Vi ricordate il kugelhupf? Avete poi provato a farlo?
E a scriverlo?
E a pronunciarlo?
:)))
Oggi vi presento un'altra di quelle cose impossibili da scrivere e pure da pronunciare, anche se incredibilmente facile a farsi.
Il Kaiserschmarrn o Kaiserschmarren viene definito da Wikipedia come uno dei più famosi dessert austrici.
Letteralmente significa "Frittata dolce dell'Imperatore" e la sua origine, come le storie che si raccontano sulla nascita casuale di molti piatti, mi ha sempre divertito.
Questa la mia interpretazione dei fatti:
Prima di tutto: chi è l'Imperatore?
I Romani potrebbero pensare si tratti di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto.
Gnoooooo. Non era lui!
I Francesi sicuramente staranno pensando a Napoleone Bonaparte?
Gnoooooo! Sbagliato!
E poi semmai il dolce si sarebbe chiamato "Omelette de l'Empereur" , vi pare?
(e mi raccomando l'erre moscia, eh?)
Nel nostro caso, invece, si tratti di nientepopodimenoche Francesco Giuseppe I d'Austria, l'uomo che vanta il più alto numero di traduzioni del proprio nome: in tedesco: Franz Joseph I von Österreich, in ceco: František Josef I, in ungherese: Ferenc József, in slovacco: František Jozef I, in polacco Franciszek Józef I, in croato Franjo Josip I, in sloveno: Franc Jožef I, in serbo: Фрањо Јосиф I, in rumeno: Francisc Iosif I, in friulano: Francesc Josef, in ucraino: Франц Йосиф I
(come avete potuto notare la I c'è in tutte le lingue tranne che in friulano!)
Lo stesso personaggio vanta anche un altro record: il suo fu il più lungo regno della storia.
Di certo è stato un uomo molto impegnato, per cui spesso non cenava a tavola con i suoi cari ma si faceva portare qualcosa da sgranocchiare direttamente nel suo studio, che poi era una misera stanzetta 40x50 metri.
Per questo motivo il suo cuoco (all'epoca il termine chef lo usavano solo i francesi e forse avrebbero fatto bene a tenerselo per loro!) era stressatissimo.
All'approssimarsi dell'ora di cena viveva dei momenti di assoluto panico per timore di eventuali estemporanee richieste di EffeGGiUan (è accertato che in cucina Francesco Giuseppe venisse chiamato EffeGiUan proprio per non turbare l'animo del cuoco, il qualeal sol sentir pronunciare il nome iniziava a sudare freddo, gli tremavano le gambe e spesso gli venivano le bolle!)
Voi capite che uno come l'Imperatore (cioè EffeGGiUan) non si accontenta di una busta di pop corn o di un panino al prosciutto. Quello (EffeGGiUan) vuole sempre qualcosa di sofisticato. E va pure accontentato!!!
E così una sera, quando il suo chef, pardon!, il suo cuoco, era intento a preparare la cena per la non meno esigente famiglia reale, ecco che arriva un paggeto che gli fa:
Der Kaiser wollen eine Krepp
(Ahoo, molla tutto che er capo vole na crep!)
Panico totale! Come poteva mollare la cottura del Gefüllter Truthahn (tacchino ripieno), le Aubergine Parmesan (melanzane alla parmigiana), i Bohnen mit Schwarte (fagioli con le cotiche) e i non meno impegnativi Nudeln mit Käse und Pfeffer (che sarebbero i tagliolini cacio e pepe) per una banalissima frittatina?
E fu così che mentre il nostro povero cuoco era impegnato a non far incollare la cacio e pepe, la Crepe del Kaiser (qui è proprio il caso di dirlo!) iniziò a bruciacchiarsi.
Schlampe Schaufel!
(porca paletta!)
E siccome le rogne non vengon mai da sole, mentre tentò di girarla gli si ruppe pure!
Schlampe Schaufel Bis!
(ariporca paletta!)
E mentre dal piano di sopra già arrivavano le urla inferocite di EffeGGiUan:
kommt diese krepp?
(ahoo, ariva 'sta creeeep?)
Ecco che al cuoco venne un'idea!!!
Finì di spezzettare la frittatina (tanto ormai...) e, non potendola più farcire, mise della marmellata sul bordo del piatto e coprì le bruciature con abbondante zucchero.
Meine Hoden!!!!
Pare avesse esclamato EffeGGiUan!
