho, il resto manco a dirlo. Ok! Facciamo partire il cronometro? Via!

Ingredienti

300 g pere decana o rosse, senza buccia e senza torsoli
225 g zucchero
120 g latte
80 g burro fuso
1 uovo
Zeste di limone
275 g farina (200 00 e 75 saraceno)
1 bustina di lievito per torte salate
Pizzico di sale


Frullate le pere con metà dello zucchero.
Impastate i rimanenti ingredienti mescolando tutto in un ciotolone (questa volta ho deciso di infrangere la regola che prevede di mischiare prima separatamente i liquidi e le polveri e poi unire tutto insieme, onestamente non ne vedevo il vantaggio!)
Poi mettete  l'impasto in una teglia imburrata o in stampini di silicone (come ho fatto io, da cui il nome)
Stooop!
Totale: 7 minuti, di cui 5 solo per le pesate e sbucciare le pere. Dai, ci si puo' stare, no?

Ora forno a 180° fino a cottura (classica prova stecchino). E domani mattina, a colazione....

(Fai click sull'immagine per ingrandirla)


Ma insomma, avete visto quant'è facile? E pure quant'è veloce?

E adesso vi dico pure un'altra cosa: sono ottimi!!!!!

D'altra parte sia Nannibis sia Gambetto sono sempre stati una garanzia per me!
Clonateli subito (i pandolcini, mica Nanni e Gambetto, che avete capito!!! :D :D :D)

Ora vi saluto, che questi so' da inzuppo!!!

(Fai click sull'immagine per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Tempura di Verdure

$
0
0
Circa tre anni fa Marina, la mia amica napoletana che mi diede la ricetta del Ragù di Polpo che molti di voi hanno già sperimentato con successo, mi scrisse:

Ziooo, tu che sei un mago della frittura, hai mai fatto il tempura? 

....mmmm... No, Marina. Confesso che mi manca...

Zio, e che aspetti, scusa?

...aspetto che tu mi dia la tua ricetta! Tu lo sai che mi fido ciecamente di te e delle tue conoscenze culinarie! Anche orientali!

Zio, io te la do, ma tu poi me la devi fare eh?

3 dl di acqua gassata freddissima
1 cucchiaio olio di semi
1 tuorlo
180 gr farina di riso
40 gr fecola


In una bacinella unisci il tuorlo all'olio e all'acqua gelata e amalgama accuratamente il tutto.
Incorpora farina e fecola mescolando velocemente,la pastella non dovrà esser liscia ma leggermente grumosa,aggiungi pochi cubetti di ghiaccio e metti la pastella in frigo.

Al momento dell'utilizzo verifica la consistenza aggiuggendo un cucchiaio di farina, facendo attenzione a non eccedere.Nel friggere zio sei piu bravo di me, quindi niente consigli fai tu.

Ah, ti aggiungo: l'uovo ci va! Oggi purtroppo si tende a chiamare tempura qualsiasi pastella che vela i gamberi o le verdure, quasi anche la tua ricetta si potrebbe chiamare baccalà in tempura, come fanno moltissimi, ma è sbagliato! Nella tempura ci vuole l'uovo!



Ecco! Marina ha spiegato benissimo!

Peccato solo che io, come penso capiti un po' a tutti voi, questa ricetta l'ho tirata per le lunghe in maniera.... esagerata!!!!

La mail porta la data di ottobre 2010!!! Che vergonga!!!

Però...però...però...come si dice? Meglio tardi che mai! Giusto, Marina?

E così da qualche settimana una vocina mi diceva da dietro...

Tempura - Tempura - Tempura - Tempura - Tempura - Tempura....

Questa parola mi ha echeggiato nella testa fino a quando, qualche domenica fa (e si ho tirato per le lunghe pure la pubblicazione!), complice una giornata uggiosa, mi son detto: o adesso o mai più!

E fu "adesso":

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Alcuni piccoli suggerimenti per la preparazione:

Marina suggerisce di mettere il ghiaccio dentro il composto per poi riequilibrare con la farina.
Per non alterare le dosi (e anche perché avendo deciso all'ultimo momento non avevo del ghiaccio pronto), ho messo il composto prima nel frigorifero e, nell'ultima mezz'ora, nel congelatore.

Se invece avete del ghiaccio vi suggerisco di metterlo in una bacinella più grande e immergervi dentro la bacinella col tempura.

La bassa temperatura è fondamentale!
Serve infatti ad ottenere uno shock termico che renderà il tempura più leggero.

Se la pastella risulterà piuttosto liquida non vi preoccupate: così deve essere!

Tagliate a bastoncino le verdure da friggere (io ho fritto carote, zucchine e sedano):

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Per la frittura portate a 177° l'olio di arachidi e, se lo avete, usate il wok:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Le pinze sono una fighetteria indispensabile!

Le verdure, infatti, andranno velocemente passate nel tempura e fritte quel tanto che basta a colorarle per poi esser prese una per una con le pinze.

E per finire con le fighetterie...usate le bacchettine!!!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Potete gustare il tutto con della salsa di soia, o senza niente.

Ovviamente potete friggere anche altre cose, come gamberi o baccalà.

Il fritto effettivamente è molto leggero. Vale davvero la pena! ;)

Ah, se poi volete vedere un tutorial di come frigge lo Ziopiero, allora guardatevi questo filmato!

Cos'altro aggiungere se non inchinarmi col capo chino, in ginocchio da Marina, chiedendole scusa per averla fatta aspettare tutto questo tempo?

Mi perdoni, teso'?  :))))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Trancetto di Tiramisù all'Orange Curd e....una depilazione perfetta!!!!

$
0
0
Ma quanti tipi di Tiramisù esistono?
Boooo!
Infiniti?
Forse...

Di certo è un dolce che si presta a tante varianti a tal punto che non si sa più cosa lo caratterizzi veramente.

La presenza del caffé?
O, forse, quella del mascarpone?

Anche perché i restanti ingredienti sono più o meno comuni a tutti i dolci a base di crema: panna, uova, zucchero, pandispagna....

Di certo ne ho provati tanti, a partire dal più Classico, fino al più simpatico, fatto a mo di Gelato da passeggio, senza tralasciare quelli più elaborati, come questo alle Noci e Caramello o quest'altra Ganache cioccolato con crema al Tiramisù; non saprei dire quale preferisco!

Di certo questo alle Fragole è tra i più goduriosi , così come questo Tiramisu...shi tra i più orignali! :))

L'ultimo che ho fatto in ordine di apparizione è quello al Limoncello che poi mi ha anche ispirato quello di oggi:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
all'Orange Curd.

Anzi, a dire il vero l'ispirazione mi è venuta dal Post di Stefania.

Ovvio qualcosina l'ho cambiata e adattata. Ma andiamo con ordine.

Il tutto è partita da una depilazione.

.....

Una depilazione perfetta, che forse neanche la campionessa mondiale delle estetiste ha mai ottenuto.

Una depilazione fatta su un corpo difficile, pieno di curve.

Una depilazione che richiede abilità, pazienza arte.

Una depilazione che..udite udite...definitiva!!!

Questa:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Guardate che perfezione...qui di sicuro non ricrescerà niente!

:D :D :D :D

Disceeee..ma come l'hai ottenuta?!?!?

Semplice.

Con questo!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Chiamasi Zester.
O volgarmente "Violino".
E' un arnese indispensabile in pasticceria se volete raccogliere le scorze di agrume direttamente dal frutto e senza compromettere il resto.
Se lo volete acquistare vi consiglio di prenderlo di ottima qualità (prezzo minimo 30€).
Diffidate di quelli che trovate sulle bancarelle.

E così, partendo dalle scorze d'arancia grattata con lo zester, ho fatto poi l'Orange Curd:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

A questo punto il gioco è fatto.

Strato di Pan di Spagna, imbevuto di succo di arancia e (facoltativo) liquore all'arancia.
Strato di crema di tiramisù ottenuta con orange curd, panna e mascarpone.
Altro Pan di Spagna imbevuto.
Altro strato di crema.

Fatto.

Congelatore se volte conservarlo a lungo, frigorifero per almeno 18 ore (ne acquista in sapore) se volte consumarlo a breve.

Ecco a voi ingredienti e procedimento:

Orange Curd:

4 arance (succo + zeste)

100 g di burro
200 g di zucchero (anche 150 se le arance sono molto dolci)
2 uova e 4 tuorli 


Sciogliete il burro.
Montate le uova con lo zucchero e unitele al burro, aggiungete il succo di arancia e le zeste e procedete come per una crema. In pochi secondi è pronto il vostro Orange Curd.
Invasate, freddate e poi utilizzatelo.
Quello che avanza si conserva in frigo per circa un mese.

Per il Pan di Spagna esistono tantissime ricette.
Fate quella che preferite, oppure fate questa.

Per la crema di tiramisù è sufficiente montare insieme 250 g di panna con 250 g di mascarpone e unirvi l'orange curd.

Se volete una versione più compatta, come quella della foto, unite a 4 cucchiai di orange curd bello caldo 3 g di colla di pesce prededentemente ammollata nell'acqua e poi strizzata, mescolando finché non si è completamente sciolta.

Come avrete certamente notato, l'uso dell'Orange Curd ci evita di dover pastorizzare i tuorli.

Forza, che aspettate? Vi devo invitare io a prenderne una bella forchettata?

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Su, su! Avanti un altro!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
.....



Che altro dirvi...?

Ah, si!!!

Non provate ad usare lo zester sulle vostre gambe!!!!

:D :D :D :D



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Una pausa con le Campagnole e...qualche ripasso sullo scatto ;)

$
0
0
Ma voi, la fate ancora la merenda?
Confessatelo, su!
Non vi capita mai di aver quel languorino a metà mattinata e vi assale la voglia di sgranocchiare qualcosa?
Sarà che mi alzo presto, sarà che a colazione ormai mangio poco altrimenti mi viene subito un senso di pesantezza, sarà che quel che sarà, ma io già verso le nove e mezzo ho lo stomaco che reclama.

