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Channel: I Pasticci dello Ziopiero
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Formaggio alla Pizza!

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DiSceeeeee.... come sarebba a dire Formaggio alla Pizza?!!?!?

Hai presente la Pizza al Formaggio di Pasqua?  
Ecco. Qualcuno ha voluto estremizzare le dosi di formaggio al punto da farla diventare un Formaggio alla Pizza!!!

Quindi....è un formaggio a forma di pizza?!?!?!

.....Vabbè...sei proprio senza speranza...

Vi dico subito che quando ho visto questa ricetta ho subito pensato a riprodurla!
E ho fatto bene!

Pizza al Formaggio, anzi Formaggio alla Pizza!
È stato un delirio di odori...

Pensate: il profumo di formaggio non solo mi ha invaso la casa, ma anche lo schermo, il pc, e pure la reflex!!!
Davvero!!!
Odorava di formaggio!!!!
Ci mancava solo che ad ogni scatto uscisse fuori un tocchetto di pecorino!!!

La preparazione della pizza è abbastanza semplice...vabbè richiede un po' di praticità con i lievitati, vabbè con i grandi lievitati...vabbè...ci siamo capiti!!!

E il bello è che gli ingredienti sono sempre gli stessi pubblicati in questa versione, solo che cambiano le dosi, e neanche di poco!
Qualche ingrediente
Quello che fa la differenza, oltre al sapore, è il modo con cui si impasta....tanta forza, tanta pazienza e, lasciatemelo dire, anche tanta esperienza. Ma queste caratteristiche so che non vi mancano!!!

Ricetta
(Per uno stampo da 1 kg!)

180gLievito Madre
145gFarina Manitoba
120gFarina 00
100gPecorino grattugiato
100gParmigiano grattugiato
80gPecorino a tocchetti
85gAcqua
40gStrutto
75gOlio
5gSale
210gUova
40gTuorlo
6gZucchero
5gPepe

  • Nella ciotola della planetaria tagliuzzate il lievito madre a pezzettini
  • Versate l'acqua
  • Montate il gancio K e avviate l'impastatrice a bassa velocità fino a far sciogliere completamente il lievito madre
  • A questo punto aggiungete tutti gli ingredienti tranne i formaggi
  • Continuate ad impastare il tutto fino quasi ad incordatura
  • Aggiungete i formaggi grattugiati
  • Continuate ad impastare fino a quando l'impasto non si stacca dalle pareti
  • Montate il gancio ad uncino e portare ad incordatura
  • A questo punto trasferite l'impasto sul tavolo e lasciatelo riposare 10'
Impasto finito
  • Stendetelo con le mani 
  • Mettete un po' di pecorino a tocchetti, piegatelo su se stesso e ripetete l'operazione fino a quando finite il pecorino.
  • Pirlate l'impasto e portatelo dentro un pirottino (basso o alto, a vostra scelta)
  • Coptrite con della pellicola trasparente 
  • Lasciate lievitare fino a due centimetri dal bordo
  • Togliete la pellicola
  • Infornate a 160° per circa 50-55' o fate la prova "steccone" o, meglio ancora, fino a quando la temperatura interna raggiunge i 92°
  • Infilzate la pizza ancora calda con due ferri da calza (o con gli appositi ferri se li avete) e capovolgetela  
  • Dopo qualche ora rimettetela dritta, imbustatela e lasciatela riposare almeno 3 giorni prima di aprirla

Pizza al Formaggio, anzi Formaggio alla Pizza!

Gli alveoli all'interno devono essere piccolini e regolari. È una pizza, non un panettone!!!
I buconi che si vedono in fotografia sono conseguenza dei tocchetti di pecorino (oddio, tocchetti, direi tocconi!!!)

La pizza, una volta aperta, si conserva bene per almeno una settimana, anche se dubito durerà così a lungo.

Cos'altro aggiungere...?

Ah, sì: FATELA!!!!!

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Scatti 30 - Le mille bolle blu...

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♫ ♪
Se tuuu... chiudi gli occhi... e mi baci... tu non ci crederai... ma vedo le mille bolle blu

♫ ♪  ♫ ♪

....
Blu le mille bolle blu --blululu le mille bolle blu 
♫ ♪ 

Ve la ricordate la canzone di Mina...?
Sanremo 1961....ne son passati di anni, eh?
:))))

Le bolle, quelle di sapone, ci riservano spesso sorprese incredibili...
La loro estrema volatilità non sempre ci consente di apprezzarne i particolari...non ne abbiamo materialmente il tempo...ma se le fotografiamo....



Mille Bolle Blu a Caracalla
...scopriamo che ogni bolla è diversa dall'altra, come se ognuna avesse una vita propria, anche se effimera, quasi istantanea...

Tempo fa mi trovavo a passeggiare per Via dei Fori Imperiali e casualmente avevo la mia reflex al collo...vabbè, non tanto casualmente, lo ammetto! Non è che uno esce di casa con appeso un armamentario al collo così casualmente, col rischio poi di tornare a casa con la cervicale!!!

Quella volta ero uscito con il preciso scopo di trovare spunti, idee, rubare qualche scatto...

Ed ecco che mi imbatto in uno dei tanti "Artisti di Strada" che intratteneneva i passanti di tutte le età con affascinanti bolle blu, lasciando intendere discretamente che un contributo economico sarebbe stato gradito (certo se penso che quando eravamo bambini le facevamo aggratise....).

Ma cosa si cerca facendo una foto ad una bolla di sapone?

Prima di tutto lo scoppio.
È un attimo! Occorre seguire una bolla e intuire quando è il momento di iniziare a scattare.
...e magari avera anche un po' di fortuna!







Oltre allo scoppio si cercano anche i riflessi interni (osservate dentro la bolla che bello il sole dietro il profilo le Terme di Caracalla)






 Ma anche i riflessi del sole sulla superficie della bolla non sono male






Poi si creano situazioni particolari, che l'occhio nudo non potrebbe mai percepire, come le striscioline di acqua saponata che scivolano lungo la superficie per poi accumularsi in fondo, un attimo prima dello scoppio:




Oppure si cercano delle inquadrature particolarmente suggestive, come questa, dove la ragazza è incorniciata a sua insaputa all'interno di una bolla (anche qui bello il riflesso del sole):


O qualche composizione stramba come questa, dove la bolla sembra poggiata proprio sul cappello:




E adesso, per concludere, un giusto contributo alla nostra Mina con le sue mille bolle blu:





Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero


Delicatezza di mele (non chiamatela torta di mele!!!)

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Aaahhhhh, i dolci.
Cosa non farei per un dolce!!!
E quanto mi piace farli!!!

In tanti anni ne ho pubblicati veramenti tanti, alcuni piuttosto impegnativi, altri di grande effetto, ma ci sono anche quelli facili facili!

E chi mi conosce sa benissimo che li amo non solo perché sono un golosone, ma anche perché mi piace tutto li processo di realizzazione, che racchiude arte, passione, organizzazione, dedizione, elaborazione, impegno, tempo, pazienza, pianificazione...

DiSceeeee...... Ma chi te lo fa fare che dopo tutto quel tempo il dolce sparisce in un fiat? Non converrebbe comprarlo già fatto?

NO! ASSOLUTAMENTE NO!

I dolci comprati non hanno nulla a che vedere con quelli fatti in casa.
Un conto se il dolce te lo prepara un grande pasticcere "pirsunalmente di pirsuna" appositamente per te stesso medesimo e allora sarà sicuramente un dolce superlativo. Ma un dolce comprato in pasticceria, per quanto buono, risente troppo di una "spersonalizzazione", di una "standardizzazione", di una "serializzazione" e di tante altre "zzazioni" che non vanno affatto bene!!!

Certo è anche vero che tra fare la spesa, preparare gli ingredienti, cucinare, lavare le caccavelle, apparecchiare e sparecchiare e lavare i piatti non si può certo dire che sia un'attività proficua, visto che il risultato finale si consuma in pochi minuti...però a noi piaSce così tanto...e poi diSciamoScelo: fare un dolce è anche un gesto d'amore, prima di tutto verso noi stessi e poi anche verso le persone alle quali lo si offre.  :)))


Quello che vi presento oggi è davvero molto semplice, ma è anche di sicuro effetto.

Delizia di mele
 L'ho chiamato "Delicatezza di Mele" e non torta perché è una vera delizia.... ;)

Ricetta
(per una tortiera da 22 cm)

4 mele (ideali Granny Smith)
140 g zucchero
2 uova
Semi mezza bacca di vaniglia
80 g burro fuso
65 g farina
1 cucchiaino di lievito per torte salate
110 g di latte a temperatura ambiente
  • Sciogliete il burro e fatelo raffreddare
  • Montate a lungo le uova con lo zucchero e i semi di vaniglia
  • Mentre montate le uova, sbucciate le mele e tagliatele a fette sottili (se avete una mandolina vengono perfette) direttamente in una tortiera imburrata e infarinata
  • Versate il burro fuso nelle uova montate, mescolando prima piano e poi energicamente per rendere il composto omogeneo
  • Aggiungete metà del latte e la farina setacciata con il lievito, mescolando per amalgamare 
  • Infine aggiungte la restante parte di latte
  • A questo punto versate il composto nella tortiera, in modo che rivesta completamente le mele
  • Cuocere in forno a 180° C per 50-60 minuti circa. 

La Delicatezza di Mele sarà cotta quando la superficie avrà un bel colore dorato(eventualmente fate anche la "prova stecchino")

Ciao e alla Prossima e....

Vi prego, non chiamatela torta di mele!!! :)))))

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

Scatti 31 - Eternare l'attimo...Alcuni Eventi Romani

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In quest'ultimo periodo mi capita spesso di uscire con i miei amici fotografi per documentare qualche evento o partecipare a qualche concorso fotografico.

Però, confesso, il più delle volte vado in "solitaria".
In questi momenti preferisco la solitudine, mi facilita la concentrazione.
E poi non devi render conto a nessuno.
Vuoi andare a destra? Vai a destra.
Vuoi fermarti? Ti fermi.
Vuoi tirar a oltranza? Tiri.
Ti vuoi intrufolare in un vicolo? Ti intrufoli!

E poi, diciamocelo, ho la fortuna di abitare a Roma, una città che si presta moltissimo ad essere fotografata.
Ogni angolo, ogni vicolo, ogni faccia, ogni traccia meriterebbe di essere immortalata.

Oggi, però, piuttosto che presentarvi degli scorci della mia città, volevo rendere partecipe ognuno di voi di 3 eventi ai quali ho assistito recentemente.

E per introdurli dal punto di vista fotografico mi appoprio delle parole usate da Tamara che, per commentare le foto pubblicate nel post delle Bolle di Sapone, scriveva:

"eternare l'attimo, bloccare il tempo, immobilizzare lo spazio, congelare l'istante e darci la possibilità di coglierlo in ogni minimo dettaglio, di guardarci attraverso, osservare mentre altrove il tempo avanza e travolge."

Tamara, con questo commento hai espresso in poche parole quello che io in tanti anni cerco di esprimere con alcune mie foto.
Se mai un giorno farò una pubblicazione seria, userò le tue parole come prefazione.
Posso? :)))

Intanto oggi vorrei dedicarti questo post,  a te che un giorno mi hai eletto tuo mentore fotografico e oggi fai degli scatti bellissimi! :)))


Iniziamo con gli eventi:


29 giugno 2015 - " La Girandola di Castel Sant'Angelo"

La Girandola di Castel Sant'Angelo è un'antica tradizione romana che si svolge in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, Patroni della Città.
Per una ventina di minuti tutta Roma si ferma per ammirare una moltitudine di fuochi d'artificio, fatti partire direttamente da Castel Sant'Angelo.

La storia della Girandola è centenaria.
Fu introdotta nel 1482 da papa Sisto IV della Rovere (sì, proprio quello che diede il nome alla Cappella Sistina nonché lo zio di Giulio II che venne da lui nominato cardinale alla tenera età di 21 anni!) e fu riproposta ogni anno fino al 1871, anno in cui i Savoia sospesero la tradizione.
Ma dal 2009 lo spettacolo fu ripristinato.

Per poter fotografare per bene questi fuochi d'artificio (la tecnica la trovate qui) occorre prender posizione almeno un paio d'ore prima, il che significa uscire di casa almeno 3 ore prima nella speranza di trovare prima un posto per l'automobile e poi uno anche per il cavalletto della reflex.
Gli argini del Tevere (uno dei posti da dove lo spettacolo si vede meglio) sono letteralmente presi d'assalto da ogni tipo di fotografo.
Il flusso di persone, poi, è impressionante, soprattutto a spettacolo finito in cui si muove un'unica massa compatta, prima a piedi, poi in automobile.
E il tutto per 20' di spettacolo.
Ma è uno spettacolo con una quinta scenografica unica al mondo .

Ma passiamo ai fatti. Si parte:





La caratteristica dello spettacolo di quest'anno è stata la musica, rigorosamente classica, sui ritmi della quale si alternavano i diversi tipi di fuochi. 
Le varie coreografie si creavano luminose davanti ai nostri occhi in perfetta sincronia con un Vivaldi piuttosto che un Respighi.

Ecco quindi che si vengono a creare particolari giochi di luci, come queste:






Dai fuochi più sofisticati, ai fuochi più classici...



..a quelli più colorati:







2 giugno 2015 - Frecce Tricolori

Il secondo evento che vi presento è il passaggio delle Frecce Tricolori in occasione della Parata del 2 Giugno, passaggio impreziosito dal panorama di Roma.

Anche qui occorre "eternare l'attimo" (avete presente la velocità di passaggio degli aerei?)

E anche qui la preparazione o, meglio, l'atttesa è stata notevole.
Non tanto per il primo passaggio delle 9:30, ora in cui lo scorso due giugno le condizioni metereologiche non erano favorevoli, vista la foschia che stagnava sui tetti di roma, quanto per il solleone dovuto patire durante l'attesa per il secondo passsaggio, avvenuto circa due ore dopo.

Il punto  di osservazione che ho scelto è stato il colle del Gianicolo, all'altezza di San Pietro in Montorio.

Nella foto in basso si possono ammirare, partendo da destra, il Palazzo dele Quirinale, la Chiesa di San Carlo ai Catinari e la Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini.