(questa non ve la traduco)
E fu così che da quel giorno EffeGGiUan volle cenare sempre con questa frittatina mal riuscita, al quale immodestamente diede il proprio appellativo; contemporaneamente conferì al suo cuoco il titolo di chef, senza dire nulla ai francesi che per altri 80 anni credettero di essere gli unici ad usarlo; al suo cuoco, pardon, al suo chef gli attacchi di panico si intensificarono ma per fortuna, prima dell'ultimo, fatale attacco, riuscì a sospirare la segretissima ricetta al suosotto-cuoco, facendosi promettere di non rivelarla a nessuno.
Ovviamente il sotto-cuoco venne promosso a cuoco e per vile denaro rivelò la ricetta alle tre le riviste di cucina che all'epoca venivano vendute in Austria: Die goldenen löffel (Il cucchiaio d'oro), Die österreichische küche (La cucina austriaca), Sauerkraut und Senf (Crauti e Mostarda). Partecipò anche a Der Test der Koch (Una sorta de La prova del cuoco) dove addirittura spacciò la Frittata del Kaiser per sua. Della serie il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Ma torniamo a noi.
Il dolce, come anticipatovi, è semplicissimo da fare (quindi il neo chef aveva poco da tirarsela).
Per giunta nel tempo ha subito qualche inevitabile cambiamento nel procedimento.
Lo zucchero di guarnizione è stato sostituito dal più fighettino zucchero a velo, è stata aggiunta l'uva passa e gli albumi vengono montati a neve (cosa che all'epoca era tassativamente proibita ma non domandatemi perché).
Voi fatelo così:
Ingredienti per 4 persone
120 g di farina 00
270 g di latte intero
3 tuorli
3 albumi
25 g di zucchero
45 g di uva passa ammollata prima nell'acqua
3 pizzichi di sale
40 g di burro.
Montate gli albumi con lo zucchero
Con il minipimer frullate tutto tranne il burro e l'uva passa.
Unite i due composti senza sgonfiare la montata. Questo è importante.
Infine aggiungete l'uva passa.
In una padella bella capiente sciogliere il burro e iniziate a cuocere la frittata. Giratela e, se ancora non vi si è rotta, rompetela voi. Se pensate vi possa piacere un po' bruciacchiata, cuocetela fino a farla scurire un pochino, altrimenti toglietela dal fuoco prima.
Servitela con della marmellata (ribes, lamponi, fragole o quello che avete) e spolverate di zucchero a velo.
Di sicuro questo dessert può essere inserito tra i piatti Buoni e Veloci!
Vi rimetto la foto, va! ;)
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero
E a scriverlo?
E a pronunciarlo?
:)))
Oggi vi presento un'altra di quelle cose impossibili da scrivere e pure da pronunciare, anche se incredibilmente facile a farsi.
Die Kaiserschmarrn!
![]() |
(Fia click sulla foto per ingrandirla) |
Il Kaiserschmarrn o Kaiserschmarren viene definito da Wikipedia come uno dei più famosi dessert austrici.
Letteralmente significa "Frittata dolce dell'Imperatore" e la sua origine, come le storie che si raccontano sulla nascita casuale di molti piatti, mi ha sempre divertito.
Questa la mia interpretazione dei fatti:
Prima di tutto: chi è l'Imperatore?
I Romani potrebbero pensare si tratti di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto.
Gnoooooo. Non era lui!
I Francesi sicuramente staranno pensando a Napoleone Bonaparte?
Gnoooooo! Sbagliato!
E poi semmai il dolce si sarebbe chiamato "Omelette de l'Empereur" , vi pare?
(e mi raccomando l'erre moscia, eh?)
Nel nostro caso, invece, si tratti di nientepopodimenoche Francesco Giuseppe I d'Austria, l'uomo che vanta il più alto numero di traduzioni del proprio nome: in tedesco: Franz Joseph I von Österreich, in ceco: František Josef I, in ungherese: Ferenc József, in slovacco: František Jozef I, in polacco Franciszek Józef I, in croato Franjo Josip I, in sloveno: Franc Jožef I, in serbo: Фрањо Јосиф I, in rumeno: Francisc Iosif I, in friulano: Francesc Josef, in ucraino: Франц Йосиф I
(come avete potuto notare la I c'è in tutte le lingue tranne che in friulano!)
Lo stesso personaggio vanta anche un altro record: il suo fu il più lungo regno della storia.
Di certo è stato un uomo molto impegnato, per cui spesso non cenava a tavola con i suoi cari ma si faceva portare qualcosa da sgranocchiare direttamente nel suo studio, che poi era una misera stanzetta 40x50 metri.
Per questo motivo il suo cuoco (all'epoca il termine chef lo usavano solo i francesi e forse avrebbero fatto bene a tenerselo per loro!) era stressatissimo.