Vabbe', in fondo è normale. Se a colazione mi faccio solo un cornetto e qualche fetta biscottata con la  marmellataè ovvio che dopo un po' mi viene fame!!! :))

Ma questa volta mi sono sorpreso da solo!

Ero a casa.
Era pomeriggio di un giorno di festa.
Fuori diluviava.
Stavo scrivendo un post con la musica "a palla" nelle orecchie quando sento salir su dallo stomaco:
"wwwuuuaarrr"
Ohibò! (vabbe, non ho detto proprio ohibò)
Fame di pomeriggio: mai successo!
Che faccio? Qui occorre rimediare, e anche subito.

Dunque dunque...una cosa leggera...come dei biscotti! 
Ecco, queste campagnole sono l'ideale.
Una cicarone di caffé e mi rimetto al lavoro.

....ma ...un attimo! Queste sono le Campagnole di Simona!!!
E non le ho ancora fotografate!!!
Prima che le finisca tutte devo rimediare subito!
Anzi, sai che ti dico?
Le fotografo proprio nello scenario in cui le sto mangiando!!!

Oddio, la luce esterna è praticamente inesistente.
E qui ho solo quella di una lampadina da 60watt.
Ok, oggi anziché col flash lavoro di cavalletto e gioco sui tempi di esposizione

Dunque...con questa luce direi di tenere aperto l'otturatore per un secondo, diaframma 5,6 e 160 ISO

Click

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Come primo scatto non è male. L'istogrammaè accettabile.
Sapete che vi dico? Una foto basta e avanza! Va bene così!
Adesso mangio! Faccio merenda!

Ah, che questa regola valga bene anche per voi: non vi ostinate a scattare decine di foto sullo stesso soggetto immobile. La foto la dovete pensare prima, costruirla, ambientarla, leggere le luci, capire le ombre..e poi...click, al massimo per 2, 3 volte.

Bene, mi sembra cha abbiamo detto tutto....


Comeeee?

Ah,si! La ricetta! :))))

Ingredienti

170 g farina 00
150 g farina di riso
90 g burro
110 g zucchero
1 uovo
40 g latte
Zeste arancia (queste le ho aggiunte io)
7 g lievito per torte salate
Sale


Unite le farine e mescolatele con il burro fino ad ottenere tante bricioline.
Questa operazione, detta sabbiatura, serve ad evitare la formazione del glutine; ogni granello di farina, infatti, venendo a contatto con il burro unge le proteine del glutine (gliadina e la glutenina) e ne rallenta la coesione e quindi la formazione.

Fatta la sabbiatura si aggiunge lo zucchero e poi tutto il resto, fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea.

A questo punto l'impasto lo si fa riposare in frigorifero almeno un'oretta.
Quindi si formano i biscotti.
Forno a 180° per 15-20 minuti, il  tempo dipende da come vi piacciono i biscotti: se preferite la friabilità alla croccantezza, allora 15' vanno bene.
Ricordatevi che i biscotti vanno sempre tirati fuori dal forno ancora morbidi e fatti freddare su una gratella ;)

A questo punto mi sembra di aver detto proprio tutto! :))

Un grazie a Simona per l'ispirazione.


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Filoncini Farro e Manitoba...due menti perverse all'opera

$
0
0


(Fai click sulla foto per ingrandirla)

La storia di questo pane viene da lontano, molto lontano.
Una storia di due menti maniache, perverse, che pensano sempre alla stessa cosa, hanno un chiodo fisso in testa!!!

Noooo, no, nooo non c'è bisogno che mandiate a letto i bambini. Tranquilli. Cosa avete capito?!?!?!????

Qui si parla di lievitati.
Qui si parla di pane.
Qui si parla di acqua e farina.
...e che farina!!!!

Pie', ho in mente un pane che vojo fa' con te.
Solo te me poi segui'.
Ci stai?

(..e come si puo' dire di no a lei? Dopo che l'ho adottata come allieva virtuale, dopo che le ho suggerito quali farine comprare e dopo che ha sfornato pani e pizze di primissima qualità? E ora, finalmente, si sta lanciando liberamente, pienamente padrona della materia...)


Miche', ma hai bisogno di chiedermelo? 
Eccerto che si!!!
E ti dirò di più....so già a cosa stai pensando...

Uhm...ma come??? Mo ci hai pure i superpoteri?

Secondo me tu vuoi partire dal poolish...

Essìi!!!!

E magari, visto che vuoi fare un grande pane, ti vuoi ispirare ad un Grande Maestro della lievitazione...

Ecccertooo!!!!

Magari usando due farine invece che una....

Essssìììììì!!!!

Di cui una, ovviamente, è la manitoba, quella macinata a pietra...

...e l'altra????

Farro bianco!

A Pie'!!! Ma...ma...ma

A Miche', "gira e mettete bene" (come dici sempre tu)  dopo tutti questi mesi ormai te leggo nel pensiero!!!! D'altra parte siamo o non siamo Gianni e PinottA del web? :)))


E così abbiamo proceduto. In parallelo. In un sincronismo pressoché perfetto.

zzzzz sms in arrivo:
"Ho fatto il poolish"
ticche-tacche ticche-tacche:
"pure io"

zzzzz "sto impastando: un impasto profumatissimo e leggerissimo"
ticche-tacche ticche-tacche:
"Confermo!!!"

zzzzz "sta in cottura"
ticche-tacche ticche-tacche:
"anche il mio!!!!"


E quando due menti perverse si mettono insieme o viene fuori una cosa assurda, o viene fuori una cosa meravigliosa.

A voi la scelta:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Crosta croccantissima, mollica soffice, profumo inebriante....insomma...


Un pane da svenimento!!!

Come dicevo prima metodo e ispirazione sono stati presi da Adriano un po qui e un po' qua

Il pane che poi abbiamo fatto è leggermente diverso, sia come formato sia come dosi.

Ingredienti:

500 g. di farina (metà farro bianco, metà manitoba)
400 g. di acqua
5 g. di lievito di birra fresco
10 gr di sale


Si parte la sera prima, con un poolish fatto con 200 gr di farina, 200 gr di acqua e 0,5 gr di lievito e una biga formata da 150 g di farina e 100 g di acqua.


Al mattino si uniranno i due impasti e i restanti ingredienti (il sale per ultimo) e si lavoreranno fino ad incordatura.

Lasciate lievitare un'oretta e poi piegate a portafoglio

Ancora un riposo di 45'-60' e formate il vostro pane.

Nel nostro caso dei filoncini.

Altro riposo per un'oretta circa.


Posizionate sul piano del forno un pentolino con dell'acqua (o se il fondo è concavo versateci l'acqua direttamente); scaldatelo fino a 220° e infornate il vostro pane.

Dopo 10' portate la temperatura a 190° e dopo altri 10' a 180° fino a cottura ultimata.

Volendo gli ultimi minuti potete posizionare i vostri filoncini in posizione verticale.

Alla fine fatelo raffreddare su una gratella, mi raccomando:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Fatto?

OK!

E ora, per tutti coloro che con il loro entusiasmo ci sostengono e ci supportano, Gianni e PinottA  hanno preparato due buste di filoni, pronte per essere ritirate senza passare dal via :D

Questa è la mia:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

L'altra la potete ritirare direttamente dal post di Michela

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Le Danesi di Montersino riviste dallo Ziopiero

$
0
0

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Disceeee...perché riviste?

Perché secondo me non andavano bene.

Disceeeee...ma come non andavano bene?

Guarda te lo dico subito. Ti riporto le mie dosi e tra parentesi quelle indicate da Montersino a pag 191 di "Peccati di Gola":

Ingredienti per l'impasto:

370 g manitoba e 130 g farina 00 (Montersino non specifica che tipo, mette solo 500 g generci )
60 g burro (Montersino 50 g...stranamente qui ho aumentato)
130 g zucchero (Montersino 75 g...Luca so pochi!)
6 g lievito di birra fresco (Montersino 25 !!! Lucaaaa.... So troooppi!!!!!!)
10 g di sale
2 uova, circa 115 g (Montersino 75 g...so pochi)
Zeste di arancia (Montersino 50 g di purea di scorza….Luca, troppo complicato)
50 g acqua + 175 g di latte (Montersino 175 g acqua)


In altre parole ho aumentato sia l'idratazione sia la parte grassa (uova e burro) e diminuito notevolmente (di ben 4 volte!) il lievito di birra.Infine ho usato il latte invece dell'acqua.

Come ho già avuto modo di dire cercate di non esagerare mai con il lievito di birra: non serve assolutamente. Create delle bombe atomiche nel vostro intestino!
Chi ha seguito i miei consigli, come ad esempio Simona qui, non se n'è affatto pentita, anzi!
Vero Simo'?

Procedimento:
Sciogliete il lievito nei 50 g di acqua e aggiungetevi un cucchiaino di farina e 2 di zucchero (da togliere dal totale).
Quando il liquido inizia a schiumare, unite farina, latte e iniziate ad impastare.
Poi aggiungete le uova mischiate con lo zucchero e le zeste.
Quando l'impasto risulterà incordato, allora aggiungete il burro un po' per volta, senza perdere l'incordatura.

Fate maturare per 8-12 ore l'impasto in frigorifero ad una temperatura che ne impedisca la lievitazione (quindi non superiore a 4 gradi).

A questo punto potete stendere e formare le danesi.

Fate dei quadrati di circa 10 cm di lato; incidete lungo le diagonali, ma senza arrivare al centro.
Ad ogni angolo avrete così due punte. Piegate una punta si e una no verso il centro, pigiate leggermente e lasciate lievitare.

Nel frattempo preparate una crema pasticcera da forno.

A lievitazione avvenuta spennellate le danesi con un uovo sbattuto e finite di comporle mettendo al centro un cucchiaino di crema e sopra mezza albicocca sciroppata.

Forno a 180° fino a cottura ultimata.

Lucidate con della gelatina di albicocca ottenuta scaldando lo sciroppo di albicocca con un paio di cucchiai di zucchero e qualche grammo di gelatina in polvere (quella per lucidare).

Lasciate freddare sul una gratella e....azzannate pure!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Se volete vedere altre danesi rivisitate, andate a vedere pure quelle di Zia Michela! :)))) 

Disceeee...ma con tutta la crema avanzata che ci faccio?

eheheheheh...aspetta qualche giorno e lo saprai!!!!


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Quel Brutto Pasticciotto dello Ziopiero

$
0
0
Tamara Tamara...


Quando mi parlasti dei pasticciotti leccesi quasi non ci volevo credere...

"si mangia tiepido... e si gode :)))))))" 

Concludesti così il commento...

E che sarà mai?!?!? Possibile che un pasticciotto abbia poteri così afrodisiaci?!?!?!

Neeeeeaaaaa, dai, magari ha voluto esagerare., così per giocare un po'.

Mah...lasciai cadere lì la questione.

Intanto nel mio "salotto virtuale" iniziarono a girare  primi pasticciotti leccesi.

Prima Emmettì, poi Tamara stessa, infine anche Maya ha fatto i suoi.... 

...e a me come al solito rimanevano solo le briciole, anche se virtuali, tra i cuscini del divano.

Poi giorni fa mi era giusto avanzata tantissima crema da queste Danesi.

Disceeeee, ma non potevi regolarti meglio?

Ma scusa? Uno mica può fare 8 cucchiaini di crema solo per spalmarle sulle Danesi, no?
Una volta che la fai, ne fai una dose normale!

Peraltro era una crema da forno

...uuuhhhmmmmmm da forno, eh?


In quel mentre mi si accende una lampadina: Tamara!

Cioè, più che accendermi una lampadina mi arrivano contemporaneamente 4 notifiche di suoi commenti in svariati post!!!

Porca miseria!!!! Ma quella non si sta mai ferma! Altro che morso della tarantola!

Ecco, adesso sai che faccio?

Zicchete e Zacchete:
"Tama', dammi al volo le dosi della frolla dei pasticciotti."
Invio

Manco passa un minuto che mi arriva la risposta:

Ingredienti per la frolla:

500 g. farina 00
220 g. Zucchero
220 g. Strutto
1 Uovo

1 Tuorlo
Un cucchiaino di lievito
Un pizzico di sale
Scorza di limone grattugiata


Caspiterina! Ma che ha il cellulare incorporato nelle dita?!?!!??  :)))))

A questo punto non ho perso tempo!

Mi son messo subito all'opera: ho mescolato l'impasto della frolla e l'ho lasciato 30' nel freezer per farlo rassodare per bene.

Quindi ho steso la frolla: un po' più della metà l'ho messa nelle formine da tartellete, abbondantemente riempite di crema e  poi tappate con la frolla rimanente.

Ho spennellato con albume leggermente sbattuto (ho usato quello avanzato dal tuorlo).

Infornato a 180° fino a cottura.

Disceeee...ma scusa, non puoi dire quanti minuti?
NO! Lo capisci da solo quando sono cotti! Fìdati!

Poi mi arriva un messaggio con una raccomandazione:

Pie', il primo va mangiato caldo, anzi caldissimo...ti deve quasi bruciare la lingua (quasi, eh? non esagerare che poi non senti più nulla per 3 giorni!!!)

Oddio...confesso che sono particolarmente sensibile sulle papille gustative, per cui mi son ben guardato dal fiondarmi sul primo pasticciotto appena uscito dal forno...ma .... ma ..... ma ....

Su una cosa Tamara aveva ragione:  SI GODE!!!!!

Vi prego, fateli e ditemi se non è così!

Certo, i miei son venuti bruttini, e credo che non sia un caso che si chiamino pasticciotti.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ma vi posso assicurare che sono fantastici, incredibilmente fantastici!!!

...e si, anche afrodisiaci! :D :D :D 

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Tamara Tamara... Ce me facisti passare co 'sti pasticiotti! :D :D :D

:)))))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Campagnole al Caffé e i rituali dello Ziopiero

$
0
0
Di solito quando preparo qualcosa in cucina amo seguire un rituale bel preciso, quasi tribale....

Noooo, cosa avete capito, mica gioco a freccette con la foto di Martha Stewart!
E neanche punzecchio di spilli la bambolina raffigurante Nigella Lawson!!!

Piuttosto mi piace avere sul piano di lavoro, davanti a me, tutti gli ingredienti debitamente pesati fino all'ultimo gramm, gli strumenti di lavoro e nulla più!
Al massimo un foglino di carta con gli appunti schematizzati. Stop.

Tutto il resto via! Sciò!

Certo, ci sono preparazioni che richiedono una mis en place molto accurata, altre molto semplici, ma il concetto non cambia: massimo dell'ordine e massimo della pulizia....dice...

Ma poi capita sempre che ti trovi davanti qualcosa che ti da noia.

L'altro giorno, ad esempio, stavo rifacendo queste campagnole quando mi sono accorto che c'era una caffettiera davanti a me.
Vabbe'... capita. Mi era sfuggita.
La prendo per toglierla e ....azzz! Ma è semipiena!
Chi è che si è fatto il caffé nella macchinetta da 3???

Stavo per eliminare il contenuto quando l'occhio mi va sul foglino di cui sopra: 40 g di acqua.

...

....uhmmmm

.....

....ma se.....

Vediamo un po' quanto caffé è rimasto....?

Toh! Giusto 40 grammi!!! Sapete che vi dico? Io lo metto nell'impasto al posto dell'acqua, anzi, prima di metterlo ci aggiungo pure due cucchiaini di caffé liofilizzato, così rafforzo l'aroma!

E fu così che sono nate le Campagnole al Caffè dello Ziopiero!!!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

E' un biscotto particolare, ve lo consiglio.

La ricetta iniziale (quella senza caffé) l'ho presa da Simona.
Poi le ho riprodotte e pubblicate qui.

Ve la riporto per comodità:

Ingredienti

170 g farina 00
150 g farina di riso
90 g burro
110 g zucchero
1 uovo
40 g caffé espresso + 2 cucchiani di caffé liofilizzato
Zeste arancia (queste le ho aggiunte io)
7 g lievito per torte salate
Sale


Unite le farine e mescolatele con il burro fino ad ottenere tante bricioline.
Aggiungete poi lo zucchero e infine tutto il resto, fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea.
Fate riposare l'impasto in frigorifero almeno un'oretta.
Formate i biscotti.
Forno a 180° per 15-20 minuti, il  tempo dipende da come vi piacciono i biscotti: se preferite la friabilità alla croccantezza, allora 15' vanno bene.
Ricordatevi che i biscotti vanno sempre tirati fuori dal forno ancora morbidi e fatti freddare su una gratella ;)

Dal giorno dopo saranno ancora più buoni! :)))

Si conservano anche un mese in una scatola di latta, ma son sicuro che il giorno non ci saranno più neanche le bricioline!!!

:))))


...e oggi vi voglio salutare con una foto di una farfalla, scattata lo scorso anno.

Fotografare le farfalle non sempre riesce bene. Occorre aspettare che si fermino, avvicinarsi molto, trovare le luci, mettere a fuoco...e quelle son già che belle e volate.

Questa in particolare mi ha fato penare non poco: l'ho inseguita inutilmente tra i fiori fin quando ho capito che avrei dovuto cambiar tattica: non dovevo inseguirla, ma dovevo aspettarla. Si, aspettarla. Doveva venire lei da me.

E così mi son messo pazientemente vicino a questi fiori, ho fatto un paio di scatti a vuoto per capire meglio le luci; ho impostato la reflex e poi ho aspettato, tranquillo, sicuro che sarebbe arrivata, la curiosona...

..e infatti....

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Zacchete! Presa!

In fondo, anche questo è stato un rituale!

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Quadro d'Autore by Montersino ...perché non parli?

$
0
0
Penso quasi tutti voi conosciate la storia del Mosé di Michelangelo.
Pare che l'artista alla fine dell'opera si sia talmente meravigliato della sua bellezza che con lo scalpello ha colpito il ginocchio destro, lasciando un segno ancora evidente e pronunciando la ormai fatidica frase:

"Perché non parli"?

Una cosa del genere mi è capitata facendo il Quadro d'Autore, ennesima ricetta di Montersino da me riprodotta.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
"Perchè non parli?"

:D :D :D

In realtà questo quadro parla...si esprime, attraverso le immagini che mi hanno fatto sognare per tre anni!

Infatti era una di quelle preparazioni messe nella lista delle cose da fare, ma alla fine mi sono sempre tirato indietro e sapete perché? Mi spaventava!!!

Siiii, mi spaventava.

Poi ho capito che in realtà era solo una questione psicologica: il dolce è semplicissimo da fare.
E' solo una questione di organizzazione, come per l'Opéra o per la Setteveli.

E così mi sono organizzato.
Ho studiato, ristudiato pianificato e alla fine ho capito che sarebbe stato un gioco da ragazzi.

Allora, che facciamo, partiamo con i dettagli?

Per prima cosa l'occorrente:

Quadro d'acciaio (io 18x18 cm)
Spatola a gomito
Sac a Poche
Foglio di acetato 
Piano di appoggio per la torta (il fondo di una tortiera, o anche una teglia, purché entri nel congelatore) 

Poi l'occorrente pronto:

Pan di Spagna (che potete fare quando volete e congelarlo)
300 g Crema Pasticcera (che potete fare il giorno prima)

A questo punto voi forse non ci crederete, ma il grosso è fatto!!!

Disceee...ma basta un pandispagna e della crema?

Siiiii! Praticamente si!!!!!

Altri ingredienti

400 g Panna da montare
10 g di gelatina in fogli
Gelatina liquida neutra per decorare dolci
40 g di limoncello
Zucchero
Zeste di  Limoni
Tante fragole
Un kiwi
Un mango
Pistacchi
Eventualmente altra frutta per guarnire inmaniera più ricca!


Si inizia!

Voi seguite i vari passi in quest'ordine (studiato appositamente per renderci la vita facile)

Ammollate i fogli di gelatina (5 da 2 g l'uno) in acqua fredda.
Montate la panna
Strizzate e asciugate la gelatina in un foglio di carta cucina
Scaldate 100 g di crema nel micronde con le zeste di limone.

Scioglieteci dentro 6 g di gelatina, un foglio per volta 3 fogli in tutto, mescolando per bene fino a completo sciogliemento. Consiglio: la crema deve essere bella calda.

Unite 15 g di limoncello e mescoalte
Unite il resto della crema e mescolate benissimo e con una certa energia in modo che torni bella cremosa, appunto.


Unite la crema alla panna facendo come al solito attenzione a non smontarla; otterrete così una chantilly di crema.

A questo punto saranno passiti si e no 8-10 minuti.

Mettete il foglio di acetato sul piano d'appoggio per la torta e sopra metteteci il quadro.
Tagliate kiwi e fragole e metteteli all'interno del quadro:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ora riempite la sac a poche con la chantilly e andate a contornare la frutta, come in figura:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Livellate poi con la spatola a gomito facendo attenzione a mandare la crema sui bordi in modo uniforme:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Diciamo che in meno di 10 minuti ce la dovreste fare! E siamo a 20'

A questo punto mettete la vostra torta nel freezer.

Passiamo alla gelé di fragole.
Frullate le fragole, aggiungendo un po' di zucchero:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Scaldate sul fuoco o nel micronde
Aggiungete i 4 g di gelatina avanzata.
Fatela freddare.

Togliete la torta dal freezer.
Pulire il quadro lungo i bordi se sono presenti macchie di crema.
Mettete la gelé facendo attenzione di farla combaciare bene lungo i bordi.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Altri 10 minuti e siamo a 30'.


Freezer fino a congelamento della gelé.

Intanto preparate la bagna al limoncello facendo bollire per qualche minuto 100 g acqua con 100 g di zucchero.
Quando il liquido si sarà freddato, aggiungete il limoncello (se lo fate prima parte del liquore evaporerà)

Tutta questa oprazione vi porterà via 5' (escluso il tempo di attesa per il raffreddamento)

Togliete la torta dal freezer quando la gelé è congelata e distribuiteci sopra il secondo strato di crema.
Quindi mettete il Pan di Spagna e imbevetelo per bene con tutta bagna al limoncello:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Se ve la prendete comododa vi ci vorranno 10 minuti. E siamo a 45'.

Ora lasciate il dolce nel freezer anche per 3 mesi!

Il giorno prima di consumarlo potete procedere all'ultima fase: la guarnizione.

Potete guarnire facendovi guidare dalla vostra fantasia o prendendo spunto da qui:

Tagliate una fettina di mango a forma di semisfera e incidetela come in figura:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Poi facendo pressione da sotto la buccia cercate di rigirare la semisfera e passatela nella gelatina liquida.
Stessa cosa per le fragole (o altra frutta che decidete di usare per la guarnizione)

Togliete la torta dal congelatore.
Togliete l'acetato.

Ammirate il vostro quadro...

Versatevi adesso la gelatina liquida (che ovviamente NON deve essere calda!) e con la spatola a gomito distribuitela sulla superficie.
Ora potete togliere il quadro d'acciaio. Se non viene via subito scaldate i lati con un cannello o avvolgeteli con uno strofinaccio impregnato di acqua bollente e poi strizzato.

Guarnite con la frutta lucidata e i pistacchi:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Il dolce va fatto scongelare in frigorifero (a 4 gradi ci vogliono almeno 16 ore) eeeee ...

Mi raccomando: non dategli una martelalta come fece il Michelangelo con il suo Mosé!!!


Io però gli ho dato una bella coltellata per farvi gustare una fetta, tutta per voi:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Che altro aggiungere....

Il sapore è sublime, delicato e intenso contemporaneamente.

Importantissima la temperatura a cui lo gusterete, meglio se tenuto un pochino fuori dal frigo: le creme devono essere morbide, non devono dare la sensazione di esser troppo fredde, altrimenti i sapori vengono compromessi.

Ora sbrigatevi...che la vostra fetta vi sta aspettando!!!!!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Spaghetti al pomodoro... d'autore.

$
0
0
Ho sentito diversi chef stellati affermare più o meno la stessa cosa:

Il piatto più difficile da fare sono gli spaghetti al pomodoro!

La prima volta che ho sentito questa frase mi venne da ridere, pensando fosse una battuta.

Ma come? La pasta al pomodoro la sanno fare tutti!

...Almeno... in Italia la sanno fare tutti.

....oddio...se ripenso a quella che faceva mia madre....rispetto a quella di mia zia...molto meglio quella di mia zia. Eppure hanno imparato entrambe dalla nonna. Che ora che ci penso la faceva meglio di loro. E meglio pure dell'altra nonna. Insomma, una bella lotta!

Al ristorante poi non ne parliamo.

Avete mai provato ad ordinare gli spaghetti al pomodoro? Mai! Giusto? E perché?
Perché sono migliori quelli che vi fate a casa. O forse perché li mangiate sempre tutti i giorni....ma di sicuro, se fate mente locale, vi ricorderete di un piatto di spaghetti al pomodoro molto particolari mangiati a casa di un amico, la cui moglie vi ha fatto mangiare gli spaghetti al pomodoro migliori che abbiate mai mangiato.

Ecco. Dopo tutta questa tarantella... ho capito che quella di sopra non era una battuta, era la verità!

Gli spaghetti al pomodoro non sono un piatto facile facile....

E voi, come li fate???

Io spesso la faccio così.

Altre volte faccio una cosa semplicissima: taglio i pomodorini in una ciotolona, li condisco con abbondante olio evo, una bella spolverata di parmigiano grattugiato, mescolo e li lascio un'oretta a insaporirsi; poi li condisco con dei bei maccheroni!

Saporitissima, si, ma non è la pasta al pomodoro classica. Quella alla salsa di pomodoro.



E così, quando ho visto questa ricetta di Davide Oldani mi son detto: la faccio subito!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Non è una semplice pasta al pomodoro, badate bene.

E' qualcosa di molto speciale.

E richiede anche un po' di tempo. Ma ne vale la pena! ;)

Ingredienti

Pomodori pachino o ciliegino
Pomodori san marzano
Olio
Spaghetti


Incidete i pomodori pachino o ciliegino facendo una croce in punta.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Versateli in acqua bollente e lasciateli per qualche minuto

Scolateli, pelateli, tagliateli in 4 e togliete i semini.

Poi metteteli inuna teglia con del sale grosso (io ho usato quello di Cervia) e un filino d'olio evo.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Forno a 130°  fino a quando risultano cotti, assumendo una forma un po' raggrinzita.

Nel frattempo mettete dei pomodori san marzano, anche questi pelati, in una pentola con un pò d'acqua bollente, sale e olio.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Dopo un po' frullateli con il minipimer e continuate la cottura della salsa.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Lessate gli spaghetti per 4 minuti e continuate la loro cottura nella salsa.
Ecco: questa secondo me è la genialità!

Gli spaghetti, liberati di parte del loro amido nella prima cottura, continueranno a cuocere nella salsa, insaporendosi come non potete immaginarvi....

Tirateli fuori e

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

serviteli, insieme ai pomodorini e qualche fogli di basilico. (Oldani ci aggiunge anche della mentuccia):

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Che ve ne pare?

Guardate che ne vale la pena!!!

Ora, visto che mi siete stati pazienti, vi offro anche un altro assaggio:


(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Queste linguine le ho saltate con del pan grattato integrale (rigorosamente casalingo), leggermente fritto in padella e aromatizzato con rosmarino e origano, e poi condite sempre con i pomodorini.

Un piatto semplice...ma di grande effetto, ve lo assicuro! ;)

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

La vendetta di Michelangelo...

$
0
0
Oggi vi voglio dilettare con un po' di storia...e come per le ricette, anche qui con un'interpretazione molto personale! :))
 

Tempo fa nel post del Quadro d'Autore vi avevo accennato alla famosa martellata che Michelangelo diede alla sua statua raffigurante Mosè, anticipandovi che presto vi avrei dato una mia interpretazione storica analitica.

Tutti credono, infatti, che la martellata, seguita dalla fatidica frase "Perché non parli", rappresentasse l'attonimento del grande scultore davanti a quanto lui stesso fu capace di realizzare.

In realtà non è andata proprio così...

Mettetevi seduti comodi che vi racconto la versione dei fatti da me pensata e rielaborata:

Un bel giorno Giulio II della Rovere, uno dei Pontefici più celebri del Rinascimento, soprannominato il "Papa Terribile" o anche il "Papa Guerriero" (e con questo ho detto tutto sui Papi di una volta!) chiama Michelangelo e gli fa:


A Miche' , sentinpo'. * So du tre giorni che numme sento tanto per la quale...e nun vorei che quarcuno me stesse a porta' sfiga. Datosi che cio' un bel gruzzoletto da parte stavo a penza': e se me facessi 'na bella tomba? Sai de quelle de marmo, monumentali? Robba da fa schiatta' d'envidia li Borgia?**

* ok, ok,  il Papa era ligure, ma a me piace farlo parlare romanaccio!
**  nota famiglia in contrasto con Giulio della Rovere.

Michelangelo, all'epoca un pischelletto trentenne ancora con la barba corta, avendo fiutato l'affare della sua vita, gli dice, cortesemente:

Sua Santità, facciamo così: le preparo subito un bel progettino e poi vengo da lei

Così dopo qualche giorno il nostro artista si presenta dal Papa con un mega progetto che prevedeva una colossale struttura tutta in marmo, a base rettangolare (circa 10,8x7,2 m) alta 8 metri e composta da tre ordini che, dalla base, andavano restringendosi gradualmente; una sorta di piramide comprendente ben 40 statue!!!

Al Papa non gli parve vero!!! Nessuno poteva vantare una tomba simile!!!
(pensate un po' voi...vabbe')

Così dopo un lungo tira e molla sul compenso, si accordarono per 10.000 ducati (non mi chiedete quanti euro sarebbero stati al cambio attuale, ma sicuramente eran tanti bei soldini!)


Insomma, gira e mettiti bene fu così che il nostro scultore, non potendo andare su amazon per ordinare on line i marmi, né recarsi in carrozza all'Ikea a riempire qualche centinaio di carrelli, se ne partì saggiamente alla volta di Carrara per scegliere di persona ogni singolo blocco di marmo.

Persona lodevole e scrupolosa questo Michelangelo.
Forse troppo...come tra poco scopriremo.

Intanto a Roma si sparse la voce che il Buonarroti avesse fatto il colpaccio e il solito covo di vipere si mise all'opera per fargli le scarpe. In testa a tutti c'era il Bramante, già sovrintendente generale delle fabbriche del Papa,  il quale riuscì a convincere il buon Giulio che farsi la tomba prima di schiattare portasse jella; fu così che il Papa nel 1506 mentre Michelangelo ancora faceva la spesa girando tra le cave di Carrara, commissionò al Bramante il completo rifacimento della Basilica Costantiniana (in pratica la fece abbattere e ricostruirre completamente!).

Ora se siete pratici della storia di Roma sapete benissimo che durante il Rinascimento le chiese venivano fatte e disfatte in continuazione, spesso sulle stesse fondamenta delle precedenti (ecco uno dei motivi per cui i sotterranei di Roma sono altrettanto ricchi se non di più dell'attuale calpestio).

...ma qui non si trattava di una chiesa qualsiasi. Qui si parla della Chiesa per eccellenza... nientepopodimenoche... San Pietro!!!

E per rifare San Pietro, che alla fine sarebbe poi venuta così come la ammiriamo ai giorni nostri, di ducati ce ne vollero una marea!

Hai capito il Bramante? In altre parole dirottò i soldi della tomba verso le proprie tasche, con tutti gli interessi!!!

Ma cosa combinava intanto il nostro eroe?

Questo esattamente non è dato di saperlo ma basti pensare che a Carrara ci rimase quasi 8 mesi (insomma se la prese comoda) e quando tornò a Roma stracarico di marmi e con la fattura in mano, pare che il Papa gli disse (sempre in romanaccio):

Senti Miche', tu mo' sei stato fuori 'na vita, io nel frattempo me sento mejo e visto che me vojo assicurà er paradiso ho penzato bene de da' 'na sistamata a 'sta Basilica, che me sta a costa' 'nbotto! Quinni, peffattela breve, li sordi so finiti.

Ma...Sua Santità, avevamo un accordo....

A Miche', forze numme so' spiegato: nun te pozzo paga'! Anzi vedi pure d'annattene sinno' so' guai che pare che qui te vonno morto...

Michelangelo preso dalla paura fece una lunga fuga rifugiandosi a Firenze, nonostante poi il Papa gli avesse subito mandato appresso dei corrieri per convincerlo a tornare nella capitale.

Ma l'amico nostro non ne volle sapere di tornare nella capitale.

Ma dico! S può dir di no al Papa (per altro soprannominato Terribile nonché Guerriero)?
Certamente no!

E così, alla terza missiva che il Papa mandò direttamente alla Signoria di Firenze, fu lo stesso Pier Soderini a convincere Michelangelo affinché prendesse in considerazione l'ipotesi della riconciliazione: "Noi non vogliamo per te far guerra col papa e metter lo Stato nostro a risico", pare abbia detto
(la minchiata poi Soderini la fece comunque  quando acconsentì, nell'autunno del 1511, alla convocazione nel territorio della Repubblica dello "scismatico" Concilio di Pisa, voluto da Luigi XII di Francia, che dichiarò decaduto Papa Giulio II. Il "Temerario" si alleò allora con vari signori italiani, compresi i Medici, e inviò in Toscana un contingente spagnolo che mise a segno il Sacco di Prato nell'agosto 1512, spaventando a morte Firenze, che aprì con solerzia le sue porte trattando la resa con gli invasori.)

In ogni caso Michelangelo si riappacifico con Giulio...ma inevitabilmente gli rimase la rabbia...e la voglia di vendicarsi!!!

Così, visto che la vendetta è un piatto da consumarsi freddo, per quieto vivere il furbacchione fece al Papa una bella statua di bronzo; Giulio ne fu così contento che gli disse:

Bella Miche', stavorta sei stato grande! Sai che te dico? Datosi che sto a rifa' e pareti daaa chiesa (si parla sempre di San Pietro N.d.ZP) perché numme ce fai 'ndisegnino sur soffitto c'ho fatto appena intonaca'?.***

*** Avrete certamente intuito che si tratta della volta della Cappella Sistina

Michelangelo, per non perdere l'occasione, il giorno appresso (siamo nel 1508) si precipitò aRoma, sistemò di gran lena tutti i ponteggi e sospeso a mezz'aria manco fosse un angelo, iniziò a darci sotto di pennello.

Ma noi ormai sappiamo che dentro covava sempre vendetta....

La volta venne terminata nel 1512; Giulio II terminò nel 1513 e, guarda caso, della monumentale tomba dalla quale è iniziata tutta questa storia c'era poco o niente.
 

Michelangelo credeva di aver vinto la sua guerra personale! Ma gli eredi di Giulio decisero che comunque il loro parente meritasse una bella tomba, cogliendo l'artista in contropiede!
(scusate, ma voi se vi morisse un parente Papa non avreste fatto lo stesso?)

Così concordarono, sempre con Michelangelo, un nuovo disegno e un nuovo contratto che imponeva all'artista, almeno sulla carta, di lavorare esclusivamente per questo progetto con l'impegno di terminarlo entro sette anni.

Il furbacchiotto ovviamente accettò ma, invece di iniziare dalla statua di Giulio II, iniziò proprio dal Mosè.

Sarà stato un caso? Sarà stata ancora la sete di vendetta?

No, dico...voi che avreste fatto? Immagino tutti avreste iniziato dalla statua di Giulio II, no?

Che minchia ci azzeccava il Mosè?

E invece lui no, si incaponì, e lo fece pure bene visto che tirò fuori una delle statue più famose di tutta la storia!!! (di cui vi risparmio gli infiniti dettagli allegorici, a meno che non me li chiediate esplicitamente...)

(foto presa da Internet)
Peccato che tutto ciò non piacque ai parenti del defunto...i quali, visto l'andazzo e vista soprattutto la statua che non rappresentava affatto il loro amato che fu, gli dissero che poteva tenersi il suo bel Mosè con tutte le quintalate di marmo rimaste inutilizzate.

..e fu proprio in questo preciso istante che Michelangelo realizzò che forse si era dato la zappa sui piedi da solo e, per la rabbia, diede la famosa martellata al ginocchio destro!

.....

Ora voi mi direte...ma ci hai fatto tutto sto pippone per raccontarci de 'sta fregnaccia?

...be', sapete..la storia è bella pure per questo..e per non deludervi vi dico anche come andò a finire l'intera faccenda, che a mio avviso è la parte più comica di tutta 'sta tarantella.

Visto e considerato che Michelangelo era un ottimo negoziatore, oltre ad un valente scultore, recuperò in extremis promettendo che la statua a Giulio gliela avrebbe fatta subito, visto che gliela aveva promessa quando questi era ancora in vita!

Il riferimento alla promessa fatta all'ormai defunto commosse i parenti i quali abboccarono e acolsero l'offerta.

Ma cosa fece quel furbacchione del Buonarroti?

Chiamò il suo allievo peggiore, quello che ai compiti di scalpellini prendeva sempre 3, e gli disse:

Senti un po', famme sta' statua così e colà e nun ce perde troppo tempo che sciavemo poi da termina' artre cose
(ormai si era romanizzato anche il buon Miky)

Al ragazzo non gli parve vero!!!
Un incarico di così alto prestigio...dato poi direttamente dal Maestro per conto dei parenti del Papa da lui tanto amato!

Peccato che l'allievo non avesse consapevolezza delle proprie reali capacità in materia e fece una delle statue papali più brutte e irriverenti mai viste nella storia!!!

Un papa dal fisico spoporzionato, sbracato di lato con fare molto discinto da far arrossire pure Paolina Borghese...

Insomma, giudicate un po' voi se questa statua è realmente degna di un Papa, per giunta Terribile e Guerriero?


(foto presa da Internet)

La cosa poi più buffa di tutta la faccenda fu il fatto che in questa tomba, che si può ammirare nella Chiesa di San Pietro in Vincoli, Giulio II non vi fu mai seppellito!!
E' uno dei pochi Papi che giace nella Basilica di San Pietro, ma senza alcun monumento funebre.

Si può dunque dire che il buon Michelangelo, che campò fino al 1564 (quasi 90 anni!!!), si potè godere molto a lungo la sua vendetta, fredda, anzi ormai gelata!

Spero di non avervi annoiato, anche perché per reperire tutti questi ingredienti per poi condirli con le mie spezie mi ci è voluto non poco tempo e fantasia.

Le persone qui citate sono tutte esistite.
I fatti riportati son quasi tutti veri.
I dialoghi...forse.

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

Pane 01 Lievito

$
0
0
Lo sapete, mi conoscete, l'ho scritto più volte, soprattutto qui:

Potete fare pane e pizza con una "caccolina" di lievito. 
Anche con 0,1 g per un chilo di farina. 
Sì, avete letto bene: 0,1 g!!!! Praticamente zero.

Disceeee...ma come te fa a lievità?!?!?

Te lievita, te lievita. Tu ora seguimi passo passo e arriverai ad un pane come questo:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Un pane da un sapore unico! Una leggerezza soave.
E il tutto praticamente senza lievito!

Certo per il sapore le farine sono FON-DA-MEN-TA-LI, ma anche un po' di tecnica qui ci vuole per arrivare ad un pane con 75% di idratazione.

Insomma, mettiamoci subito all'opera!!!

Si parte, appunto, da una caccolina di lievito:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)



Si scioglie il lievito in 25 g di acqua e si impasta in 50 g di farina manitoba.

Si lascia riposare 12 ore.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Come vedete lievita, eccome lievita.

A questo punto si aggiungono altri 25 g di acqua e 50 g di farina manitoba.

Altre 12 ore, ma potrebbero bastarne 10.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Infine altri 25 g di acqua e 50 g di farina manitoba. Ecco adesso il nostro impastino è bello in tiro e potrebbe esser pronto per l'impasto finale anche dopo 4-6 ore. Voi controllatelo. Deve più o meno raddoppiare:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Avete visto come è cresciuto? E in sole 4 ore!!!

Ora aggiungete all'impasto

675 g di acqua
850 g di farine (io ho usato un mix tra 00, farro bianco, enkir, kamut, segale bianca, macina integrale)
18 g di sale

Impastate. I tempi di lievitazione ovviamente variano.
In questo caso son bastate due ore:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Ora potete formare facendo molta attenzione a non sgonfiare l'impasto.
Per prima cosa date due giri di pieghe a portafoglio.
Poi sistemate il pane su una teglia sulla quale avrete sistemato della carta da forno.
Lo scopo è di far crescere il pane in altezza, per qui cercate di fare in modo che sia ben "circondato" lungo i bordi.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
L'ho fatto crescere 45' minuti.
Poi l'ho infornato a 250° per circa 20', quindi ho portato la temperatura a 200° fino a cottura.

Eccolo appena uscito dal forno:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
e soprattutto ecco come si è presentato al primo taglio che, vi ricordo sempre, va fatto dopo qualche ora.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
E' un pane che si conserva benissimo per giorni, purché coperto da un panno.

Gustatevelo come preferite, ma se vi volete fare un regalo da gran signori.... cospargete una fetta d'olio evo e...
(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Voglia d'Estate - Melone e Basilico..accoppiata vincente!!!

$
0
0
Ormai ci siamo. Il caldo imperversa! I termometri salgono. I condizionatori pompano al massimo!!!

...e, come spesso capita, ci passa la voglia di cucinare! Di accendere forni e fornelli.


E quand'è così.... Cosa c'è di meglio di un bel piatto fresco, genuino, Buono e Veloce?

Ecco quindi per voi due semplici proposte.
Ma che dico semplici? Semplicissime!!!!

La prima assomiglia un po' a questa insalata di valeriana con melone e feta; vi ricordate quanto era buona?
Qui si tratta di melone bianco (quello con la buccia gialla, per capirci) e basilico.

Un semplice connubio che se non fosse stato per Tamara che me lo ha consigliato, non mi sarebbe mai venuto in mente!!!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Che vi devo pure dire la ricetta? :D :D :D

Ma sì, dai! Facciamo questo sforzo! :)))

Sbucciate il melone, tagliatelo a quadrotti; spezzettate qualche foglia di basilico (mi raccomando con le mani, niente coltelli!!!), mischiate...anche qui con le mani, suvvia! Coprite con della stagnola e lasciate in frigo qualche ora. E poi.... Gustate!

Scoprirete come del semplice basilico riesca ad esaltare il sapore del melone!

E se volete fare di più...provate anche con la menta!!!!

Son sicuro che questa coppetta diventerà il vostro desser dell'estate!!!!

Passiamo ora alla seconda proposta, anche questa di semplicissima preparazione.

Fetta di pane appena sfornato (questo! Vabbe', confesso, il forno l'ho acceso!), fetta di giuncata pugliese, due tre pomodorini spaccati a metà, un filo d'olio, l'immancabile foglia di basilico e...

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Cosa c'è di meglio?

Vi dico solo che ho mangiato così per due giorni di seguito!!!

Che poi, non so se ci avete fatto caso, ma il tris di colori bianco, rosso e verde invoglia troppo!
(vabbe', non è che mo vi mangiate la bandiera, eh? :D :D :D)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Ottomani e il Pane Francese di Michela

$
0
0

(Fai click sullal foto per ingrandirla)


Ohi, ma avete visto
E come no! Io lo faccio domani e tu?
Pure io.
E tu?
Anche. Anzi sai che vi dico? Lo inizio a fare da subito.
Anche io!
Pure io!
...
Ahooo, ce sto pur'io!!!!


Aiutoooo!!! Qui è tutta 'na tarantella!

Uno manco può lanciare un'idea che subito ti vengono tutte appresso!

Disceeee... Ma che c'entrano gli Ottomani!

Gli Ottomani in realtà non c'entrano nulla. Semmai  le ottomani, anzi otto mani, cioè quelle che hanno prima realizzato il pane e poi scritto questo post!

Disceeee... Ma come si scrive un post a 8 mani?

Semplice: ci si vede tutti insieme, ci si siede davanti al pc e si digita contemporaneamente sulla stessa tastiera, a otto mani, appunto....

asdòfjhsadòf  jhasdfh  asdlfasòdof asdòfjhasdòfh 

Boneeee, una per volta!!!!

:D :D :D

(Sarebbe certamente successa una cosa del genere!)

Meno male che due mani stanno a Lecce, altre due a Latina e la terza ai Castelli Romani!!!! :)))

Ormai avete certamente capito questo post parlerà di loro.

Loro chi? Le mani?

Ma noooooo!!! Loro, i Panini Francesi di Michela

Ognuna li ha realizzati e, visto che non tutte hanno un blog, ospito le loro considerazioni e i loro pensieri qui nel mio ormai noto condominio virtuale. :)))


I collage che vedete li ha realizzati Tamara (grazie!!!) con le foto scattate direttamente dalle autrici del pane.

Cominciamo con le prime due mani, quelle di Silvia. Ecco il suo commento:

Ho conosciuto Michela frequentando il blog di Piero. Mi ha incuriosito il suo approccio ai lievitati, monitorato dal grande Piero, che aveva intuito in lei un'ottima panificatrice e una fedele seguace.
Così ho iniziato a visitare anche il suo blog copiando anche da lei le sue riuscitissime e dettagliate esecuzioni ( Piero, avevi visto giusto su di lei).  

Inoltre ho scoperto in lei un'ottima scrittrice e bravissima fotografa (le sue  foto  sono splendide, non poteva non piacerti vero Piero?!?).  
Michela è anche una persona molto attenta alle cose semplici, ai valori veri. Insomma, non è una che va di corsa, ma si sofferma, ascolta, annusa. Sì perché lei fa anche questo.  Vabbè mi fermo, altrimenti non la finisco più. E' che questa ragazza mi ha veramente colpito.
Questo pane lo dedico a Michela.


Vorrei tanto dedicare qualche mia esecuzione a te,Piero, ma ancora non mi sento all'altezza.

Ma dai, Silvia. Non ti intimidire e dedicami un pane anche a me! :)))


Passiamo adesso ad Emmettì


Non è che ci voglia molto a farmi innamorare di una ricetta che riguarda la panificazione…
E  quando ho visto da
Michelaquesti panini francesiè stato amore a prima vista, nonostante la presenza del lievito di birra che purtroppo tollero poco…;  ma immersa dalla mattina alla sera nei numeri, faccio al volo una proporzione  e mi accorgo che la percentuale è prossima all’1% . Niente mi fermerà!
La preparazione è stata semplicissima ed il risultato straordinario!!! 



Quello che maggiormente mi ha colpito è stato il profumo ed il gusto di questo pane: crosta croccantissima e mollica ben alveolata e molto soffice. Per non parlare dei semini sparpagliati sopra che  gli danno pure  un aspetto regale!!!!
E’ anche un pane molto veloce che, a seconda dei tempi di preparazione della biga viene pronto giusto giusto per il pranzo o per la cena!! Non ci sono scuse per non farlo!!!!!!
Grazie Michela per averlo condiviso!



E per finire, Tamara ...che ha iniziato il post sul suo blog...e qui lo termina.

(...) ho deciso di rifarlo. Il pane di Michela.
Avevo solo un problema. Un mal di schiena sopraggiunto il giorno prima, lo stesso che l'anno scorso poi si è rivelato un mix di ernie/protrusionidiscali/sciatichemozze che mi ha bloccato a letto un mese. La mente mi diceva di riposare ma il cuore mi spingeva verso la farina.... e sono andata dove m'ha portato il cuore, in cucina. E lì è intervenuta Signora Immaginazione. Perché avendo appurato che la planetaria non incordava avevo deciso di impastare a mano. Cioè in piedi. Cioè per 40 minuti. Cioè  stavo per darmi il colpo della strega. Comincio stoica. Vicino a me c'è Michela, ignara, ma già pregusto il suo piacere quando vedrà  il suo pane seminato rifatto da una semiparalizzata,  e c'è Emmettì, che parla parla parla promette di sistemare in cucina, mentre io, sudo, impasto, e spatolo, e slappo, e lancio palline di impasto inogniddove, e soffro da morire, e lei, parla e inciampa, inciampa cade e parla, e poi penso a lui, anzi, Lui.... che mi sussurra soave nell'orecchio ...Tamara Tamara...il pane più bello è quello di Francesca...., (ca@@eri!!) e Maya che mi ride attorno ZiatamZiatam sei la mia principessa (come faccio a deluderla..sto per morire, ma il pane lo devo finire!! il suo ha avuto pure i complimenti di Piero!) poi chiamo Lui...ho bisogno di un aiuto ulteriore Signora Immaginazione sta per morire pure lei... Piero... gnafaz.... Siiiiiii che je la fai! ha cominciato a parlare mentre slappavo, a farmi ridere....a raccontarmi la vera storia del kaiserschmarrn :))), nel frattempo ho aspettatato formato e infornato, mentre lui continuava a parlare, a ridere, a farmi ridere ad aiutarmi (ma quanto mi sei, caro, Piero?). E finalmente è nato.... 



il pane figlio dell'immaginazione, dell'affetto che sentivo intorno, delle risate e della condivisione... l'ho sfornato, il pane francese di Michela, era gasatissimo.. e mi sorrideva, pieno di arie (eccerto, è francese)!!! Bellissimo e tangibile!!!  Vero che è bello, il nostro scarrafone? :-DDD


A questo punto, dopo aver ricevuto la tastiera da ZiaTam, o forse dovrei dire dopo che gliel'ho strappata di mano (!!!), tocca alle mie considerazioni:


Quando ho  visto questi panini è stato amore a prima vista! Con tutti quei semini sopra ho subito pensato ad un bel cestino da mettere in tavola:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
e poi, visto che a pranzo era prevista una parmigiana di zucchine, cosa c'era di meglio di un inzuppo finale?
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Questo è un pane per tutte le occasioni: da farcire, da mangiare da solo, da inzuppo (appunto).

Non dovrebbe venire troppo alveolato ("con li buchi se magna poco", come ebbi modo di dire una volta :D :D :D) e la mollica ci deve essere, nelle giuste proporzioni.
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ed ecco l'immancabile collage di Tamara (ZiaTam, ma lo sai che sei proprio brava!):


Quanto alla ricetta, queste le dosi che ho usato:

Per la biga

300 gr di farina (manitoba)
160 gr di acqua
0,5 gr di lievito di birra fresco (Michela 6 g)

Per l'impasto finale

400 gr di farina (farro)
300 gr di acqua
12 gr di sale
5,5 g di lievito

L'unica differenza sostanziale rispetto alle dosi di Michela è nella biga, e qui apro una breve nota tecnica:

La quantità di lievito da mettere nella biga si dovrebbe proporzionare in base al tempo di utilizzo successivo della biga stessa.
Per una notte (come indicato nella ricetta originale) il peso del lievito si dovrebbe aggirare intorno allo 0,1%, massimo 0,2% del peso della farina, pena il rischio di inacidimento del preimpasto, e non 6 g.
Questo è il motivo per cui in questa ricetta ho diminuito drasticamente il lievito della biga passando a 0,5 g.

Qualora invece avete fretta, mettete pure tutto il lievito nelle stesse dosi di acqua e farina, impastate, coprite con altra farina e aspettate fino a quando l'impasto crea delle crepe nella farina che lo copre (circa un'oretta).

In ogni caso dopo impasterete i rimanenti ingredienti.

Per le spiegazioni delle successive fasi del procedimento, vi rimando direttamente al post di Michela.



Vi saluto con un ultimo scatto, frutto di una prova di un nuovo set fotografico: una semplice lampadina da 100 watt, posta in alto e con tempo elevato tempo di esposizione: 1,6 secondi.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Grazie Emmettì, Silvia e Tamara per aver contribuito attivamente alla realizzazione di questo post e, soprattutto, grazie Michela per proporci sempre le tue continue evoluzioni; tutto ciò che pubblichi è un bene prezioso per chi volesse avventurarsi in questo affascinante mondo della panificazione.
Questo post, naturalmente, è dedicato a te. :))

E, per concludere l'argomento, andatevi a vedere anche le realizzazioni di Maya e Francesca! :)))


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Amalgamiamo tre composti diversi - Video

$
0
0

Quest'inverno stavo facendo per l'ennesima volta l'Opèra e, mentre preparavo il biscuit di nocciole (le mandorle le avevo finite), mi sono reso conto che non avevo mai fatto un filmato di come si dovrebbero unire 3 composti diversi, cioé una massa aereata montata, una massa liquida fissa e una massa polverosa (tipicamente farina).

Così ho pensato di porre subito rimedio!

Ho montato la compattina sul cavalletto e... voilà!


Certo la qualità del filmato lascia molto a desiderare ma i passi essenziali spero siano chiari.


Peraltro questo può esser utile anche per capire come amalgamare due soli composti, come massa montata e massa fissa (es. Crema Chantilly), o massa fissa e farine (es. Pan di Spagna)

Il principio è sempre quello.

E adesso, siete pronti ad amalgamare?

:)))



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Gelato all'Arancia e...un Bacione a Firenze!

$
0
0
Azzipie'! E' 'na vita che non pubblichi un gelato nuovo!

E' vero! Hai ragione! Confesso che ultimamente ho replicato gelati già fatti e rifatti, come ad esempio questo allo zabaione, o quest'altro ai pistacchi. Te li ricordi?

Eccome no? A me poi piace particolarmente quello al cioccolato, sia cremosissimo sia cioccolatissimo!
Adoro poi quelli alla frutta....

Ecco, appunto. Gelati di frutta.
Non sono sempre facili da fare, ma con qualche accorgimento si possono ottenere risultati più che apprezzabili, come in questo caso:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ingredineti:
4 arance succose
½ limone
200 g zucchero
200 g panna
200 g latte
3 cucchiai di liquore all'arancia (facoltativo)


Spremete le arance e il mezzo limone, aggiungetevi lo zucchero e mettete sul fuoco fino a poco prima dell’ebolizione.
Fate freddare.
Unite panna, latte e liquore. Mescolate per bene.
Lasciate in frigo una mezza giornata e poi fate il gelato: con la gelatiera se ne avete una, oppure mettete il composto nel freezer e mescolate ogni mezz'ora fino a quando diventa bello cremoso (questo procedimento non l'ho mai provato personalmente, ma di solito funziona).

= = = = 

Come sapete sono stato a Firenze, al secondo raduno delle bloggalline :)))

Del raduno hanno scritto molto Vaty, Monica, Berry e tante altre.

Per me è stata anche l'occasione per rivedere Nanni e Gaia, due amici di vecchia data, e per fare qualche scatto di una città meravigliosa che ho sempra adorato

Diciamo che sono scatti... da un punto di vista diverso! :)))

Scorcio di Cupola
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Il Duomo dal basso
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

 Le Colonne di Piazza Santa Annunziata
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
 Il Fianco di Santa Maria Novella
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Scorcio di San Lorenzo attraverso il Capitello
(amo molto questa foto)
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Scorcio di Santa Croce
(anche questa)
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
 
Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Pasta con le zucchine e... balle varie

$
0
0
Come abbiamo visto qui quando parlammo di pasta al pomodoro, non sempre le cose semplici poi sono così semplici...

Ma possono diventarlo con qualche piccolo trucchetto.

La pasta con le zucchine è un piatto ormai della tradizione, che tutti facciamo.

E proprio perché è della tradizione ognuno vanta una propria ricetta, tramandata da generazioni e spesso dichiarata anche segretissima.

Come sapete per me non c'è niente di segreto in cucina.

Tutto quello che ho imparato mi piace sia condiviso con voi che mi leggete e commentate o con chiunque passi da qui in silenzio.

Oggi vi dico come faccio io la pasta con le zucchine.

Ovviamente altri la faranno identica, altri in modo diverso, ma se vi va provate questo metodo. ;)

Ingredienti:
Per prima cosa le zucchine.
Poi Parmigiano grattugiato
Spaghetti o linguine
Olio evo
Pepe

Tagliate le zucchine a rondelle, mettetele in un padellone con olio evo (abbondante) e acqua. Insaporite come meglio credete, coprite e cuocete fino a quando diventeranno prima mollicce e poi un po' abbrustolite.
Trasferitele quindi in una ciotola.

Nel frattempo mettete a bollire l'acqua e calate la pasta.

Dopo un paio di minuti che la pasta ha rilasciato un po' di amido, prendete dalla pentola un paio di cucchiaiate di acqua e versatele nella ciotola con le zucchine. Girate energicamente e aggiungete man mano del parmigiano. Create una cremina densa, regolandovi con altra acqua e parmigiano.

Scolate la pasta al dente (a me piace così), lasciandovi da parte un po' di acqua di cottura; versate la pasta  nella ciotola.

A questo punto dovete essere bravi nel mescolare bene la pasta: fatelo con due forchette alzando e girando in continuazione e rapidamente, aggiungendovi altro parmigiano e, all'occorrenza, l'altra acqua di cottura.

Impiattate e servite:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

...disceeee...ma le balle varie?

Eccole!!!!

Sono balle della Tuscia, eh?

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Mi hanno sempre attratto ma non capitava mai di avere con me la macchina fotografica!

Così questa volta mi sono armato di reflex apposta per andarle a immortalare!

Questa, ad esempio, mi piace molto, con quel un tipico casolare in lontananza...
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Anche il gruppo:


(Fai click sulla foto per ingrandirla)

O in primo piano

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Chi ha rubato la marmellata?

$
0
0

Vi avverto:
Oggi mi voglio proprio scatenare!!!!

E sì, perché qui mica vale...

Disceeee... Ma cosa non vale?

Non vale e basta!

Azzipie', ma si nun te spieghi nun ce fai manco capi'!

E pure tu hai ragione!



Allora partiamo da un dilemma che mi ha reso difficile l'esistenza, manco fossi l'Amleto!


Marmellata o Confettura?

In che senso, Zi'?

Nel senso etimologico del termine.

Etimocheee?

Vabbe', ho capito che con te è una guerra persa!

Ma con voi altri son sicuro di no!


Adesso voi mi dovete dire sinceramente quante volte durante la vostra infanzia avete chiesto alla mamma o alla nonna:  

"mi fai un panino con la confettura"?


Mai, giusto?

Piuttosto immagino abbiate sempre chiesto un panino con la marmellata, vero?

Ecco. Marmellata.

Sì, perché quella sostanza chiusa nei barattoli a base di frutta e zucchero a casetta mia (e spero anche a casa vostra) si chiama marmellata! Capito?

MAAA-RME-LLAA-TA 

(sì, lo so, la sillabazione è un'altra, ma provate a pronunciare mar-mel-la-ta, vi rimangono tutte le sillabe appicciate al palato!!!)

Ora mi dovete spiegare perché un bambino dei giorni nostri la debba chiamare confettura!

Mamma, mi fai pane, burro e confettura?

Neeeaaahhhhh!!!!! Nun se po' sentì! Davvero!!!

Disceeee...ma lo si fa per distinguerla da quella di agrumi!

Ecco! Mettiamo subito le cose in chiaro! Il termine confettura non distingue nulla! 
Ma proprio nulla.

L'etimologia della parola confettura porta al verbo conficere, ossia preparare, comporre.

Quindi tutto ciò che è preparato, composto, fatto, è confettura: gli spaghetti sono confettura, il pollo arrosto è confettura, l'opèra è confettura (anzi no, quello no, vi prego)... eeee..udite udite...secondo lo stesso principio anche la marmellata è confettura!!!

Ma mi volete spiegare perché tutto sto casino?!?!?

E, soprattuto, perché un'apposita commissione si sia dovuta riunire nel lontano 1982 per emanare una direttiva comunitaria che cambiava nome alla nostra amatissima marmellata approfittando del fatto che noi stavamo gioendo per la vittoria ai mondiali?

Mannaggia alle mani mie, stateve ferme!!!!! 
Ziopiero guarda che oggi finisci nei guai....

Peraltro, se proprio la vogliamo dire tutta (e diciamola tutta!) il termine marmellata deriva da "marmelo" che sta per mela cotogna.

Quindi il termine "marmellata" in origine rappresentava solo la "confettura di mela cotogna" , cioè una cosa fatta, confezionata, preparata, composta (e vai con altri sinonimi) con la mela cotogna. Capito?
Gli agrumi non ci azzeccano proprio nulla!!! Zero!


Così marmellata era la stessa preparazione che noi oggi, per corruzione popolare, chiamiamo tranquillamente "cotognata". (bbbona!!)

Cotognata, da mele cotogne. Niente di più semplice.

Certo che alla stessa maniera avremmo dovuto poi chiamare quella di pesche pescata, quella di arance aranciata, quella di pere perata, quella di cachi...ehmmm...

E poi che succede?
Arrivano gli inglesi e ci dicono che la marmelade va distinta dalla jam.
Va bene! Distinguetela Voi! Solo Voi! Noi cosa c'entriamo?!?!?


Ma poi scusate, come la mettiamo con le frasi che ci hanno accompagnato per tutta l'infanzia?

Ahhhh, ti ho pescato con le mani nella marmellata,eh?

Quante volte ce lo siamo sentito dire da dietro le spalle, mentre cercavamo di ripulirci le guance da qualcosa di rosso scuro? E sottolineo: scuro!

E certo! Ma quando mai un bambino si va a rubare la confettura di agrumi?!?!?!
E' notorio che ai bambini non piace: è amara, aspra!!!
Piuttosto si ruba una sana marmellata di fragole o di more!!!

E come la mettiamo pure con Lino Toffolo?
Ce lo vedete che attacca a cantare: "chi ha rubato la confetttura.."?
(e se guardate bene nelle prime inquadrature la MARMELLATA è di fragole, non certo di arance!!!)

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Insomma, tutta questa tarantella per cercare di mettere in chiaro una cosa: a casetta mia si parla sempre e solo di marmellata! La confettura non esiste! :)))

E ora, per finire, ...facciamo una marmellata semplice semplice.

Questa volta ho scelto il Cedro
Sì, lo so, dopo tutta questa tarantella vi aspettavate le fragole, ma ho scelto un agrume, così quelli della commissione sono contenti! :)))

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Quello che mi affascina particolarmente di questa marmellata è il colore; guardate che bell'ambrato viene fuori in controluce:

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Non male, eh?

Ricetta e procedimento li trovate qui

Se invece volete sapere come fare le fette biscottate sbirciate qui


(Fare click sulla foto per ingrandirla)
Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Linguine Cocomero, Feta, Intervista e ...un po' di riposo!

$
0
0
Siamo arrivati a fine stagione.

Quest'anno abbiamo fatto tante cose insieme... pani, pizze, primi, secondi... tantissimi dolci!!!
Incontri, conoscenze, post a 4 mani, a 6 mani e pure a 8 mani!!!

Tantissimi nuovi lettori hanno rallegrato questo blog, unendosi agli ormai veterani.

E' giunto quindi per me il momento di prendermi un po' di riposo e ricaricare le batterie. Ne ho bisogno.

Ma prima di andare in vacanza ho rilasciato una piccola intervista!

Quando Fabiola me l'ha proposto le ho subito detto di sì.

E così oggi mi trovate anche su  Ricette e Co, il blog che Fabiola cura insieme a Debora.
Qui troverete la risposta ad alcune domande che molti di voi, probabilmente, volevano già pormi.

Prima di congedarmi da voi, vi saluto con un piatto facile e simpatico, suggeritomi da Martina, dopo aver visto questa insalata melone e basilico.


Linguine Cocomero Feta e Basilico
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Ingredienti:
Cocomero
Feta
Basilico
Pasta 
Olio

Tagliate un po' di feta a cubetti e mettetela in una padella con dell'olio. Lasciate che la feta si sciolga fino a diventare una cremina.
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
A parte tagliate altra feta a cubetti e unitela al cocomero e al basilico:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Nel frattempo cuocete la pasta; scolatela al dente e saltatela nella padella, aggiungendo il contenuto della ciotola solo alla fine.

Impiattate e servite:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

 Piccolo collage del tutto:


Un forte abbraccio a tutti voi e ...

Ci rivediamo a settembre, con nuove pubblicazioni!!!!

Lo Ziopiero

p.s. ai commenti cercherò comunque di rispondere, magari non proprio subito come sono solito fare.


Guardate anche le altre realizzazioni:

Aglio, olio e peperoncino...quando i grandi cuochi stanno oltre

$
0
0
Eccomi! Finalmente si ricomincia dopo una lunga assenza!

Allora, come sono andate la vostre vacanze?
Siete rimasti soddisfatti?
Vi siete riposati?

A breve vi racconterò delle mie, passate tra Londra, il Devon e la Cornovaglia. 

Oggi però, dopo tanti giorni di assenza, mi sembra giusto riprendere con qualcosa di cucinato!

Qualcosa dall'apparenza semplice, di routine, ma che con un tocco d'arte diventa superlativo!

Un po' come gli spaghetti al pomodoro d'autore, vi ricordate?

O anche nella mia versione degli spaghetti con le zucchine.

Il fatto è che far venire bene un piatto comunemente etichettato come "semplice" non è affatto semplice!

Oggi ho riprodotto per voi un altro classico della cucina italiana, che tutti abbiamo sempre preparato ogni volta che volevamo fare una piatto veloce e sbrigativo:

Spaghetti Aglio, Olio e Peperoncino

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Mi sono ispirato ad un grande chef, giovanissimo ma già molto affermato: Matteo Torretta (per capire di chi stiamo parlando leggetevi la sua biografia, ne vale la pena!)

Ha presentato questa piatto in televisione e 30 minuti dopo l'avevo già riprodotto per me e per voi!

Penso che nella sua semplicità sia la migliore "aio oio e peperoncino" che abbia mai assaggiato. Davvero. E anche chi l'ha provata in anteprima potrà confermarvelo. ;)

Per niente oleosa, come di solito accade a questo piatto, ben amalgamati i sapori e con l'aggiunta finale di una chicca arriviamo quasi all'apoteosi! ;)

Ingredienti:
Linguine o spaghetti
Aglio
Olio
Peperoncino
Pangrattato leggermente tostato
Prezzemolo


Scaldate l'olio col peperoncino e l'aglio. Attenzione: non deve soffriggere.
Ho preferito fare questo passaggio nel forno a microonde, mettendo mezzo bicchiere d'olio per 100 g di linguine. Con questo sistema l'aglio sprigiona tutto il suo aroma, insaporendo per ben el'olio e restando digeribilissimo.
Ho quindi versato tutto in una padella bella capiente.

Una volta calata la pasta nell'acqua bollente, lasciatela solo 4 minuti per poi metterla nella padella, aggiungendo un paio di mestolate di acqua di cottura. In pratica dovrete cuocerla come si cuoce il risotto, aggiungendo l'acqua di volta in volta.

Attenzione, non deve venire né una brodaglia né troppo asciutta, ma si dovrà formare piano piano una leggera cremina.

Quando la pasta è prossima alla cottura, iniziate a farla saltare in padella.
Spegnete la fiamma quando è al dente e aggiungete il pangrattato (se quest'ultimo ve lo fate a casa sarà ancor più buono!)

Spolverate con il prezzemolo e impiattate.

Il piatto è pronto ed è già ottimo così, ma se volete dargli un tocco speciale fate come me: aggiungete dei "pomodorini soleggiati" e non ve ne pentirete!!!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Comeeee? Non sapete cosa sono i pomodorini soleggiati? Uuuuhhmmmmmm...Gugglate, gugglate!

:)))))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:
Viewing all 248 articles
Browse latest View live