In questa seconda foto, sempre partendo da destra, si intravede Sant'Ignazio di Loyola (la chiesa al cui interno c'è uno degli effetti anamorfici più suggestivi di Roma: il disegno prospettico di una cupola che non c'è, ma è solo disegnata sul soffito!), poi la cupola della Chiesa  della Santissima Trinità dei Pellegrini (la stessa della foto di sopra), l'imponente cupola della Chiesa di Sant'Andrea della Valle, il Pantheon, (immediatamente a sinistra della cupola), il Palazzo del Collegio Romano (quello con l'orologio).


Ultimo passaggio ripreso dal basso (i nomi deie piloti non li conosco!!!)




Ultimo evento, questo volta quotidiano, è rappresentato dallo sparo del cannone, al Gianicolo.

Sparo del Cannone del Gianicolo - Evento giornaliero

Come tutti voi sapete Roma è sempre stata ricca di Chiese e Basiliche, con relativi campanili e campane.
E ogni campanaro che si rispetti ha da sempre suonato a gran festa alle 12...o meglio..intorno alle ore 12.
DiSceeee...vabbè, minuto più, minuto meno...
Solo che a Roma ci sono centinaia di campanari!!!

E così succedeva che non essendoci modo di sincronizzare perfettamente e univocamente gli orologi di tutti campanari, intorno alle 12 a Roma c'era una gran caSciara di campane.

Fu così che papa Pio IX, stufo di tutto questa casino, per avere un unico segnale dell'ora istituì dal 1847 l'uso di un colpo di cannone per coordinare tutti i campanari.

La tradizione continuò anche con l'arrivo a Roma dei Savoia (mentre sospesero - come abbiamo visto - il rito della Girandola, oltre ad aver perpetuato non so quanti scempi architettonici distruggendo una buona parte della Roma dell'ottocento)

Il ​ca​nnone sospese però di sparare durante la Seconda Guerra Mondiale (ce mancava solo er cannone der Gianicolo, oltre agli altri spari!) per riprendere poi il 21 aprile 1959, in occasione del 2712° Anniversario della fondazione di Roma.

Ogni  giorno, poco prima delle 12 in punto, ecco che due baldi giovani soldati tirano fuori il cannone...


lo sistemano in posizione di tiro...


lo caricano..



Eeeee.... a questo punto si trattava di sfidare l'attimo, fissare l'istante esatto in cui sarebbe uscita la fiamma, quella fiamma che l'occhio umano non fa a tempo a vedere, a fissare, perché proprio non ce la fa!

Ma la macchina fotografica sì, ce la fa, purché si sappia come cogliere l'attimo!


Davvero impressionante!
Guardate l'ingrandimento del particolare:


La fiamma è proprio vera!!!!! :))))))

Chissà dove è andata a finire la palla di cannone? :)))))))

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero


O famo strano? Pane alla cicoria

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Quando la piccola Francy in occasione di un raduno svalvolato portò questo pane, la riempii di complimenti e le chiesi immediatamente la ricetta.

"Ziopiero però ti prego, non la pubblicare prima di me"

Ok, Francy. Ogni tuo desiderio è un ordine, però il pane lo rifaccio subito subito!!!

E così feci.



...Certo, come mio solito, qualche piccolissima modifica l'ho fatta....
Piccola Francy, mi perdoni?

Oddio, io continuo a chiamarla "piccola", ma tanto piccola in verità non è...
Diciamo che lo è ai miei occhi. Anzi ai nostri.
E sì perché praticamente Francy ha eletto Zia Tam e il sottoscritto come suoi zii virtuali e noi abbiamo iniziato affettuosamente a chiamarla così, Piccola Francy.  :)))

E come tutti gli zii che si rispettino abbiamo deciso di farle questa sorpresa, anzi "piccola" sorpresa.
Dopo esserci consultati abbiamo deciso di pubblicare il suo pane insieme e appassionatamente lo stesso giorno...Però...

Tam, intendiamoci: tutti insieme appassionatamente, ma ognuno poi lo fa per conto suo!
 
Vabbè, Pie'. Tanto lo so che è sempre così: sei senza speranza. Se te non cambi qualcosa non sei contento!!! :)))

...be', però l'ingrediente principale l'ho lasciato: la cicoria!
Frullatissima!!!!  :)))



Ricetta
Per due pagnotte lunghe

Prefermento
50gLicoli o Lievito Madre
200gFarina Manitoba
200gAcqua
  • Mescolate tutti gli ingredienti 
  • Coprite la ciotola
  • Lasciate fermentare per 8-10 ore

Impasto

300gFarina 0
240gFarina Integrale
120gCicoria lessata e frullata
260gAcqua di cottura della cicoria *
15gSale


Pomodorini secchi a piacere*
    * mia variante 
    In più nella ricetta di Francy ci sono anche mandorle e scorza limone, ma non i pomodorini :)
    • Lessate la cicoria
    • Scolatela bene
    • Conservate l'acqua per usarla nell'impasto
    • Impastate tutto insieme fino ad incordatura
    • Lasciate riposare l'impasto per una mezz'oretta.
     

     Formatura
    • Fate una piega a portafoglio (come nelle prime due foto della sequenza in basso)
    • Lasciate riposare un'altra mezz'oretta
    • Dividete l'impasto in due parti più o meno uguali
    • Stendete ciascuna parte fino a formare un rettangolo
    • Distribuite i pomodorini

    • Arrotolate formando un lungo cilindro con le punte ben chiuse
    • Sistemate i due impasti formati dentro uno stampo da plumacake, rivestito con un canovaccio spolverato con della farina rimacinata di grano duro
    • Coprite
    • Mettete a lievitare fino a quando triplicano di volume 
    • Scaldate il forno a 240°
    • Rivoltate gli impasti in una teglia (preferibilmente in ferro) 
    • Cuocere i primi 10' nella parte più bassa del forno
    • I successivi 10' nel piano immediatamente superiore, ma portando la temperatura a 200°
    • Terminate la cottura a 180°



    Comeeeeee????
    Non sapete come rivoltare gli impasti nella teglia senza combinare guai?!?!?!?
    Allora rivedetevi questo filmato qui:



    Il post, ovviamente. è dedicato alla "Piccola Francy"
    Il pane, a tutti voi!




    Qui trovate il post della Zia Tam
    E qui trovate la ricetta originale della Piccola Francy
    (Francy ti prometto come ritrovo le cicorie di rifarlo uguale uguale alla tua ricetta!!!!)

    p.s. ma avete visto come è bello verde l'impasto?!?!?!?! :))))

    Ciao e alla Prossima.

    Lo Ziopiero

    Guardate anche le altre realizzazioni:


    Rustici Leccesi..."Foretecapu"

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    Rustico Leccese Foretecapu!


    Foretecapu!

    Comeeeeeee?????

    FO-RE-TE-CA-PUUUU !

    Azzipie'? Ma che vordì? Cioooosai che so' gnurante e pure si parlo romano er latino nullo so!

    Ma nooooo!!! Non è latino...

    Vabbè, er greco antico

    ...e non è neanche greco!!!

    Oddio...visto che è un termine salentino qualcosa con la Grecia potrebbe anche avere a che fare, avente presente il Griko, l'enclave linguistica salentina?

    Il fatto è che, Griko o non Griko, questi Rustici Leccesi sono qualcosa di fenomenale, straordinario, qualcosa che ti fa andare fuori di testa, appunto!

    Rustico Leccese Foretecapu!


    La fonte, neanche a dirlo, è LEI, Leccese DOC, la svalvolata del web, la mia SoScia di Panettoni

    Piero, possibile mai che un quasi leccese come te non conosca i rustici leccesi? 

    Così, non appena li ha pubblicati, ecco che subito li ho replicati.

    E questa volta non ho cambiato di una virgola la ricetta!!!
    (Incredibile, eh?)

    RICETTA

    ingredienti per 5/6 rustici

    500 g pasta sfoglia (rigorosamente fatta in casa!!!!)
    250 g di besciamella
    125 g di mozzarella
    4/5 pomodori pelati
    1 uovo
    sale, pepe, olio, origano


    Ingredienti per la besciamella:

    210 g di latte
      20 g di farina
      20 g di burro

    sale, noce moscata, pepe nero, ma tanto!!!

    Prima di tutto:
    Fate la besciamella.
    Comeee? Non sapete come si fa? Allora leggetevi questo post.
    Poi mettetela in frigo per un paio d'ore, che come vedremo ci servirà bella compatta.

    Nel frattempo:
    • Tagliate i pomodori pelati e conditeli con olio, sale e origano.
    • Tagliate poi la mozzarella a dadini piccoli
    • Fate asciugare la mozzarella
    • Stendete la pasta sfoglia (ripeto: rigorosamente fatta in casa altrimenti perdereste il 50% della bontà dei rustici)
    • Coppate 5 dischi da 12 cm e 5 dischi da 10 cm
    • Ora, con un abile gioco di equilibrismo, mettete al centro dei dischi da 10 cm un bel po' di besciamella, poi la mozzarella, e poi i pomodori pelati (volendo potete aggiungere altra besciamella)
    • Pepate, in abbondanza!
    • Chiudete i rustici con i dischi da 12 cm
    • Saldate per bene con le dita
    • Coppateci sopra (non saprei quale sarebbe il termine tecnico corretto, ma voi guardate la foto e capirete!)
    Preparazione Rustico Leccese

    • Disponete i rustici sopra una teglia
    • Spennellate con uovo sbattuto
    • Infornate a 200° per circa mezzora (io al mio forno ho messo la funzione "ventilato", Tamara al suo ha usato la funzione "statico", ma i forni non sono tutti uguali)

    Attenzione: Il rustico va mangiato caldissimo!!!E la Mozzarella DEVE filare!!!!

    Rustici Leccesi Foretecapu!

    Tamara, indubbiamente anche mostrando ogni attenzione nell'esecuzione, sicuramente questi rustici non sono venuti belli come i tuoi...però... Quanto so bbbbboni!!!!!!






    Amici lettori, con questo post chiudo la stagione.
    Mi prendo un lungo periodo di riposo.

    Nelle prossime settimane continuerò, come da mia abitudine, a rispondere a tutti i vostri commenti, anche se non sempre sarò tempestivo.

    Ci rivediamo a settembre con i resoconti di viaggi e... tante nuove ricette dello Ziopiero!


    Ciao e... BUONE VACANZE A TUTTI!!!

    Lo Ziopiero

    Guardate anche le altre realizzazioni:

    Babà al Cioccolato...È nato 'nu criatuuuuuuuro..

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    ...è nato nirooo!  ♫ ♪


    e ‘a mamma ‘o chiamma gGiro, sissignore, ‘o chiamma gGiro.♫ ♪

    (Fare click sulla foto per ingrandirla)


    STORICAMENTE
    Certo che quando nel reparto maternità dell'ospedale Loreto Mare di Napoli nel 1945 iniziarono ad avvenire "fatti strani" non deve essere stato facile...

    La storia delle criature nire partorite da alcune ragazze/donne napoletante deve essere stato un vero shock per l'epoca, soprattutto se si pensa al contesto in cui è avvenuto e alle relative cause e conseguenze.

    Forse nessuno meglio di Edoardo Nicolardi, dirigente amministrativo di detto ospedale, lo ha potuto rappresentare, stigmatizzando in versi l'accaduto, versi che poi E.A. Mario, suo consuocero, ha abilmente musicato riuscendo a rappresentare un dramma attraverso un ritmo musicale azzeccatissimo e tutt'ora apprezzato.  (e di sicuro molto meglio - a mio avviso - di quanto gli fosse riuscito con "La Canzone del Piave", le cui note musicali sono sempre sue).

    Sta di fatto che mentre preparavo questi babà mi risuonava in mente, e mi risuona tutt'ora, testo e ritornello della Tammurriata Nera.

    E due paroline qui mi piace condividerle con voi.

    Diciamo subito che per i non napoletani (come me) un qualsiasi tentativo di tradurre letteralmente il testo in italiano non ha senso.

    Come sappiamo, dietro ogni parola dialettale c'è una cultura, una tradizione, che una mera traduzione svilirebbe, soprattutto in casi come questo.

    Occorrerebbe un'immersione completa nell'ambiente, sia temporale dell'immediato dopo-guerra, sia culturale, di allora come di ora, in quella stratificazione di suoni, gesti, movimenti ricchi di significati assai difficile da interpretare senza una certa... napoletanità!

    Però...Ci voglio provare!
    Almeno in parte, prendendo spunto proprio dal ritornello, dove è espresso e abilmente riassunto il concetto, molto chiaramente:

    Seh, vota e gira, seh
    seh, gira e vota, seh
    ca tu 'o chiamme Ciccio o 'Ntuono,
    ca tu 'o chiamme Peppe o gGiro,
    chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a cche...


    "vota e gira"è un termine tipicamente meridionale, usato moltissimo, che corrisponde grosso modo a dire "come la metti la metti", anche se in dialetto ha un significato molto più colorito del letterale "volta e gira"; qui si vuol dare quel senso di rimescolamento continuo, come per ingannare chi ti sta davanti, un rimescolamento senza sosta col chiaro intento di disorientare l'interlocutore, un po' come il gioco delle tre carte, dove le mani corrono più veloci dello sguardo e tu sei convinto invece di sapere dov'è la soluzione.

    E poi, e qui la traduzione è facile: "chiamalo come ti pare, Ciccio, Antonio, Peppe o gGiro" che sarebbe come a dire: puoi chiamarlo con qualsiasi nome (purché sia napoletano, sia ben chiaro) ma resta comunque il fatto (e qui la conclusione, è dura, inevitabile, inappellabile) che...:

    "chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a cche..."

    "La verità è che quello è nero...e come la mettiamo?"

    E, notate la delicatezza: il testo dice "niro" non "negro", come si soleva dire a quei tempi; "niro", come a togliere quella nota dispregiativa razzista, perché alla fine una criatura è sempre una criatura, come fai a disprezzarla?

    Ma, badate bene a non lasciarvelo sfuggire, la forza dell'intera strofa risiede tutta in quel "Seh", monosillabo prolungato, quasi impercettibile, ma di una forza dirompente, ricco di significati, sicuramente nella mimica accompagnato da un'alzata di sopracciglio e uno sguardo di traverso...come a dire "ma chi vuoi prender per fesso...? Proprio a me che ho capito tutto prima ancora che tu inventassi una storia riparatrice?" E tutto in un semplice monosillabo:

    "Seh"

    Vedete che potenza?

    "Seh"

    La realtà dei fatti, per chi non lo sapesse, è che l'anno prima (1944) erano sbarcati a Napoli i soldati americani per liberarla dall'occupazione tedesca e fra loro molti erano di colore: da allora iniziarono i casi di bambini nati con la pelle nera.


    LA MIA CRIATURA NIRA

    Ma veniamo adesso alla mia criatura nira....


    Sicuramente i miei babà "niri" sono stati un parto assai più facile, almeno dal punto di vista morale!
    Sapevo già chi fosse il padre!

    I babà al cioccolato non li avevo mai fatti.
    Eppure la variante nelle dosi rispetto al babà tradizionaleè minima, quasi impercettibile.
    Basta un poco di cacao.
    E qualche goccia di cioccolata, come suggerisce Montersino.

    Per il resto è tutto uguale!

    (Fare click sulla foto per ingrandirla)

    Ma veniamo al dunque!

    Ricetta

    Per 12 babà circa in bicchierini da 8cm
    100 g lievito madre (o licoli)
    350 g farina manitoba
    6 tuorli
    5 albumi
    90 g burro
    60 g di zucchero
    35 g di gocce di cioccolato 
    10 g cacao amaro in polvere
    7 g sale

    • Se avete l'impastatrice potete impastare tutto insieme fino ad incordatura. Se non l'avete....be'...potete sempre impastare a mano, ma fatelo solo se avete dimestichezza con questo tipo di impasti. 
    • Avviate prima a velocità moderata
    • Dopo 2-3 minuti passate ad una velocità più sostenuta, direi energica
    • Lasciate lavorare l'impastatrice fino a quando l'impasto non si stacca completamente dalle pareti (tempi orientativi: dai 10 ai 15 minuti)
    • Alla fine l'impasto dovrà risultare liscio e non appiccicoso
    (Fare click sulla foto per ingrandirla)
    • A questo punto schiacciate l'impasto e inserite le gocce di cioccolata:

    (Fare click sulla foto per ingrandirla)
    • Con l'aiuto della spatola piegate l'impasto sopra le gocce, schiacciatelo ancora e continuate a metter le gocce rimanenti, usando la stessa tecnica (gira e vota, appunto).
    • Lasciate quindi riposare l'impasto per una decina di minuti.
    • Dividete l'impasto in pezzi da 65-70g l'uno e sistemateli nei bicchierini di alluminio precedentemente imburrati.
    • Coprite con della pellicola trasparente e lasciate lievitare (qui i tempi possono variare in funzione di diversi fattori, per cui ci potrebbero volere dalle 6 alle 12 ore)
    • Quando gli impasti sono arrivati quasi al bordo, togliete la pellicola e aspettate che fuoriescano dal bordo
    • Infornate a 160° per circa 35'-40'.
    (Fare click sull'immagine per ingrandirla)

      N.B. Dalla prima formatura alla fine della cottura i vostri babà saranno aumentati di volume tra le 6 e le 8 volte!!!!!

      Bagna al caffè
      Caratteristica del babà è che vanno immersi in una bagna zuccherosa.
      In questo caso usiamo una bagna al caffè:

      900g di acqua
      270g di zucchero
      15g caffè solubile
      60g caffè in polvere

      • Bollite acqua e zucchero fino a sciogliere quest'ultimo
      • Unite caffè in polvere e caffè solubile
      • Lasciate in infusione per una ventina di minuti
      • Filtrate per bene
      • Immergete poi ogni babà nella bagna e sistematelo poi a testa in giù in un piatto


      Azzipie', ma perché tutta questa "Tammurriata"?

      ....eheheheheh, indovina un po'?

      Tu intanto preparati psicologicamente, che a breve con i babà al cioccolato faremo questa:

      (Fare click sull'immagine per la ricetta)


      E voi godetevi la canzone.
      Ho scelto quella interpretata dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare, la versione da me preferita.
      Il filmato di accompagnamento è tratto da Paisà (R. Rossellini, 1946).
      Il video l'ho preso da qui





      Per chi volesse approfondire meglio il testo può leggere qui.


      Ciao e alla Prossima 

      Lo Ziopiero


      (Fare click sull'immagine per ingrandirla)

      Guardate anche le altre realizzazioni:


      Gelatina Neutra

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      Spesso nelle ricette di pasticceria troviamo ingredienti di difficile reperibilità sul mercato.

      Uno di questi è la gelatina neutra, usata generalmente per lucidare quelle torte la cui superficie è liscissima.

      Per questo motivo normalmente la gelatina neutra si spalma sulla superficie della torta quando questa  ancora congelata (-18°), usando una spatola a gomito in modo da rendere la distribuzione più omogenea possibile e l'effetto finale quasi a specchio.

      Se la volessimo spalmare su una torta fredda di frigorifero rischieremmo di comprometterne l'estetica alterandone la sua superficie che da liscia diventerebbe rugosa!

      Preparare la gelatina neutra è semplicissimo.
      Normalmente ne preparo una piccola quantità, sufficiente per un paio di torte.

      Ingredienti
      100g di acqua
      20g di glucosio
      55g di zucchero
      6g di succo di limone
      2,5g di colla di pesce
      • Mettete a bagno la colla di pesce per qualche minuto
      • Strizzatela e asciugatela
      • Fate bollire l'acqua, lo zucchero e il glucosio fino a quando lo zucchero è completamente sciolto
      • Togliete dal fuoco e unite la colla di pesce
      • Girate per farla sciogliere
      • Versatevi il succo di limone
      • Mescolate
      • Mettetela in un vasetto di vetro a chiusura ermetica
      • Chiudete




      Dopo un po' diventerà...gelatinosa! :))
      Conservatela in frigorifero.

      Al momento di usarla scaldatela fino a scioglierla e, quando avrà raggiunto i 32°, versatela sulla torta appena tirata fuori dal congelatore.
      Ne basta poca.

      La torta va poi messa nel frigorifero.

      Tutto chiaro?
      :)))))))))))))))

      A questo punto che sapete come fare la gelatina neutra e i Babà al Cioccolato, siete pronti per la Torta Babà Cioccolato e Ricotta!!!

      (Fare click sull'immagine per la ricetta)

      Ciao e alla Prossima 

      Lo Ziopiero


      Guardate anche le altre realizzazioni:



      Torta Babà al Cioccolato Ricotta e Caffè (by Montersino)

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      Allora, avete preso dimestichezza con i Babà al Cioccolato?
      Avete imparato a fare la Gelatina Neutra?
      Siete pronti psicologicamente per una mega torta?
      Guardate che vi porterà via tempo...vi avverto.
      Ma il risultato appagherà sicuramente il vostro senso estetico ...e anche quello gustativo!!!

      (Fai click sulla foto per ingrandirla)
      Come sempre per questo genere di torte occorre organizzarci per bene, mentalmente e anche materialmente!

      Cominciamo quindi a fare "mente locale" alle varie preparazioni che ci aspettano:

      Babà al Cioccolato
      Pandispagna al Cioccolato
      Mousse di Ricotta
      Mousse di Cioccolato e Caffè
      Bagna al Caffè
      Gelatina Neutra
      Ghirigori di Cioccolato

      Comeeeee?
      Vi è venuta già l'ansia da prestazione...?
      Ok, pigliamola alla lontana....

      LONTANAMENTE
      C'era una volta Lo Ziopiero...
      Comeeeee? Troppo alla lontana?
      Vabbè, accorcio!
      Lo scorso Natale ero in cerca di qualche ispirazione dolciaria e mi sono messo a sfogliare un libro del mio pasticcere preferito quando mi cade l'occhio su questa Torta Babà al Cioccolato Ricotta e Caffè, la cui ricetta potete trovare anche qui.

      Subito mi è venuta voglia di farla.

      Che poi, come spesso accade, la voglia mi è venuta subito ma poi la realizzazione è avvenuta dopo oltre un mese...

      Vabbè, è vero pure che nel frattempo ho fatto e pubblicato la Torta ai Tre Cioccolati e la Cheeseecake d'Autore, ma questa torta intanto continuava a farmi capolino e alla fine...alla fine ce l'ho fatta!

      Dicevamo che è impegnativa ma, come molte altre qui presentate, può essere realizzata un po' per volta, prendendosi anche delle belle pause.

      E così oggi un pezzo, domani un altro alla fine ve la troverete bella e pronta per essere divorata!

      MARCIANDO E TABELLANDO
      Come ormai è mia abitudine e per meglio organizzarvi il lavoro, vi ho predisposto una tabella di marcia, suddivisa in 5 fasi, contraddistinte da un colore diverso, ognuna delle quali finisce con una "PAUSA A PIACERE" che, visto il tempo totale di lavorazione (5 ore), vi consiglio di concedervi.


      Attenzione: nel caso aveste lo stesso mio libro o voleste seguire il procedimento indicato qui da Montersino, non vi fate ingannare dai tempi di preparazione indicati nella ricetta (70 minuti).
      È impossibile preparare questa torta in soli 70', anche se avete qualcuno che vi abbia già pesato tutti gli ingredienti e un altro che vi lavi tutte le carabattole che sporcherete.

      DIMENSIONIAMOCI
      Partiremo con una base di pandispagna di 22cm di diametro, per poi arrivare ad una torta di quasi 30cm di diametro finali.
      Procuratevi quindi un cerchio di 22cm di diametro e un sottotorta di almeno 34cm.

      Per i babà useremo dei bicchierini più piccoli, alti 6,5 cm; in pratica faremo dei babini..

      Ricetta

      Pandispagna al cioccolato 
      Tortiera da 22cm

      5 uova
      150g di zucchero
      75g di farina
      35g di cacao amaro
      40g di fecola di patate
      Un pizzico di sale
      • Scaldate fino a 40° uova e zucchero, mescolando con una frusta per evitare diventi una frittata
      • Togliete poi dal fuoco e montateli a lungo
      • Aggiungete le polveri setacciate, senza smontare il composto
      • Versate in una teglia imburrata e infarinata
      • Infornate a 180° fino a cottura
      Dal pandispagna così ottenuto si possono ricavare 3 dischi; per questa torta ne servirà uno solo.
      Il pandispagna può essere conservato avvolto nella pellicola per alimenti (fino a tre giorni) o congelato.


      Per circa 12 babà, anzi babini... 
      Bicchierini alti 6,5cm
      60 g lievito madre (o licoli)
      200 g farina manitoba
      3 uova
      50 g burro
      35 g di zucchero
      10 g cacao amaro in polvere
      20 g di gocce di cioccolato
      4 g sale

      Ricetta e procedimento sono miei e trovate tutto illustrato qui.
      Per comodità di lettura riporto anche qui:
      • Se avete l'impastatrice potete impastare tutto insieme fino ad incordatura. Se non l'avete....be'...potete sempre impastare a mano, ma fatelo solo se avete dimestichezza con questo tipo di impasto
      • Avviate prima a velocità moderata
      • Dopo 2-3 minuti passate ad una velocità più sostenuta, direi energica
      • Lasciate lavorare l'impastatrice fino a quando l'impasto non si stacca completamente dalle pareti (tempi orientativi: dai 10 ai 15 minuti)
      • Alla fine l'impasto dovrà risultare liscio e non appiccicoso
      • A questo punto schiacciate l'impasto e inserite le gocce di cioccolata
      • Con l'aiuto della spatola piegate l'impasto sopra le gocce, schiacciatelo ancora e continuate a metter le gocce rimanenti, usando la stessa tecnica
      • Lasciate quindi riposare l'impasto per una decina di minuti
      • Dividete l'impasto in pezzi da 50g l'uno e sistemateli nei bicchierini di alluminio precedentemente imburrati
      • Coprite con della pellicola trasparente e lasciate lievitare (qui i tempi possono variare in funzione di diversi fattori, per cui ci potrebbero volere dalle 6 alle 12 ore)
      • Quando gli impasti sono arrivati quasi al bordo, togliete la pellicola e aspettate che fuoriescano dal bordo
      • Infornate a 160° per circa 35'-40'
      • A fine cottura toglieteli dai bicchieri e immergeteli nella bagna al caffè
      • Lasciateli riposare almeno una mezzoretta.
       Bagna al caffè
      450g di acqua
      135g di zucchero
      8g di caffè solubile
      30g di polvere di caffè
      • Scaldate il tutto fino a sciogliere completamente lo zucchero
      • Lasciate in infusione per almeno 20'
      • Filtrarla prima di usarla.
          Mousse di Ricotta
          85g di zucchero
          40g di tuorli
          20g di acqua
          250g di ricotta
          9g di colla di pesce
          250g di panna
          75g di uvetta
          Semi di una bacca di vaniglia
          • Scaldate sul fuoco uova, zucchero, acqua e i semi di vaniglia mescolando con una frusta e fino a 85° (questa operazione serve a pastorizzare i tuorli)
          • Aggiungete la ricotta e montate a lungo
          • Sciogliete al microonde la colla di pesce precedentemente ammollata e strizzata
          • Versate la colla di pesce nella montata
          • Aggiungete l'uvetta
          • Incorporate la panna semi montata
          N.B. Questo composto va preparato poco prima di iniziare il montaggio della torta e consiglio di farlo durante la cottura dei babà
            Mousse al Cioccolato e Caffè
            65g di zucchero
            40g di caffè espresso
            5g di caffè solubile
            135g di tuorli
            225g di cioccolato fondente al 70%
            30g di burro fuso
            350g di panna semi montata
            • Sciogliete il caffè solubile nel caffè espresso caldo
            • Scaldate sul fuoco uova, zucchero, caffè mescolando con una frusta e fino a 85° (questa operazione serve a pastorizzare i tuorli) 
            • Togliete dal fuoco e montate a lungo
            • Aggiungete il burro fuso
            • Sciogliete il cioccolato
            • Aggiungete il cioccolato
            • Incorporate la panna semi montata.
            Questo composto va preparato poco prima di inserirlo nella torta.

              Decorazioni al cioccolato al latte
              60g di cioccolato al latte
              • Sciogliete il cioccolato
              • Mettetelo in un conetto di carta (se non sapete come farlo guardate qui)
              • Fate dei ghirigori su dell'acetato
              • Se volete dare una forma curva, arrotolate l'acetato avendo cura di tenerlo fermo con degli elastici
              • Dopo un paio d'ore potete staccare il cioccolato dall'acetato, ma vi consiglio di fare questa operazione solo poco prima di decorare la torta.
              (Fai click sull'immagine per ingrandirla)
              Decorazioni con la panna
              350g di panna 34% di grassi
              70g di zucchero
              • Montate la panna con lo zucchero
              • Guarnite la torta usando una sac a poche con una bocchetta rigata.

              MONTIAMO LA TORTA

              Questa torta va montata al contrario, cioè iniziando dallo strato che alla fine sarà in alto.

              Primo strato
              • Munitevi di un cerchio di acciaio di diametro almeno 34cm
              • Metteteci sopra un grande foglio di acetato
              • Sistemate il disco da 22cm in cui avete cotto il pandispagna
              • Sistemate, lungo i bordi interni, una striscia di acetato alta quanto il disco
              • Tagliate in due i babà, precedentemente imbevuti
              • Sistemateli sulla base, con il lato tagliato a contatto con l'acetato (di solito bastano 5 mezzi babà)
              • Mettete la mousse di ricotta nella sac a poche
              • Distribuite la mousse negli spazi vuoti non occupati dai babà
              • Livellate con una spatolina
              • Sistemate la torta nel congelatore (minimo 2 ore massimo 3 mesi)
              N.B. se pensate di non terminare il lavoro entro un giorno, dovete congelare anche i rimanenti babà, imbevuti e tagliati a metà.

              (Fai click sull'immagine per ingrandirla)


              Secondo strato
              • Togliete la torta dal congelatore
              • Versate la mousse al cioccolato
              • Sistemate sopra il disco di pandispagna
              • Livellate con una spatolina
              • Imbevete il disco con la bagna al caffè
              • Sistemate la torta nel congelatore (minimo 2 ore massimo 3 mesi).

                Strato esterno 

                Questa operazione consiglio di farla il giorno prima di servire la torta.
                • Togliete la torta dal congelatore
                • Giratela 
                • Togliete il foglio di acetato dalla superficie
                • Lucidate la superficie con la gelatina neutra
                • Sistemate la torta sulla tortiera in cui la servirete
                • Sfilate il cerchio di acciaio
                • Togliete la striscia di acetato dai bordi
                • Sistemate i babà lungo i bordi della torta
                • Se volete esser sicuri di fare aderire i babà, chiudete la torta con un disco di acciaio di adeguato diametro (consiglio di munirvi di un disco di acciaio a diametro variabile)
                • Sistemate la torta in frigorifero.

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                  Decorazione Finale

                  • Montate la panna
                  • Guarnite la torta usando una sac a poche con una bocchetta rigata
                  • Sistemate sui ciuffetti di panna le guarnizioni di cioccolato precedentemente realizzate.


                  Direi che a questo punto vi siete meritati la prima fetta!!!!

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)
                  ...ehi ehi ehi ...andateci piano che così me la finite subito!!!! :)))))))))))))

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                  Ciao e alla Prossima e....
                  ...quasi dimenticavo: l'ultimo collage!
                  Dopo tutta questa fatica....

                  (Fai click sull'immagine per ingrandirla)


                  Lo Ziopiero


                  Guardate anche le altre realizzazioni:




                  Panepizza...di Mezzo!!!

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                  DiSceeeeee.....perché "di Mezzo"??

                  ...di mezzo perché è una via di mezzo!

                  DiSceeee... ma in mezzo a cosa?!?!??

                  In mezzo al procedimento!

                  Scusa, ma quale procedimento...?

                  Aho, ma se me lo fai dire invece di fare tutte queste domande forse capirai!!!

                  :))))))

                  ALLA LONTANA...
                  Domanda:
                  Voi cosa fate se una ricetta non viene bene?
                  Ci riprovate? Gettate la spugna? Maledite l'autore? Vi incaz...e?

                  In linea di massima io opto per l'ultima scelta...anche perché - come ben sapete - di solito non mi limito a due semplici spaghetti ajo e ojo e quando, dopo due giorni di lavorazione, mi viene male un Super Lievitato o un Dolce di Grande Effetto ....be'...diciamo che proprio non vado tanto per il sottile e mi assale...ehmm un po' di nervoso! :)))

                  Altre volte, invece, la prendo a ridere, come nel caso di questa Cheese Cake d'Autore :))))

                  Ma ora la vera domanda è: cosa fate se una ricetta vi viene bene???

                  Confessatelo!
                  Gioite? Siete appagati? Acccendete un cero a Sant'Antonio? Vi precipitate a pubblicarla?

                  Ecco. Ora vi dico cosa faccio io: se una ricetta viene bene ovviamente la pubblico, ma subito dopo cerco di migliorarla!
                  :))))

                  DiSceeeee.....ma tu sei incontentabile?

                  Sì, sempre!
                  (come diceva Giampiero Albertini in una famosa pubblicità degli anni '70)


                  La verità è che non bisognerebbe mai fermarsi: né davanti agli insuccessi, né, soprattutto, davanti ai successi. C'è sempre qualcosina che si può migliorare! Sempre!

                  Mi è successo con la sacher piccante, come per l'operà e la setteveli (..anche se poi in verità non ho mai ripubblicato con le varianti). 

                  E così ho fatto anche per un panepizza, prendendo spunto da due ricette i cui risultati a mio avviso erano già notevoli.


                  UNA VIA DI MEZZO

                  Son partito da questo panepizza  di Silvia e ho adottato questo metodo di Salvatore per arrivare poi a questa "via di mezzo": 

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)


                  Certo, uno pensa che per quanto riguarda il pane c'è poco da inventare o da aggiungere, però...però...però...mai dire mai!!! :)))

                  Qui il metodo ha esaltato ulteriormente il sapore!
                  Vediamo come:

                  La sera
                  Prepariamoci un poolish con queste dosi:
                  360g di acqua
                  190g di farina manitoba
                  40g di farina 0
                  1g di lievito di birra
                  4g di sale

                  Mescoliamo il tutto e lasciamolo fermentare per 8-10 ore, in pratica fino alla mattina successiva.
                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                  La mattina
                  Al poolish aggiungiamo:
                  110g di semola rimacinata di grano duro
                  110g di farina 0
                  18g di olio evo
                  4g di sale
                  1,5 di lievito di birra

                  Impastiamo fino ad incordatura.
                  L'impasto dovrà risultare liscissimo...

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)


                  E, di conseguenza, la ciotola dovrà risultare pulita, anzi pulitissima:

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)


                  A questo punto facciamo lievitare fino al raddoppio, in una ciotola di plastica appena unta d'olio e chiusa ermeticamente.

                  Quindi infariniamo il piano di lavoro.
                  Rovesciamoci l'impasto, altra spolveratina sopra e piega a 3.

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)


                  Lasciamo riposare un'altra mezzoretta.

                  A questo punto, sempre con la semola rimacinata di grano duro, diamo una leggerissima spolveratina in una teglia in ferro 30x40 cm e stendiamoci sopra la nostra pizza cercando di non schiacciare le bolle d'aria:

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                  Spennelliamo d'olio la superficie, qualche granello di sale grosso qua e là,  quindi in forno nella parte bassa quando questo avrà raggiunto la temperatura massima (tipicamente intorno a 270-280°).

                  Il panepizza inizierà a gonfiare quasi sotto i vostri occhi!
                  Dopo 6-7' abbassiamo la temperatura a 240° e portiamo la teglia al primo piano del forno, fino al termine della cottura.

                  Quanto si gonfierà questo panepizza dipenderà da come avete lavorato bene l'impasto, da come l'avete messo in forza e da come l'avete steso; potrebbe diventare anche così:

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)
                  Uno spettacolo!!!
                  Senza vie di mezzo!!!
                  :))))

                  (Fai click sull'immagine per ingrandirla)
                  Per i nostalgici, i curiosi e i giovanissimi, vi saluto con il "Carosello" dell'incontentabile Albertini.





                  Ciao e alla Prossima


                  Lo Ziopiero


                  Guardate anche le altre realizzazioni:

                  Croissant sfogliatissimi e con il lievito madre!!!!

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                  Ve lo dico subito: se non fosse stato per LEI, la mia socia-panettoni, non li avrei mai fatti!
                  E nonostante ultimamente fossi stato tanto indaffarato a manipolare ogni bendidio, dopo aver visto questo risultato, non ho resistito!
                  Mi sono subito procurato la farina giusta (e sì, perché anche in questo caso la farina è FON-DA-MEN-TA-LE!) e mi sono studiato per filo e per segno tutto il suo procedimento.
                  E alla fine....

                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)
                  Taaaam! Li ho fatti anche ioooo!!! :))))

                  E senza neanche una Ziopiero-variante!!!!
                  Contenta?
                  Io sì! :))))

                  Ma passiamo subito ai fatti, che il post sarà lunghetto.
                  Iniziamo con lo sfatare una falsa convinzione:

                  Fare la sfoglia non è difficile

                  E neanche troppo impegnativo.
                  Basta un minimo di attenzione.
                  Inoltre non richiede molto del nostro tempo, ma solo un po' di organizzazione, poca poca!

                  E adesso seguitemi, perché con questa ricetta avrete i vostri cornetti pronti per la super colazione della domenica mattina! :)))

                  Sì, avete capito bene!
                  Domenica mattina!
                  E con un minimo di accortezza in più, li potete avere pronti anche per le altre mattine! ;)

                  I TEMPI

                  Vi faccio subito vedere la tabella di marcia che ho appositamente predisposto per chi non vuole impazzire con i calcoli dei tempi.
                  Poi, ovviamente, potete applicare tutte le varianti che preferite; sappiate solo che questi cornetti necessitano dalle 16 alle 20 ore di lievitazione se fatti d'inverno e dalle 8 alle 12 d'estate.



                  Come vedete il tempo di lavoro totale è di 1h 20' circa, distribuito in diversi momenti, quindi gestibilissimo.

                  La parte che porta via più tempo è la formatura (circa una mezz'oretta in tutto).
                  La seconda e la terza piega sono invece le operazioni più veloci (5 minuti l'una).

                  Le varie pause le decidete voi in base alle vostre esigenze, purché facciate riposare il primo impasto almeno 4 ore e l'impasto dopo le pieghe almeno un'ora.

                  Se seguirete la mia tabella vi occorreranno 20' la sera del venerdì, 20' totali sabato mattina e 30' sabato dopo pranzo. In questa maniera la mattinata del sabato è salva!
                  Visto come è facile?
                  (e vi pare poco?!!?!)


                  LA RICETTA

                  Impasto:
                  500g di farina 00 forte, ma non troppo (max W300)
                  150g di lievito madre

                  1 tuorlo
                  90g di zucchero
                  15g di burro sciolto
                  9g sale

                  240g di acqua
                  Una bacca di vaniglia
                  Zeste di arancia
                  • Mettete acqua, zucchero e sale in un pentolino
                  • Pesate il tutto (per comodità)
                  • Portate a ebollizione fino a completo scioglimento dello zucchero
                  • Aggiungete acqua fredda fino a ripristinare il peso prima dell'ebollizione (l'eventuale calo di peso è dovuto ad un po' d'acqua evaporata)
                  • Fate freddare
                  • Sciogliete il burro e aggiungetevi subito i semi di vaniglia e le zeste di arancia; in questa maniera gli aromi sprigionano il massimo del loro potenziale
                  • Tagliuzzate il lievito madre nella ciotola e aggiungetevi parte dello sciroppo (circa 75g)
                  • Mescolate fino ad ottenere una sorta di cremina densa e omogenea
                  • Inserite tutti i rimanenti ingredienti e impastate quasi fino ad incordare
                  • Avvolgete poi l'impasto nella pellicola alimentare
                  • Riponete in frigo per minimo 4 ore

                  Consigli:
                  È importante che l'impasto non sia incordato, altrimenti la sua eccessiva elasticità vi impedirà di stenderlo come si deve.
                  Prima di riporlo in frigorifero, dategli già una forma leggermente schiacciata, vi faciliterà la successiva operazione di stesura.

                  Sfogliatura:
                  290 g di burro freddo

                  • Sistemate il burro (intero) tra due fogli di carta forno
                  • Col mattarello iniziate a picchiettarlo per farlo leggermente ammorbidire
                  • Fate poi rotolare il mattarello avanti e indietro fino ad ottenere un quadrato 20x20cm
                  • Riponete il burro in frigorifero per almeno 4 ore, sempre avvolto dalla carta forno

                  (Fai click sull'immagine per ingrandirla)

                  Consigli:
                  È importante che in questa fase il burro venga toccato il meno possibile con le mani, anzi meglio se non lo toccate proprio!
                  Le misure devono essere rispettate, poi capirete perché! ;)

                  Prima Piega
                  • Infarinate il tavolo di lavoro
                  • Stendete l'impasto fino ad ottenere un quadrato 30x30; se più grande, togliete la parte eccedente e conservatela in frigorifero avvolta nella pellicola trasparente
                  • Tirate fuori dal frigo il panetto di burro e sistematelo al centro dell'impasto, come mostrato nella foto
                  • Chiudete gli angoli del quadrato formato dall'impasto sopra il panetto di burro
                  • Iniziate a stendere l'impasto sempre lungo la stessa direzione, fino ad ottenere un rettangolo lungo 60cm e alto circa 20-22cm.
                  (Fai click sull'immagine per ingrandirla)
                   
                  Consiglio:
                  È importante che il rettangolo sia preciso, cioè tutti gli angoli di 90° e i lati non presentino ondulazioni, in pratica siano dritti. Nel caso non fosse così, allora rifilatelo e conservate gli scarti in frigorifero avvolti nella pellicola trasparente. Alla fine ci farete delle semplici ma ottime brioches!
                  • A questo punto fate una piega a 3, cioè partendo dal lato lungo piegate su sé stesso un terzo dell'impasto e poi chiudete "a libro" l'altro terzo:
                  (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                  • Riponete l'impasto in frigo per minimo un'ora

                    Seconda e Terza Piega 
                    • Togliete l'impasto dal frigo
                    • Iniziate a stenderlo in modo di allungarlo* solo da un lato fino ad ottenere nuovamente un rettangolo preciso lungo 50-60cm (la lunghezza dipende da quanto impasto avete rifilato in precedenza e da quanto riuscirete a stenderlo) e sempre della stessa altezza, che se avete fatto le cose per bene dovrebbe essere di 20-22cm (anche qui se il rettangolo non è preciso rifilatelo come spiegato nella prima piega)
                    • Rifilate le imperfezioni in modo da ottenere un rettangolo perfetto
                    • Conservate i ritagli insieme agli altri precedentemente ottenuti
                    • Fate la piega a tre
                    • Riponete l'impasto in frigo per minimo un'ora prima di ripetere le stesse operazioni per la terza piega.
                    * l'impasto va steso in modo da "allungare" il lato corrispondente alla "costola" del libro (con riferimento alla foto precedente per "costola" del libro intendo il lato lungo a sinistra).

                    Con la terza piega avrete ottenuto la nostra sfoglia per i croissant, che se fatta bene avrà 27 strati alternati tra burro e impasto (3 pieghe per 3 volte fa 27, appunto).

                    Avrete anche ottenuto un po' di pasta brioches. Formatela, fatela lievitare e cuocetela. ;)

                    Formatura
                    • Togliete la sfoglia dal frigo
                    • Iniziate a stenderla allungandola solo da un lato (quello della "costola") fino ad ottenere nuovamente un rettangolo sempre della stessa altezza (che ormai sapete dovrà essere di 20-22cm). Questa volta la lunghezza finale dipenderà da quanto riuscirete a stendere il lato lungo. Potreste arrivare anche a 80-100cm
                    • Rifilate i lati lunghi in modo da ottenere due linee belle dritte e parallele tra loro
                    • Conservate questi tagli di sfoglia, che sono diversi dai precedenti (quelli delle brioches) perché avranno i canonici 27 strati
                    • Armatevi di un righello e iniziando da un angolo del lato lungo (es. in basso a sinistra) fate un segno ogni 8 cm; saranno le basi dei triangoli che andranno a formare i croissant
                    • Analogamente segnate la sfoglia anche sul lato opposto, sempre ogni 8cm ma partendo da 4cm dall'angolo (in alto a sinistra)
                    • A questo punto, partendo dall'angolo in basso a sinistra, a incidete la sfoglia in modo da ottenere dei triangoli aventi la base di 8cm e l'altezza di 20cm
                    • Conservate le parti di sfoglia avanzate dai due lati corti
                    (Fai click sull'immagine per ingrandirla)
                    • Fate un taglio al centro della base di ogni triangolo
                    • Per formare il cornetto prendete con le mani le estremità del triangolo (base e vertice) e tiratelo in modo da allungarlo
                    • Poggiatelo poi sul tavolo di lavoro e iniziate ad arrotolarlo su sé stesso partendo dalla base e tenendo sempre teso l'impasto che via via arrotolerete
                    • Il cornetto alla fine dovrà presentare i canonici 7 scalini:
                    (Fai click sull'immagine per ingrandirla)
                    • Formate anche i ritagli di sfoglia dando una forma a vostra scelta, anche semplicemente arrotolandoli
                    • Adagiate i vostri cornetti (e i ritagli formati) su una teglia dove avrete sistemato in precedenza della carta forno, facendo attenzione a riporre la punta centrale a contatto con la teglia, altrimenti in cottura questa tenderà ad alzarsi alterando l'estetica del prodotto finale
                    • Coprite con della pellicola trasparente e mettete a lievitare per almeno 16 ore o fino a farli triplicare di volume.
                    (Fai click sull'immagine per ingrandirla)
                     N.B. La temperatura di lievitazione è importantissima: non deve mai superare i 24°, altrimenti il burro inizierà a sciogliersi e...ciao ciao sfogliatura!!!

                    Cottura
                    Ingredienti per la rifinitura:
                    1 uovo (o anche solo l'albume)
                    2 cucchiai di latte
                    Zucchero

                    • Sbattete l'uovo(o l'albume)
                    • Diluiteci dentro il latte
                    • Spennellate i cornetti facendo attenzione a non bucarli con il pennello
                    • Spolverateci sopra lo zucchero
                    • Infornate a 200° (forno ventilato) fino a cottura
                    • Gustateli...

                    (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                    ESTETICAMENTE

                    Se il lavoro è fatto come si deve, la parte esterna dei cornetti dovrà mostrare tutti i giri delle varie sfogliature:

                    (Fai click sulla foto per ingrandirla)
                    e la parte interna dovrà essere "a nido d'ape".

                    ...vabbè, penso parli da sola! :)))

                    (Fai click sulla foto per ingrandirla)
                    Questo tipo di alveolatura, detta a "nido d'ape" si potrà ottenere solo grazie ad una lavorazione precisa, ma ormai sapete come dovrete fare.
                    È conseguenza - come ci spiega qui Tamara - "dell'azione combinata di calore, vapore e impermeabilizzazione determinata dalla materia grassa usata. Grazie all'elevata temperatura l'acqua contenuta nelle sfoglia evapora e causa il distacco dei vari strati che si sono formati durante la preparazione. La materia grassa contenuta nei vari strati li rende impermeabili e non permette al vapore di uscire. Infine il calore cuocerà delle sottili lamelle che un volta fredde resteranno comunque ben distaccate tra loro. Questo processo è chiamato "lievitazione fisica".


                    CONSERVAZIONE E SUCCESSIVA CONSUMAZIONE
                    Questi cornetti si mantengono friabili e belli briciolosi fino al giorno dopo, perdendo però via via parte della loro croccantezza.

                    Potete conservarli surgelandoli o appena formati o dopo cotti.

                    Nel primo caso li dovrete togliere dal congelatore 24 ore prima della loro cottura e lasciarli lievitare, sempre ad una temperatura non superiore ai 24°. Una volta cotti non troverete nessuna differenza con quelli cotti e mangiati subito.

                    Se invece li avete congelati cotti, allora il mio consiglio è di iniziare a scongelarli dalla sera prima per poi scaldarli 5' nel forno a 200°; sentirete qualche piccola differenza rispetto a quelli cotti e mangiati subito, ma il risultato è comunque di buon livello.

                    Sempre se li avete congelati cotti e morite dalla voglia di mangiare un cornetto, potete sempre optare per lo scongelamento rapido (microonde) e poi passaggio nel forno, ma in questo caso, pur mantenendo quasi intatto il sapore, la perdita di fragranza è maggiore.

                    E le striscioline di sfoglia avanzate?
                    Eccole!
                    (Fai click sulla foto per ingrandirla)
                    Anche queste saranno gustosissime!

                    MATEMATICAMENTE
                    Attenzione:
                    Tutte le misure in centimetri che qui vi ho dato si riferiscono esclusivamente alle dosi indicate negli ingredienti e sono perfette per ottenere dei cornetti di giuste dimensioni e peso (40 grammi)

                    (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                    Qualora voleste fare metà dose, sappiate che non potrete ottenere una sfogliatura perfetta facendo un quadrato di burro 20x20 e un panetto 30x30, ma dovrete riproporzionare tutte misure: 14x14 per il quadrato di burro e 21x21 per l'impasto.
                    Quando andrete a chiudere l'impasto per la prima sfogliatura vi troverete un quadrato di circa 15cm per lato e di conseguenza dovrete stendere la pasta sfogliata allungandola su tutti e 4 i lati per arrivare ad avere un rettangolo di altezza 20 cm.
                    Si può fare, intendiamoci, ma è un'operazione un po' più difficile e onestamente non ne vale la pena.
                    Quindi...

                    NON CAMBIATE ASSOLUTAMENTE LE DOSI!

                    Che altro aggiungere?

                    Ah, sì! Un ultimo collage rappresentativo

                    (Fai click sull'immagine per ingrandirla)

                    Ciao e alla Prossima. 

                    Lo Ziopiero

                    Guardate anche le altre realizzazioni:

                    Danesi con lievito naturale - Differenze a confronto

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                    Ve li ricordate?
                    Li avevo pubblicati quasi due anni fa, ispirandomi ad una ricetta di Montersino, rivisitata e modificata, soprattutto per quanto riguarda le dosi di lievito di birra, di cui raccomando sempre un uso moderatissimo.

                    Oggi vi presento una versione tutta mia e con il lievito naturale.
                    (Fai click sulla foto per ingrandirla)


                    Avete presente il giorno e la notte? Il bianco e il nero? Il sole e la luna?
                    Bene.
                    Anche qui le differenze sono abissali e si notano da subito.

                    E per chi non avesse voglia di provare entrambe le versioni e ne volesse provare solo una, consiglio caldamente questa!

                    La sofficità, la morbidezza, il sapore, la capacità di conservazione...tutto è diverso.
                    E migliore.

                    E così sono lieto di presentarvi....

                    LE DANESI DELLO ZIOPIERO

                    TABELLA DI MARCIA

                    Come ormai di consueto inizio con lo schema delle varie attività, suddivise nell'arco del tempo, così vi trovate l'organizzazione del lavoro già bella e pronta!


                    Come potete vedere il tempo totale per la realizzazione di queste meraviglie è intorno all'ora e mezzo e l'attività che vi richiederà maggiore impegno sarà quella della formatura (30 minuti circa).

                    RICETTA


                    Prefermento
                    50 g di licoli o di lievito madre (25 g se fa molto caldo)
                    200 g di farina manitoba
                    235 g di acqua
                    • Mescolate tutti gli ingredienti 
                    • Coprite la ciotola
                    • Lasciate fermentare per 8-10 ore

                    Impasto 
                    Tutto il prefermento
                    320 g di farina W300
                    100 g di zucchero
                    2 uova intere
                    1 tuorlo
                    120 g di burro 
                    zeste di arancia 
                    5g di sale
                    • Impastate tutto insieme fino quasi ad incordatura; se incorderete l'impasto sarà poi molto difficile stenderlo
                    • Lasciate riposare l'impasto per un'oretta.
                    Formatura
                    Albicocche o Pesche sciroppate
                    Crema Pasticcera
                    • Stendete l'impasto ad un altezza di 4-5mm circa
                    • Tagliate formando dei quadrati di 6-8 cm
                    • Incidete lungo le diagonali, ma senza arrivare al centro
                    • Ad ogni angolo avrete così due punte. Piegate una punta si e una no verso il centro, pigiate leggermente e lasciate lievitare in una teglia precedentemente rivestita con carta da forno
                    (Fai click sull'immagine per ingrandirla)
                    • A lievitazione avvenuta spennellate le danesi con un uovo sbattuto e finite di comporle mettendo al centro un cucchiaino di crema pasticcera da forno (dimezzate le dosi riportate nel post del link) e sopra mezza albicocca o pesca sciroppata

                    (Fai click sull'immagine per ingrandirla)
                    • Forno a 180° fino a cottura ultimata.

                      Lucidatura
                      Mentre le danesi cuociono preparate la gelatina per la lucidatura:
                      Sciroppo della frutta sciroppata usata
                      2 cucchiai di zucchero
                      2 g di colla di pesce in fogli
                      • Mettete a bagno la colla di pesce per fino a quando diventa morbida (5-10 minuti)
                      • Strizzatela e asciugatela
                      • Mettete lo zucchero nello sciroppo
                      • Portate ad ebollizione fino a completo scioglimento dello zucchero
                      • Scioglietevi poi la colla di pesce, mescolando delicatamente
                      • Lucidate le danesi appena tolte dal forno

                      Lasciate freddare sul una gratella e....azzannate pure!

                      (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                      Come potete notare l'interno è particolarmente alveolato e di conseguenza la morbidezza e la sofficità sarà inebriante.
                      Di gran lunga superiori a quelle fatte con il lievito di birra!

                      Provatele e mi direte!

                      Ciao e alla Prossima.

                      (Fai click sull'immagine per ingrandirla)

                      Lo Ziopiero

                      Guardate anche le altre realizzazioni:

                      La Polacca-Romana di Aversa

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                      DiSceeeee....ma se è di Aversa come fa ad essere Polacca?!?!?!?
                      E se è Polacca, come fa ad essere Romana?
                      E se è Romana, come fa ad esser di Aversa?
                      E se è......

                      Vabbè, vabbè, adesso ti spiego tutto per benino.
                      Intanto mettiti seduto, acchiappati una polacca, cioè una romana, cioè...vabbè, MAGNA!!!

                      (Fai click sulla foto per ingrandirla)
                      POLACCAMENTE
                      Quest'estate ero comodamente seduto ad un tavolino del bar di uno stabilimento balneare quando sento un ragazzo tessere lodi sperticate sulle polacche!

                      Vabbè, avrà avuto le classiche avventure alla Enzo, il personaggio di Verdone del film "Un sacco bello!", ho pensato.  

                      "Pensa: me ne son fatte 3!!!"

                      (dajè, proprio come Verdone! Ora ci manca solo che tira fuori le penne a sfera e i pacchetti di collant)!!!

                      Ma quando ha iniziato a parlare di morbidezza e sofficezza, di crema e amarene, di profumo e aromi, allora ho capito che la questione aveva poco a che fare con Enzo quanto con qualcosa di mangereccio!

                      Tendo l'orecchio, mi avvicino, faccio l'interessato...ed ecco che mi trovo immerso in un vero e proprio simposio culinario, durante il quale imparo che questo dolce è una sorta di brioche, che all'interno è farcito con crema e amarene, che è tipico di Aversa e che è poco conosciuto nel resto d'Italia.

                      Motivo in più per approfondire.

                      Però ad Aversa non avevo voglia di andare e quindi non avevo modo di assaggiarlo.

                      Fino a quando una mattina nella mia blogroll appare questo post di Pasqualina!

                      Letto.
                      Detto.
                      Fatto.

                      (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                      Ma con qualche mia variante...romana alla Ziopiero!

                      Prima di tutto ho usato il lievito naturale al posto del lievito di birra (ma a questo ormai siete abituati).
                      Poi ho fatto delle variazioni all'impasto, rendendolo più soffice e morbido.
                      Infine, la seconda e pure la terza volta che le ho rifatte, ho messo l'uvetta passa al posto delle amarene e vi dirò..vi dirò...be', poi mi direte voi! :))))


                      RICETTA


                      Prefermento
                      50 g di licoli o di lievito madre (25 g se fa molto caldo)
                      200 g di farina manitoba
                      235 g di acqua
                      • Mescolate tutti gli ingredienti 
                      • Coprite la ciotola
                      • Lasciate fermentare per 8-10 ore
                      Impasto 
                      Tutto il prefermento
                      320 g di farina W300
                      100 g di zucchero
                      2 uova intere
                      1 tuorlo
                      120 g di burro 
                      zeste di arancia 
                      5g di sale
                      • Impastate tutto insieme fino quasi ad incordatura; se incorderete sarà poi molto difficile stendere l'impasto
                      • Lasciate riposare l'impasto per un'oretta.
                      Formatura
                      Crema Pasticcera da forno (dimezzate le dosi riportate in questo post)
                      Amarene sciroppate (versione di Aversa) o uvetta (versione romana di Ziopiero)
                      Zucchero in granella
                      • Stendete l'impasto ad un altezza di 4-5mm circa
                      • Tagliate formando dei rettangoli 7x15 cm
                      • In una metà del rettangolo fate una bella montagnetta con la crema e metteteci sopra le amarene o l'uvetta precedentemente ammollata e strizzata

                      (Fai click sulla foto per ingrandirla)
                      • Chiudete sovrapponendo con l'altra metà, avendo cura di tendere un po' l'impasto in modo tale da rimboccarlo sotto
                      • Sistemate a lievitare su carta da forno
                      • A lievitazione avvenuta (8-10 ore d'inverno, 6-7 d'estate) spennellate le polacche con albume sbattuto con due cucchiai di latte e spolverizzate con zucchero in granella
                      • Forno a 180° fino a cottura ultimata.
                      (Fai click sull'immagine per ingrandirla)

                      Lasciate freddare su una gratella e....azzannate pure!

                      (Fai click sulla foto per ingrandirla)

                      Come potete notare l'interno è particolarmente alveolato e di conseguenza la morbidezza e la sofficità sarà assicurata.

                      Provatele e mi direte!

                      (Fai click sull'immagine per ingrandirla)


                      E per concludere, ecco a voi il mitico Enzo, che cerca di convincere Sergio ad andare con lui a Cracovia:


                      Grande Verdone!!!

                      Ciao e alla Prossima.

                      Lo Ziopiero

                      Guardate anche le altre realizzazioni:

                      Andalusia 1 - Granada e... Occhio ai Rental Car!

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                      Erano diversi anni che sognavo un viaggio in Andalusia.
                      Finalmente quest'anno sono riuscito a realizzarlo.

                      Intendiamoci, organizzare un viaggio di questo genere non è poi così complicato, con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione.

                      Possiamo pianificare voli, alberghi, tappe, visite ai musei, noleggi auto e chi più ne ha più ne metta.

                      Certo richiede tempo e qualcuno potrebbe anche sostenere che ci vuole più tempo ad organizzarlo che a farlo, ma personalmente adoro pianificarmi i viaggi con anticipo; è un po' come cominciarli molto prima, una forma di vacanza anticipata, insomma!

                      In questi post  proverò a condurvi attraverso i luoghi e i percorsi da me visitati lo scorso agosto.

                      Il programma prevede di visitare Granada, Cordoba, Siviglia, Jerez de la Frontera, Cadiz, Tarifa e Malaga per un totale di 10 giorni e 9 notti.



                      Ovviamente chi volesse visitare l'Andalusia non è che è obbligato a fare lo stesso percorso e fermarsi lo stesso numero di giorni, eh?
                      Quanto vi racconterò sono i classici appunti di viaggio, come fatto anche negli altri post simili.

                      Allora, siete pronti?
                      Si parte!

                      Logistica
                      Per arrivare in Andalusia via aereo da Roma ci sono due possibilità: o atterrare a Siviglia o atterrare a Malaga, ma questi voli non sono attivi in tutti i periodi dell'anno.

                      Potete volare con l'Alitalia o con la Vueling.
                      La scelta ovviamente dipenderà dai costi, dagli orari e dalle disponibilità dei voli. 
                      Sappiate solo che se prenotate con largo anticipo potrete ottenere dei buoni prezzi.

                      Per muovervi potete affittare un'auto o prendere il treno o i pullman.
                      Non sto qui a dirvi vantaggi e svantaggi delle varie possibilità; li conoscete sicuramente.
                      Personalmente ho scelto di noleggiare un auto, soluzione di sicuro meno economica ma più pratica e comoda.
                      Gli alberghi, come da abitudine, li ho prenotati tutti su booking.com e non ho avuto alcun tipo di problema né prima né durante.
                      I musei e i luoghi di interesse sono praticamente tutti a pagamento e possono essere prenotati comodamente online.

                      Detto questo, parto armato del mio consueto bagaglio a mano comprensivo di reflex e due bestioni di obiettivo (ricordate l'avventura canadese?).

                      Arrivo a Malaga.
                      Il programma prevedeva di noleggiare l'auto per poi partire subito alla volta di Granada.
                      In un viaggio itinerante, se la città di arrivo è la stessa di quella di partenza preferisco visitarla alla fine del percorso; Malaga sarà l'ultima tappa.

                      Messo piede a terra inizio a seguire le frecce "Rental Car", per arrivare subito al desk dell'Avis, con cui avevo prenotato una macchinetta categoria B, quasi la più economica.

                      Davanti a me c'era solo un cliente ma l'attesa è stata come se ce ne fossero stati 84!
                      Ma dico! Con tutta la tecnologia che esiste che ti ci vuole fare una prenotazione online?
                      Al desk devi solo far vedere la patente e firmare due cartuccelle.
                      Vabbè...arrivato il mio turno sfodero sorriso, prenotazione e carta di credito certo di ritirare la macchina in 5'.

                      ¡Hola!
                      Sciao, cioè... ¡Hola! 

                      La tipa al desk si studia la mia prenotazione ed esclama:

                      ¿Seguro que quieres alquilar un coche?
                      (No dico, ma pensi che sia qui per ordinare una paella?!?!?Certo che voglio nolegiare un auto!)
                      ¡Seguro!  :))
                      Disculpeme. Me refería a este coche...
                      Be'...sì! Perché? Ha qualcosa che non va?
                      (è pure più bella di quella che guido tutti i giorni!)
                      ...¡Vale!¿Cuántas maletas tiene?
                      (classica tecnica di cambiar discorso per poi tornarci sopra come un caterpillar...)
                      Queste!
                      Be'.. puede sentirse más cómodo....
                      Scusi, ma lei cosa intende per stare più comodo? Ovvio che c'è di meglio ma l'auto (e lo sai benissimo) me la sono scelta in funzione delle mie finanze...

                      Poi, come se nulla fosse, recitando un copione ormai consolidato:
                      ¡Usted tienes suerte! Hay una oferta de hoy, la oferta del día! Con sólo 30 € le podía dar un Golf ...Usted es un hombre con mas suerte!

                      Ora voi dovete sapere che quelli della mia generazione, vissuti senza l'ombra di un quattrino e che al mare ci andavano col torpedone, avevano due desideri nella vita: passare una notte con Edwige Fenech e possedere una Golf. Ora vi immaginate io che dopo 35 anni potevo con solo 30€ extra budget esaudire uno dei due desideri?!?!?! (il secondo, per la precisione)
                      Bene, mi son detto! Tanto siamo in vacanza. Da 291€ (costo del noleggio per 9 giorni) sarei passato a 321€ e avrei avuto una Golf tutta per me!!!!

                      OK!!! :)))
                      La tipa smanetta su una calcolatrice modello per non vedenti ed escalma:
                      ¡Vale!Son 270€!

                      WOW! Sono proprio fortunato. Pago pure di meno!
                      Mmmmmm però qualcosa non mi torna...come è possibile?
                      (e sorvolo sul trepernoveventisette che poteva tranquillamente fare a mente, ma capisco la scena dell'impatti visivo della calcolatrice con su il prezzo!).
                      Ehm...discúlpeme...non intiendo...por favor...me diSci er totale?!?!

                      ¡Vale!(aridaje!) El totale serà 291 più 230.
                      Alla faccia dell'uomo fortunato!!!!

                      Altro rapido smanettamento...ma al totale ci era arrivato già da solo.
                      Aho, ma che me voi frega'?!?!? Avevi detto 30€!!! Mica avevi detto al giorno.

                      (incredibile come capiscano tutte le lingue come poco poco ti incazzi!)

                      ¡Vale! (mo je meno). El precio es por día! Todos los precios son por día! Son 521€.

                      Eeeee por día por día!!! Senti, mora. Lassa perde!

                      M'ero illuso...Rinuncio al sogno, ma sono ottimista: magari a Siviglia te becco pure la Fenech, se famo du chiacchiere giusto per e così stamo pari coi sogni avverati (o quasi)!

                      Ehm...discúlpeme...¿porque tiene la póliza de seguros con el deducible?
                      (Ora capisco pure perché quello prima di me ci ha messo tanto!)

                      Es menos costoso  
                      Che discorsi! Lo dovresti aver capito che sto a stecchetto! Non umiliare il cliente, te lo hanno spiegato al corso di scassamento di marroni?!?!?
                      Bella, te pare che tolgo la franchigia! Me costa un botto!!! E poi che me domandi pure? Lo sai benissimo perché!
                      (tanto ho appurato che capisce il romano e comunque queste risposte se le sentirà dare tutto il giorno in tutte le lingue)


                      Ehm...discúlpeme..pero...¿Usted estás seguro seguro?
                      (oddio, questa me porta pure sfigaaa!!!!)
                      ¡No vale la pena! Si robas el coche tienes que pagar un montón de dinero. Con el deducible no tiene que pagar nada!

                      Ho capito, pago un poco adesso ma non pago tanto dopo...Sì vabbe'....ma mica è detto che me la devono rubare?!?!
                      Però...noi italiani siamo suscettibili a certe profezie...e non si sa mai ne la vida, cioè nella vita!

                      Dai, spara, che me voi offrì.
                      El assicurascion todo incluido!
                      (Ci avrei giurato! Con la cifra che mi proporrà me ne andavo tranquillamente 2 settimane a New York!)
                      Si te fai mal, stai tranquillo. E si me scassi er coSce nun paghi nada de nada.
                      (oddio, ma non era spagnola?)
                      Me dai trienta euro e stamo a pace!
                      Por dia?
                      Ciertamente! Todo los precios son por día!
                      (iniza a ripetersi, forse sta rinunciando all'attacco?)

                      Senti, mora: sei tanto bona e cara, te vojo bene, quando ripasso de qui te porto pure i fiori, ma nun m'enteressa!
                      E si te fai mal?
                      BASTA!!!!! Questa non molla!!! Ma nu je la vojo dà pe vinta! Faccio lo spaccone

                      So 'na roccia!
                      Usted es un hombre con mas suerte! 
                      (sì , prima di incontrare te! Giuro ora je sparo!)

                      Por 13€ hoy existe un seguro que cubre todos los daños en el coche
                      ¿Por día?
                      ¡Por día!
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                      Per farla breve alla fine ha vinto lei!

                      OK, mora. Famo sta benecta assicurascion! 
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                      ¡Vale! Muy bien.
                      (Muy bien per te! M'hai preso per sfiancamento!)

                      ¿Usted desea el navigator...?
                       Mavaff...
                      ¡No, Gracias!
                      (e grazie, Google! Grazie di cuore per avermelo fatto trovare sul telefonino prima di arrivre in questo ufficio infernale!!!)

                      Inizio a correre prima che la mora mi offra l'autista e il frigo bar!
                      Prendo possesso del coche (una Citroen C3 nuova di zecca, comodissima) e infilo la rampa d'uscita ancora convinto che me la sarei trovata all'imbocco dell'autostrada (anzi autopista) per vendermi nacchere in abbinamento alla maglietta del Barcellona con dietro scritto Messi!

                      ...

                      Uscire da un aeroporto che si conosce bene non è sempre facile (almeno così mi capita ogni volta a Fiumicino!), ma uscire da un aeroporto che non conosce affatto è sempre un gran casino!!!

                      Dopo un paio di giravolte (o forse erano 4?) intorno alla stessa rotatoria imbocco la autopista giusta nella direzione giusta! Sì, perché a volte si imbocca sì la autopista giusta, ma nella direzione sbagliata!

                      Bene.
                      Da qui in poi Santo Google Navigator mi porterà senza problemi dritto dritto fino a:

                      Granada

                      Granada, capoluogo dell'Andalusia, è famosa soprattutto per l'Alhambra, una vera e propria città nella città, e il Palazzo del Generalife, la residenza estiva del Sultano.

                      Granada - Alhambra/Generalife

                      Granada - Alhambra/Generalife
                      Granada - Alhambra/Generalife
                      La cosa che più colpisce visitando questi luoghi è lo Stile Mudéjar, stile che ritroveremo anche a Cordoba e Siviglia.

                      Granada - Alhambra/Generalife
                      Granada - Alhambra/Generalife
                      Granada - Alhambra/Generalife

                      La magnificenza, l'opulenza e l'attenzione ai particolari stupiranno ogni visitatore.

                      Pensate soltanto alla meticolosità con cui sono stati effettuati tutti questi disegni, ognuno con un suo significato, come già vedemmo in occasione del viaggio a Istanbul.

                      Granada - Alhambra/Generalife
                      Granada - Alhambra/Generalife

                      La visita richiede cira mezza giornata; il biglietto per entrambi i siti è unico, prenotabile on line, è costa 15,50 €. Consiglio vivamente anche il noleggio dell'audio guida, che si paga a parte, per capire meglio il significato di quello che si sta osservando.

                      Granada - Alhambra/Generalife

                      Ma Granada non è solo Alhambra e Generalife.
                      È bello anche passeggiare tra i vicoli dell'Albayzin, il quartiere moresco patrimonio mondiale dell'Unesco, lasciandosi inebriare dai profumi delle bouganville, mescolati con quelli dei dolci arabi.

                      Dovete poi visitare il mercato dell'Alcaiceria, ridotto ormai a un vicolo, piazza Bib Rambla e la Plaza Nueva

                      Granada - Alcaiceira

                      Granada - Alcaiceira
                      Granada - Municipio


                      Granada - Street

                      Da non mancare poi la Cattedrale, considerata la più grande espressione di chiesa rinascimentale della Spagna. I Re Cattolici volevano che fosse un'imitazione del modello gotico della Cattedrale di Toledo ma poi nel tempo i vari stili si mescolarono dopo varie riprogettazioni.
                      La facciata principale viene considerata un capolavoro dell'arte barocca (Alonso Cano nel 1667), anche se a mio avviso ha poco a che vedere con il Barocco romano o Leccese.

                      Granada - La Cattedrale vista dall'alto


                      Granada - Iglesia del Sagrario

                      Come noterete in questo viaggio ho fotografato anche molti lampioni!
                      Ogni città ne ha di caratteristici e Granada non è da meno.

                      Granada - Lampioni...

                      Granada - Lampioni...

                      Granada - Lampioni...


                      Dopo tre giorni e due notti a Granada l'itinerario prevede Cordoba e poi Siviglia.
                      Non mancate! Ne vedrete delle belle!

                      Intanto, nell'attesa, godetevi il filmato completo con tutte le foto!
                      Mi raccomando: altoparlanti accesi!!!!



                      Vi saluto con un'ultima foto panoramica della città, ripresa dall'Alhambra.
                      Vi consiglio di ingrandirla! ;)


                      Granada - Panorama

                      Ciao e alla Prossima


                      Lo Ziopiero




                      Guardate anche le realizzazioni culinarie:

                      Andalusia 2 - Cordoba e...il bagno in camera!!!

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                      Vi ho parlato di Granada ma non vi ho detto nulla dell'albergo di Granada.

                      Un 5 stelle al prezzo di 3 (botta di c...), con bagno in camera.

                      DiSceeee....vabbè, ma tutti gli alberghi ormai hanno il bagno in camera.

                      Sì, ma questo ce l'aveva nel vero senso della parola!!!!
                      Il bagno era proprio NELLA camera!!!!
                      Non a fianco e separato da una porticina.
                      Era proprio a vista!!!
                      E senza porta!!!!

                      Vorrei beccare quel genio di architetto che si è inventata sta cosa così fuscion!!!

                      Oddio, ad onor del vero quel coso lì bianco e con un buco al centro (la tazza del cesso, per capirci senza giri di parole) era discretamente separato da una porta.
                      Peccato che fosse a vetri!!!!!
                      Quasi per nulla opachi.
                      E sopra la porta non c'era il muro!!!
                      Quindi sopra era aperto e comunicante, a beneficio di almeno tre dei cinque sensi!!!!
                      Evviva la libertà di espressione!!!
                      Di qualsiasi genere e... senso!!!

                      DiSce...ma tu sei venuto a Granada per la città o per fare due puzzettine in piena privacy?

                      Ok, ok!
                      Si parte!

                      Il programma prevede ora
                      Cordoba

                      Cordoba - Panorama dall'Alcazar
                      Come da copione l'arrivo in una città nuova è sempre un terno al lotto.
                      Sei assalito da dubbi esistenziali del tipo:
                      troverò l'albergo?
                      troveranno la mia prenotazione?
                      troveranno il modo di fregarmi?
                      troverò il modo di farmi fregare?
                      troverò il Santo Graal?

                      Alla fine a Cordoba l'unico problema è stato infilare la macchina larga 198 cm nei vicoli larghi 220 cm e con i pedoni a destra e a manca!

                      Cordoba - Vicoli
                      DiSceeee in teoria ci entra, ma poi prova a voltare di 90° nel vicolo a sinistra!
                      E pure in quello a destra!

                      Per fortuna l'albergo si trovava in uno slargo, anche se grande si e no quanto mezzo campo da pallacanestro.

                      DiSceeee...e mo el coche ando' lo piazzo?
                      Tranquilo, nos abemos el garaje para los clientes!
                      Endosta'?
                      Justo debajo del hotel!

                      E infatti esattamiente sotto l'albergo c'era el garaje, raggiungibile tramite una discesa a picco che non ci si sarebbe buttato neanche Patrick de Gayardon col paracadute alare!!!

                      Vabbè, sistemato el coche nel garaje, il cui costo giornaliero era praticamente quanto quello della camera, mi precipito su per verificare dove fosse il bagno!

                      Vista la precedente esperienza mi sarei aspettato come minimo la doccia tra il comodino e il letto e il lavandino sopra il televisore e invece....non solo il bagno era una stanza a sé, chiusa sui quattro lati, soffitto compreso,  insonorizzata e dotata di doccia psichedelica, ma...udite udite...c'era anche il bidet!!!!!
                      Non ci posso credere!!!
                      Ho girato per diversi paesi in Europa e fuori, inventandomi le peggiori acrobazie mix tra yoga e kamasutra per lavarmi le parti mediane centrali e qui che ti ritrovo?
                      Un bidet!
                      Questa è la notizia del secolo!!!!
                      Vabbè, ci hanno messo 100 anni ma alla fine hanno capito il vantaggio del sit-washing! :))))

                      ...


                      Cordoba è bella.
                      Camminare tra i suoi vicoli bianchi è affascinante, a tal punto da non percepire i 45° all'ombra.
                      Oddio, ombra a quelle temperature è un parolone.
                      E anche il fatto che i 45° fossero "secchi" e non "umidi" non è che non si sentissero.
                      Ma in vacanza questi son dettagli.
                      E i vicoli in certi orari sono praticamente vuoti!!!

                      Cordoba - Vicoli

                      L'attrattiva turistica della città è senza dubbio la Moschea.

                      Cordoba - Moschea
                      Cordoba - Moschea
                      Qui nei secoli si sono mescolate culture, religioni e poteri di ogni dove.

                      In origine c'era la Chiesa visigota di San Vincenzo.
                      Poi, a seguito dell'occupazione musulmana (756), la chiesa fu suddivisa e utilizzata contemporaneamente da musulmani e cristiani, esempio di pacifica convivenza e tolleranza, rarissimo al giorno d'oggi.

                      La chiesa oggi si presenta come un ibrido tra architettura musulmana, araba, gotica, rinascimentale e barocca, e per questo un rarissimo esemplare architettonico!

                      Al suo interno si possono contare ben 19 navate (le nostre basiliche al massimo arrivano a 5!) e 856 colonne (in origine erano 1293!!!), tutte sormontate da capitelli di stile diverso e sulle quali si appoggiano doppie arcate in mattoni e pietra bianca.

                      Cordoba - Navate e Colonne della Moschea

                      Cordoba - Navate e Colonne della Moschea

                      Da notare come le colonne abbiano il fusto più sottile della base dell'arco, per conferire un effetto di leggerezza.

                      Una curiosità: il mihrāb non è orientato verso la Ka'ba della Mecca (quindi a Sud-Est) ed è posizionato al centro invece che su un muro perimetrale.

                      Cordoba - Moschea

                      Usciti dalla Moschea si arriva subito al Ponte Romano, che attraversa il Guadalquivir.

                      Cordoba- Ponte Romano dalla Torre dell'Alcazar

                      Oltre alla Moschea, Cordoba conserva intatto un altro gioiellino: l'Alcazar, la tipica fortezza che gli arabi edificavano in varie cittadelle spagnole al tempo della dominazione moresca.

                      All'interno, oltre al Palazzo, è sempre presente il giardino, curatissimo.

                      Cordoba - Giardini dell'Alcazar
                      Da notare che per alimentare d'acqua le varie piante furono costruite grandi opere in zone dove, tipicamente, di acqua ce n'era ben poca. E i risultati sono ancora oggi visibili nella magnificenza di questi giardini.

                      Cordoba, come tutte le città dell'Andalulsia, è ricca di cortili interni dove normalmente si gode di una temperatura più mite (in pratica in questo periodo da 45° si passa a 35°, sai che goduria..)

                      Cordoba - Cortile di una casa
                      Visto che belli questi vasi blu? :)))

                      A Cordoba si possono ancora trovare antighe botteghe di artigiani, come questa:

                      Cordoba - Bottega di Artigiano

                      o degli scorci particolarmente suggestivi...

                      Cordoba - Alcuni scorci

                      Cordoba - Alcuni scorci

                      Assolutamente da non mancare la suggestiva Plaza de Capuchinos, con il suo Cristo de los Faroles


                      Cordoba - Cristo de los Faroles
                      Un'ultima curiosità sono i resti di questo tempio romano:

                      Cordoba - Resti di un tempio Romano

                      E sì, i Romani sono arrivati fino a qui...ogni volta che penso a quanto grande fu il loro impero e in quale epoca riuscirono a fare queste conquiste rimango sempre sbalordito....

                      La visita a Cordova non richiede più di un giorno intero, per cui se avete in programma un viaggio in Andalusia considerate questi tempi.

                      La prossima tappa sarà.... Siviglia!!!!

                      Intanto godetevi il filmato con tutte le foto del viaggio.
                      E mi raccomando: altoparlanti accesi! ;)



                      Ciao e alla Prossima


                      Lo Ziopiero




                      Guardate anche le realizzazioni culinarie:

                      Andalusia 3 - Siviglia!!!

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                      Eccoci di nuovo insieme.

                      Dopo Granada e Cordoba, nel Tour dell'Andalusia non poteva mancare all'appello Siviglia!!!

                      Città molto affascinante, che vede la maggior parte dei turisti ammassarsi tra la Cattedrale e l'Alcazar; ma a chi visita Siviglia per la prima volta suggerisco di dedicare il primo giorno ai suoi angoli e ai suoi vicoli, tutti di particolare bellezza, come quelli del Barrio de Santa Cruz.

                      Siviglia - Barrio de Santa Cruz
                      Se passeggiate tra queste viuzze non potete fare a meno di infilarvi ed ammirare i tanti Patios che si aprono all'interno dei palazzi.
                      Arredati con maioliche, ricchi di piante, sono luoghi dove si può trovare riparo dal caldo torrido (soprattutto quello di quest'estate!).

                      O semplicemente alzare gli occhi per ammirare lampioni o immagini votive:
                      Siviglia - Barrio de Santa Cruz
                      Siviglia - Barrio de Santa Cruz

                      Il posto più suggestivo di Siviglia, a mio avviso, è Plaza de España:

                      Siviglia - Plaza de España
                      Costruita in occasione dell'esposizione Iberoamericana del 1929, la piazza rappresenta, con il suo emiciclo avvolgente, l'abbraccio simbolico della Spagna verso le proprie colonie americane.
                      Inoltre, essendo rivolta verso il fiume Gudalquivir, simboleggia anche la via da seguire per raggiungere il nuovo mondo.

                      Siviglia - Plaza de España
                      Come potete vedere dalle foto, l'enorme emiciclio che circonda la piazza è decorato con mattoni di marmo e ceramica, che rappresentano le 48 province spagnole, poste tutte in ordine alfabetico.

                      Suggestivo anche il canale, sormontato da quattro ponti, volti a rappresentare i quattro antichi Regni di Spagna.

                      Siviglia - Plaza de España


                      Siviglia - Plaza de España

                      Dopo esservi deliziati a Plaza de España, non potete mancare la Casa de Pilatos.

                      Siviglia - Casa de Pilatos
                      È un luogo spesso lasciato fuori dai classici giri turistici (l'ho beccata quasi per caso visto che si trovava adiacente al mio albergo), ma a mio avviso è da inserire sotto la voce "Cose da non perdere".

                      La casa presenta all'interno un tipico patio andaluso, dove sono presenti delle splendide pareti in Stile Mudejar e 24 busti rappresentanti altrettanti imperatori romani (stamo proprio dappertutto!!!)

                      Siviglia - Casa de Pilatos

                      Siviglia - Casa de Pilatos

                      Curatissimi, neanche a dirlo, i giardini interni:


                      Siviglia - Casa de Pilatos


                      Siviglia - Casa de Pilatos

                      Il secondo giorno lo potete dedicare alla visita dell'Alcazar, uno dei migliori esempi di Architettura Mudejar.
                      Audio-guida altamente consigliata!

                      Siviglia - Alcazar
                      Gli interni sono di una bellezza straordinaria.
                      Potreste passare delle ore solo per ammirare le infinite rifiniture di una singola parete o di una cupola...

                      Siviglia - Alcazar

                      o la meticolosità e precisione degli intarsi delle maioliche:

                      Siviglia - Alcazar - Maioliche

                      Siviglia - Alcazar - Maioliche
                       
                      E ovviamente il tutto è conteornato da giardini  ricchissimi di vegetazione.

                      Siviglia - Alcazar
                      Una curiosità: all'interno del giardino è nascosto un organo idraulico, un organo cioè il cui suono è prodotto sfruttando, all'interno di una particolare camera eolica collegata alle canne, i getti d'acqua e la pressione degli stessi.
                      Molto suggestivo, per carità, ma niente a che vedere con quello di Villa d'Este a Tivoli, di gran lunga più spettacolare.

                      Per la parte restante della giornata suggerisco di perdervi tra le vie del centro.

                      Siviglia
                      L'elenco delle cose da vedere, anche da fuori, è innumerevole.
                      Dalla Torre dell'Oro al Municipio, dal Museo delle Indie al Parco di Maria Luisa.

                      Ma è anche bello scoprire casualmente i cortili interni delle case:

                      Siviglia
                      o alzare gli occhi e trovarsi immagini come questa:

                      Siviglia

                      ...o case così....

                      Siviglia


                      Siviglia

                      Il terzo giorno a Siviglia va rigorosamente dedicato alla visita della Cattedrale...

                      Siviglia - Cattedrale
                      ...con annessa la sua Torre della Giralda.

                      Siviglia - La Giralda
                      Anche qui audio-guida altamente consigliata!
                      Consiglio anche la salita sulla torre, da cui si può ammirare il panorama della città a 360°

                      Siviglia - Panorama dalla Giralda


                      Siviglia - Cattedrale salendo sulla Giralda

                      Dopo la gita alla Cattedrale, che se fatta bene potrebbe richiedere anche 3 ore, fatevi una bella siesta! :)))

                      Nel pomeriggio consiglio la Plaza de Toros.

                      Lo spettacolo che si presenta ai vostri occhi vale il prezzo del biglietto.

                      Siviglia - Plaza de Toros
                      Per quanto riguarda l'altro spettacolo (la Corrida) decidete voi.
                      Personalmente anche questa volta (credo sia la sesta o settima volta che vado in Spagna) non me la sono sentita.

                      Dopo la Plaza de Toros altra tappa consigliata è il Metropol Parasol, una moderna struttura (2011) completamente in legno (pare sia la più estesa al mondo), opera dell’architetto tedesco Jurgen Mayer.

                      Siviglia - Metropol Parasol
                      Anche da qui è possibile ammirare un panorama di Siviglia a 360 gradi.

                      Siviglia -Panorama dal Metropol Parasol

                      A Siviglia consiglio di soggiornare almeno 3 notti.
                      Non ha senso visitarla in fretta e furia solo per il gusto di dire di esserci stati.
                      Lasciatevi avvolgere dalla sua atmomsfera, concedendovi il tempo necessario per entrare in sintonia con la città. Non ve ne pentirete. ;)

                      Per oggi mi fermo qui.
                      Nel prossimo post visiteremo Jerez de la Frontera, Cadiz, Tarifa e infine Malaga.

                      E se ancora non l'avete visto, godetevi il filmato completo con tutte le foto!
                      Mi raccomando: altoparlanti accesi!!!!




                      Ciao e alla Prossima

                      Lo Ziopiero



                      Guardate anche le realizzazioni culinarie:

                      Andalusia 4 - Fine del Viaggio

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                      Ultima tappa del Tour dell'Andalusia.
                      Dopo Granada, Cordoba e Siviglia visiteremo un'altra serie di città prima di arrivare a Malaga.

                      Si inizia con Jerez de la Frontera, situato lungo la strada tra Siviglia e Cadiz.

                      Il posto è certamente più conosciuto per i suoi Gran Premi di Formula Uno, Motomondiale e Superbike, piuttosto che per le sue bellezze, che in verità - rispetto a quanto visto fin'ora - non sono certo un granché.

                      Di sicuro, però, va fatta una passeggiata al Casco Antiguo: 
                      Jerez de la Frontera - Vicoli del Casco Antiguo
                       e una visita alla Cattedrale:

                      Jerez de la Frontera - Cattedrale
                      Jerez de la Frontera - Cattedrale

                      Cadiz, invece, merita decisamente la visita.

                      La città si estende lungo una sottile striscia di terra che termina su una specie di isolotto, dove si concentra la parte turistica.
                      Sul versante orientale di questa striscia si trovano diverse spiagge che si affacciano direttamente sull'oceano. A ridosso di queste spiagge si trovano enormi casermoni, una scelta edilizia non certo dettata dall'estetica quanto dal massimo sfruttamento possibile degli spazi verticali.

                      Ma la parte più interessante si trova proprio sulla punta più a nord dell'istmo.
                      È bello passeggiare lungo l'alameda apodaca fino ad arrivare al Parco del Genovese

                      Cadiz - Alameda Apocada

                      Arrivare poi al Castillo de Santa Catalina, dal cui affaccio si può ammirare un bel panorama.

                      Cadiz - Castillo de Santa Catalina

                      Dopo il Castillo troviamo la spiaggia più famosa:

                      Cadiz - Club Marítimo Gaditano La Caleta

                      Ma c'è anche chi trova un po' di pace su una panchina de La Caleta

                      Cadiz - Club Marítimo Gaditano La Caleta

                      Dopo aver passeggiato lungo il perimetro che affaccia sul mare, è bello addentrarsi nei vari vicoli interni.

                      Mi raccomando: camminate a testa in su! Certe piccole delizie non possono sfuggire...

                      Cadiz


                      Cadiz




                      Cadiz

                      Cadiz

                      Gli alberghi a Cadiz se li fanno decisamente pagare. Se volete risparmiare, fate in modo di arrivarci la mattina. Una giornata intera è più che sufficiente per visitarla. Ma se volete viverla di sera...non avete scelta: ce dovete dormi'! :))

                      Dopo Cadiz suggerisco una pausa ad un sito archeologico di particolare bellezza: Baelo Claudia, un'antica città romana fondata alla fine del II secola a.C. che raggiunse il periodo di massima prosperità sotto l'imperatore Claudio (I sec. d.C.).

                      Baelo Claudia - Panorama

                      Baelo Claudia - Quel che resta del Tempio di Iside

                      Baelo Claudia - Statua di Traiano

                      Pensate che questa città era rifornita d'acqua da ben tre acquedotti!
                      (sti' romani!!!)

                      Dopo Baelo Claudia tappa praticamente obbligata è Tarifa, il punto più meridionale dell'Europa continentale.

                      Tarifa
                      Pensate che in linea d'aria il Marocco dista solo 14km.
                      L'influenza araba qui è presente più che mai e non a caso Tarifa viene considerato il punto di congiunzione tra le due culture, quella europea e quella africana.

                      Tarifa


                      Tarifa - Istmo che divide l'Oceano (a sinistra) dal Mediterraneo (a destra)
                      Dopo Tarifa il programma prevedeva una notte ad Algesiras per poi giungere a Gibilterra la mattina seguente.

                      Algesiras, in realtà, non presenta nulla di interessante tranne questa piazzetta.

                      Algesiras

                      Algesiras

                      Algesiras
                      Motivo per cui sconsiglio la visita.
                      Inoltre, dopo una consultazione on line, ho anche deciso di non visitare Gibilterra, per cui se doveste fare lo stesso mio itinerario, dopo Baelo Claudia consiglio di dirigervi direttamente a Malaga.

                      Malaga è una città gioiosa.

                      Malaga - Artisti di strada
                       Ricca di negozi e di ristoranti.

                      Malaga - Calle Marqués de Larios

                      Con una spiaggia cittadina abbellita dalle palme.

                      Malaga - La spiaggia
                      Dove con 8€ affittate due lettini e un ombrellone.

                      Malaga - La spiaggia

                      Ma a me non interessava tanto la spiaggia, quanto il Paseo de Espana, al Muelle Uno.

                      Malaga - Paseo de Espana
                      Non perdetevi poi il Mercado Central Atarazanas, ricco di pesce, tutto di primissima qualità; alcuni banchi velo servono direttamente (cotto o anche crudo)

                      Malaga - Mercato del pesce
                      Anche Malaga, ovviamente, ha la sua Cattedrale:

                      Malaga - La Cattedrale
                      Altri punti di interesse sono il Teatro Romano (da fuori) :

                      Malaga - Teatro Romano
                      E l'Alcazaba, che ho saltato visto le precedenti visite all'Alhambra e all'Alcazar, molto più rappresentative.

                      Non va assolutamente perso, a mio avviso, il Museo Picasso. Se volete capire di più dell'estroso pittore spagnolo, consiglio la visita con l'audio-guida.

                      A Malaga un giorno e una notte sono più che sufficienti.

                      Malaga - Il porto
                      Il Tour dell'Andalusia si conclude qui.
                      Spero di avervi fornito informazioni interessanti. ;)

                      Vi saluto col filmato completo con tutte le foto!
                      Mi raccomando: altoparlanti accesi!!!!




                      Ciao e alla Prossima


                      Lo Ziopiero




                      Guardate anche le realizzazioni culinarie:

                      Girelle con il Lievito Madre e impasto diretto

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                      Allora, ve lo siete sorbito tutto il Tour dell'Andalusia?

                      Siete pronti per ricominciare la stagione di dolci e lievitati?

                      Ripartiamo con qualcosa di morbido...morbidissimo.
                      Qualcosa che va bene per la colazione, ma anche per una merenda e, perché no, anche per pranzo!!

                      Sulla scia delle polacche-romane-aversane, e delle cugine veneziane, ecco a voi le

                      Girelle con il Lievito Madre



                      Questa volta vi presento un lievitato ad impasto diretto, da me più che sperimentato in vari tipi di brioches e sul cui risultato posso garantire. ;)

                      È il modo più semplice per ottenere un interno soffice e areato come questo:



                      RICETTA

                      Impasto
                      150 g di licoli o di lievito madre
                      150 g di farina manitoba
                      320 g di farina W300

                      220 g di acqua
                      100 g di zucchero
                      2 uova intere
                      1 tuorlo
                      120 g di burro 
                      zeste di arancia 

                      5 g di sale

                      Ripieno  
                      Uvetta ammollata e strizzata
                      Crema pasticcera adatta per le cotture al forno
                      • Sciogliete il lievito madre in 75g di acqua presa dal totale (con il licoli questo passaggio non è necessario)
                      • Aggiungete tutti gli altri ingredienti, sì tutti insieme
                      • Impastate fino ad incordatura
                      • Lasciate riposare l'impasto per un'oretta
                      • Stendete poi l'impasto e tagliate in modo da ottenere delle striscioline
                      • Distribuite sopra la crema e poi l'uvetta
                      • Arrotolate formando le girelle
                       

                      • Mettete le girelle a lievitare sulla carta da forno sistemata sopra una teglia e copritele con della pellicola trasparente
                      • Quando saranno triplicate di volume, spennellate la superficie con dell'albume sbattuto mescolato con del latte
                      • Forno a 180° fino a cottura ultimata.
                      Per il modo in cui sono formate le girelle non cresceranno molto in altezza.



                      Se volete ottenere un prodotto più gonfio, allora vi suggerisco di dare loro la forma del panino.

                      Si conservano morbide in una busta per alimenti fino a 3 giorni.
                      Altrimenti le potete congelare già cotte. Al mattino una botta di micronde al minimo della potenza e in due minuti sono pronte per essere consumate.

                      Le farete?  ;)



                      Ciao e alla Prossima.

                      Lo Ziopiero

                      Guardate anche le altre realizzazioni:

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                      Insalata Ghiotta con Formaggio di Capra e Cipolle Caramellate

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                      Vi ricordate le cipolle zuccherate?

                      Ecco. Oggi le faremo caramellate!

                      DiSceeeee.... ma come devono essere?

                      Leggermente croccanti

                      Eeeeee.... come se fanno?

                      Esattamente come le cipolle zuccherate, solo che si tengono un pochino di più sul fuoco, giusto il tempo di farle iniziare a caramellare!

                      Disceeeee..... e come so'?

                      So' bone! Fidate!!! ;)

                      Eeeeee.... come se magnano?

                      A parte che già così son buone, nella ricetta di oggi le gusteremo abbinandole al formaggio di capra, servito con dei crostini di pane, insalata di valeriana e radicchio, noci e marmellata di peperoncini tondi!



                      Una vera delizia per un piatto semplice e colorato!

                      DiSceeeee.... Tutto qui?

                      Aho, e te pare poco?!?!?

                      Avanti, iniziate a pelare le cipolle eeeee.... mi raccomando: non piangete!





                      Ciao e alla Prossima.

                      Lo Ziopiero

                      Guardate anche le altre realizzazioni:

                      La Colomba Salata del Condominio

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                      DiSceeee..... Ma che stamo a Pasqua?!?!?!

                      Ma noooo!!!

                      E allora perché la Colomba? E perché Salata?!?!!? E perché del Condominio?!?!?!?!!?!?

                      Calma, calma, calma!

                      Allora!

                      La Colomba Salata è un'invenzione del Condominio più svalvolato del web!

                      E noi che ci cuciniamo queste delizie da soli possiamo farcele in qualsiasi periodo dell'anno, senza rispettare le tradizioni!
                      (senza considerare che tutte le cose fatte in casa sono decisamente superiori sotto tutti i punti di vista!!!!)

                      Sì, vabbè, ma Zzzipie' ...salata non l'avevo proprio mai vista!!!

                      E ora la vedrai!

                      E dopo che l'avrai vista e pure assaggiata, son sicuro che non tornerai più indietro.
                      Questa Colomba Salata dà assuefazione!!!!



                      Partiamo!

                      INGREDIENTI

                      170 g  Lievito madre bello in forza
                      250 g  Farina di forza (minimo W 330)
                        80 g  Formaggio Parmigiano grattugiato
                        50 g  Formaggio pecorino grattugiato 
                      100 g  Formaggio pecorino a tocchi 
                        90 g  Latte intero
                        60 g  Burro bavarese
                        60 g  Strutto
                      130 g  Uova intere (circa 2 uova XL)
                        75 g  Tuorli (circa 3 uova XL. Conservate gli albumi per la glassa)
                         6 g  Zucchero
                          5 g  Sale
                          1     cucchiaio di malto (si può sostituire con un cucchiaino di miele)
                          2     cucchiaini pepe



                      PROCEDIMENTO

                      • Tagliuzzate il lievito madre e mettetelo nella ciotola con il latte:

                      • Avviate il gancio a foglia fino a sciogliere per bene il tutto:



                      • Versate poi tutti gli ingredienti, tranne 20/30g di farina, il pecorino a tocchi e il burro e continuate ad impastare con il gancio a foglia fino a raggiungere l'incordatura.
                      • Adesso inserite il burro, leggermente ammorbidito, alternato con qualche spolveratina di farina, cercando di mantenere sempre l'incordatura.
                      • Sostituite poi il gancio a foglia con il gancio ad uncino e continuate ad impastare fino a quando l'impasto si presenterà liscio e si staccherà bene dalle pareti.
                      • Abbassate un po' la velocità dell'impastatrice e inserite il pecorino a tocchi. 
                      • Rivoltate l'impasto sul tavolo e fatelo riposare un quarto d'ora.


                      Farcitura

                      Le nostre svalvolate hanno proposto diverse farciture; io ho scelto questa:

                      100 g  Pancetta affumicata a dadini
                         50 g  Olive denocciolate

                      • Stendete l'impasto e copritelo con la farcitura

                      • Piegate a tre (come un fazzoletto)
                      • Arrotolate bene l'impasto e formate due salsicciotti, di cui uno leggermente più grande
                      • Sistemate i salsicciotti nel pirottino da colomba in modo da formare una croce.
                      • Lasciate lievitare fino a 2 cm dal bordo
                      Nel frattempo potete prepararre glassa e copertura:

                      Glassa
                      80 g  Arachidi salate tritate finemente
                       80 g Albumi (circa 2)
                         2    Cucchiai di Parmigiano


                      Copertura
                      20 g  Arachidi salate tritate grossolanamente
                       50 g  Noci sgusciate
                      • Mescolate il tutto fino ad ottenre una crema densa
                      • Distribuite la glassa su tutta la superficie della colomba
                      • Distribuite in ordine sparso le noci e spolverate con la granella di arachidi.



                      • Infornate a 160° per circa 60 minuti. La colomba sarà pronta quando la temperatura interna raggiungerà i 92-94°. Se non avete il termometro a sonda, fate la classica prova stecchino, anzi steccone, che dovrà uscire quasi asciutto.
                      Appena sfornata la colomba andrà infilzata con due ferri paralleli lungo le ali, alla base dello stampo,  e lasciata raffreddare capovolta, sospesa con i ferri retti tra due sedie o da un secchio, per almeno 4/6 ore. Dopodiché va riposta e chiusa in una busta per alimenti.

                      Aspettate qualche giorno prima di consumarla. ;)

                      Tutto chiaro?




                      E adesso...ditemi voi se ha senso aspettare la prossima Pasqua!!!


                      Ciao e alla Prossima.



                      Lo Ziopiero

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