All'approssimarsi dell'ora di cena viveva dei momenti di assoluto panico per timore di eventuali estemporanee richieste di EffeGGiUan (è accertato che in cucina Francesco Giuseppe venisse chiamato EffeGiUan proprio per non turbare l'animo del cuoco, il qualeal sol sentir pronunciare il nome iniziava a sudare freddo, gli tremavano le gambe e spesso gli venivano le bolle!)
Voi capite che uno come l'Imperatore (cioè EffeGGiUan) non si accontenta di una busta di pop corn o di un panino al prosciutto. Quello (EffeGGiUan) vuole sempre qualcosa di sofisticato. E va pure accontentato!!!
E così una sera, quando il suo chef, pardon!, il suo cuoco, era intento a preparare la cena per la non meno esigente famiglia reale, ecco che arriva un paggeto che gli fa:
Der Kaiser wollen eine Krepp
(Ahoo, molla tutto che er capo vole na crep!)
Panico totale! Come poteva mollare la cottura del Gefüllter Truthahn (tacchino ripieno), le Aubergine Parmesan (melanzane alla parmigiana), i Bohnen mit Schwarte (fagioli con le cotiche) e i non meno impegnativi Nudeln mit Käse und Pfeffer (che sarebbero i tagliolini cacio e pepe) per una banalissima frittatina?
E fu così che mentre il nostro povero cuoco era impegnato a non far incollare la cacio e pepe, la Crepe del Kaiser (qui è proprio il caso di dirlo!) iniziò a bruciacchiarsi.
Schlampe Schaufel!
(porca paletta!)
E siccome le rogne non vengon mai da sole, mentre tentò di girarla gli si ruppe pure!
Schlampe Schaufel Bis!
(ariporca paletta!)
E mentre dal piano di sopra già arrivavano le urla inferocite di EffeGGiUan:
kommt diese krepp?
(ahoo, ariva 'sta creeeep?)
Ecco che al cuoco venne un'idea!!!
Finì di spezzettare la frittatina (tanto ormai...) e, non potendola più farcire, mise della marmellata sul bordo del piatto e coprì le bruciature con abbondante zucchero.
Meine Hoden!!!!
Pare avesse esclamato EffeGGiUan!
(questa non ve la traduco)
E fu così che da quel giorno EffeGGiUan volle cenare sempre con questa frittatina mal riuscita, al quale immodestamente diede il proprio appellativo; contemporaneamente conferì al suo cuoco il titolo di chef, senza dire nulla ai francesi che per altri 80 anni credettero di essere gli unici ad usarlo; al suo cuoco, pardon, al suo chef gli attacchi di panico si intensificarono ma per fortuna, prima dell'ultimo, fatale attacco, riuscì a sospirare la segretissima ricetta al suosotto-cuoco, facendosi promettere di non rivelarla a nessuno.
Ovviamente il sotto-cuoco venne promosso a cuoco e per vile denaro rivelò la ricetta alle tre le riviste di cucina che all'epoca venivano vendute in Austria: Die goldenen löffel (Il cucchiaio d'oro), Die österreichische küche (La cucina austriaca), Sauerkraut und Senf (Crauti e Mostarda). Partecipò anche a Der Test der Koch (Una sorta de La prova del cuoco) dove addirittura spacciò la Frittata del Kaiser per sua. Della serie il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Ma torniamo a noi.
Il dolce, come anticipatovi, è semplicissimo da fare (quindi il neo chef aveva poco da tirarsela).
Per giunta nel tempo ha subito qualche inevitabile cambiamento nel procedimento.
Lo zucchero di guarnizione è stato sostituito dal più fighettino zucchero a velo, è stata aggiunta l'uva passa e gli albumi vengono montati a neve (cosa che all'epoca era tassativamente proibita ma non domandatemi perché).
Voi fatelo così:
Ingredienti per 4 persone
120 g di farina 00
270 g di latte intero
3 tuorli
3 albumi
25 g di zucchero
45 g di uva passa ammollata prima nell'acqua
3 pizzichi di sale
40 g di burro.
Montate gli albumi con lo zucchero
Con il minipimer frullate tutto tranne il burro e l'uva passa.
Unite i due composti senza sgonfiare la montata. Questo è importante.
Infine aggiungete l'uva passa.
In una padella bella capiente sciogliere il burro e iniziate a cuocere la frittata. Giratela e, se ancora non vi si è rotta, rompetela voi. Se pensate vi possa piacere un po' bruciacchiata, cuocetela fino a farla scurire un pochino, altrimenti toglietela dal fuoco prima.
Servitela con della marmellata (ribes, lamponi, fragole o quello che avete) e spolverate di zucchero a velo.
Di sicuro questo dessert può essere inserito tra i piatti Buoni e Veloci!
Vi rimetto la foto, va! ;)
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(Fia click sulla foto per ingrandirla) |
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero